Al ‘Loto Care Center’ un supporto a 360 gradi e servizi ‘del sorriso’ dedicati alle donne in attesa di terapia
di Redazione
ROMA – Trattamenti di estetica oncologica a mani e piedi per contrastare gli effetti collaterali delle terapie e consulenze del ‘sorriso’ con un team specializzato di igienisti dentali per impostare una corretta igiene orale durante la chemioterapia e massaggi miorilassanti. Ma anche primi pareri legali gratuiti per affrontare eventuali pratiche previdenziali e burocratiche legate alla malattia, oltre che piacevoli momenti di aggregazione, come il ‘servizio tisane’ e i corsi di lanaterapia in reparto con la donazione di kit per lavorare a maglia e corsi online di meditazione, nella consapevolezza che la cura passa anche attraverso la condivisione. È nato per queste ragioni al Policlinico Gemelli IRCCS di Roma il ‘Loto Care Center’, un luogo a disposizione di tutte le donne che quotidianamente si sottopongono alle terapie oncologiche, offrendo loro un orientamento all’interno dell’ospedale, con un punto di ascolto e un sostegno concreto da parte di esperti volontari.
Il nuovo servizio, inaugurato nel mese scorso, è attivo tutti i giorni presso il Day Hospital di Ginecologia Oncologica ed è reso possibile grazie alla collaborazione tra il Policlinico e l’associazione ‘Loto Odv’, che mette a disposizione delle pazienti le sue volontarie e i suoi volontari: sono loro che ogni giorno – dal lunedì al venerdì a partire dalla 9 e fino alle 13 (e in altre fasce orarie su appuntamento) – accompagnano le donne in cura, le distraggono in attesa delle terapie e propongono loro varie opportunità pensate partendo dai bisogni specifici di ognuna. Come il servizio di accompagnamento ‘Ugo’ per visite mediche o commissioni e la donazione di copricapi e parrucche per l’alopecia da trattamento chemioterapico, oltre che di prodotti di aziende specializzate per una cura delicata di viso e corpo. Per saperne di più la Dire ha intervistato la professoressa Anna Fagotti, direttrice UOC Carcinoma Ovarico del Policlinico e ordinaria di Ginecologia e Ostetricia all’Università Cattolica.
– Il ‘Loto Care Center’ è un luogo nato per offrire supporto ‘morale’ ma anche concreto alle pazienti oncologiche. Di quali servizi possono usufruire le donne in cura presso il Gemelli? “Tra i vari supporti che il Centro fornisce ci sono sicuramente le prime consulenze legali, che possono essere gratuite soprattutto quando le pazienti hanno bisogno di certificazioni per il lavoro o di ottenere sostentamenti economici, ma anche di assistenza presso il proprio domicilio. Sembrano questioni banali, ma non lo sono per chi sta affrontando una malattia: le pazienti hanno bisogno di avere un punto di riferimento a cui rivolgersi per ottenere delle risposte chiare e un aiuto efficace per risolvere i loro problemi. Ci sono poi altri servizi come l’accompagnatore, soprannominato ‘Ugo’, che guida le pazienti all’interno del grande Policlinico per le visite, perché spesso queste donne sono sole e non completamente autosufficienti. Inoltre il ‘Loto’ organizza attività sociali di gruppo, come il lavorare a maglia o all’uncinetto, per trascorrere del tempo insieme in una maniera più ‘umana’, durante un momento così difficile per la loro vita. Oppure nel pomeriggio si portano alle pazienti delle tisane, un’occasione per scambiare parole e condividere esperienze. Sappiamo bene, infatti, che la condivisione rende più accettabili alcune situazioni difficili”.
– Una sanità pubblica incentrata in maniera olistica sulla cura della persona, quindi, perché questo fa la differenza. È questo allora l’obiettivo del ‘Loto Care Center’, che alle donne dedica un’attenzione particolare anche dal punto di vista dell’immagine corporea… È così? “Assolutamente sì, purtroppo il trattamento per questo tipo di malattie spesso sconvolge non soltanto il benessere ma anche l’aspetto fisico. Perdita di capelli e di sopracciglia, unghie che cadono o si sfaldano per le tossicità delle chemioterapie: pensiamo a cosa questo possa significare per una donna, soprattutto se giovane. Non accettare le conseguenze nel cambiamento dell’immagine corporea significa non accettare neppure la malattia, allora tutto ciò che può aiutare queste pazienti ad avere cura del proprio corpo e a ritrovare un po’ sé stesse, come anche una consulenza estetica su capelli, unghie o sopracciglia, è davvero molto importante”.
– Parliamo dei dati: quali sono i tumori ginecologici più diffusi e quante donne colpiscono nel nostro Paese? “Tra tutti i tumori ginecologici il più diffuso è quello dell’endometrio, un tumore la cui incidenza è in crescita negli ultimi anni, in Italia ma anche nel mondo, a causa del cambiamento dello stile di vita a cui stiamo assistendo: questa neoplasia, infatti, è particolarmente legata all’obesità e alla sedentarietà. Da qui a 10 anni il 50% della popolazione mondiale sarà obesa e questo porterà ad un aumento di rischio enorme per tanti tumori, compreso quello dell’endometrio. Non solo: la popolazione sarà sempre più anziana e questo aumenterà ulteriormente il rischio di tumore. Nel 2022 in Italia ci sono stati 10.209 nuovi casi di tumore dell’endometrio e circa 122.600 donne vivono con una diagnosi di questo tumore, che rappresenta la terza neoplasia più frequente nelle donne. Dati completamente diversi riguardano invece il tumore dell’ovaio, la cui incidenza è molto più bassa: nel 2020 (ultimo anno per cui abbiamo dati a disposizione) si sono registrate circa 5.200 nuove diagnosi e solo 49mila donne vivono con la diagnosi di malattia. Negli anni sono stati fatti progressi enormi, ma purtroppo il tumore dell’ovaio è una malattia molto più difficile da combattere rispetto al tumore dell’endometrio”.
– Tornando al ‘Loto Care Center’, una domanda infine sulle vostre volontarie e i vostri volontari: chi sono e come si fa a diventarlo? “Per diventare volontarie e volontari non è necessario essere ‘speciali’ ma sicuramente bisogna avere una grande sensibilità. Si tratta di persone normali che hanno deciso di aiutare gli altri, mettendo al servizio delle pazienti le conoscenze che spesso, a volte anche in prima persona, hanno maturato nel corso di una esperienza di malattia. Donne e uomini di tutte le età, quindi, che scelgono di dare il loro contribuito perché magari hanno avuto una mamma, una amica o una figlia con un tumore. Per diventare volontarie o volontari basta contattare l’associazione ’Loto’, esiste un sito web dove si possono trovare tutte le informazioni (https://lotonlus.org/), oppure si può venire al Policlinico Gemelli (Quarto piano – Ala N) e bussare alla porta del Centro. Tutti son ben accetti, ma ovviamente verrà fatto loro un training, perché nonostante la buona volontà c’è un modo di porsi nei confronti delle pazienti che va condiviso e anche imparato. Ci sono alcune regole a cui tutti noi dobbiamo attenerci per non essere né troppo invadenti né troppo sensibili, perché non è facile rapportarsi con le pazienti che vivono con una diagnosi di tumore”.
fonte: Agenzia DIRE www.dire.it
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