di ROCIOLA Savio
Solitamente lo scendere delle scale può essere inteso come lo scendere verso l’infermo, ma questa volta non di certo. Una discesa per entrare nelle braccia di Morfeo sarebbe anche inesatto, dato che non si entra in un sonno, ma in uno stato di totale relax dal quale non si vuole quasi più uscire. Ma quindi di cosa parliamo? Ecco… Una discesa di gradini, verso il Centro Benessere “Calmamente” di Barletta, e l’unica cosa che separa il visitatore da un immersivo relax fin dall’ingresso, è una sola porta, che all’apertura porta il cliente nelle mani del cordiale personale.
Nello spazio –dedicato al benessere per “staccare la spina” dalla frenesia della routine quotidiana- come definito da Salvatore e Carmela, i due titolari e fondatori di Calmamente, questa volta, ci soffermeremo su una tipologia di trattamento non molto conosciuta in Italia, ma negli Stati Uniti, in particolare tra sportivi, già diffusa dai lontani anni ’50, la Floating Therapy, terapia alquanto particolare, dato che il centro può vantarsi oltre al qualificato e premiato personale, anche dell’unica floating room della zona BAT, Foggia, Bari e Lecce.
Dopo l’accoglienza e piccole domande informative sullo stato di salute e sul perché voler affrontare la terapia, il cliente (io in questo caso), sono stato accompagnato in una zona del centro totalmente dedicata al floating per poter vivere questa esperienza in totale relax e distanza dal mondo. Dopo aver ricevuto il kit SPA, sono stato invitato a posizionarmi su un lettino per massaggi riscaldato, dove la preparata operatrice ha iniziato la sessione di benessere con uno scrub massage preliminare da 10 minuti, prima di accompagnarmi ad affrontare la sessione vera e propria di Floating. Tra suoni, immagini, luci cromoterapiche, inizialmente e poi il totale buoi pesto, i 5 sensi si sono adagiati sull’acqua (alla stessa temperatura corporea) in modo quasi impercettibile. Freddo? No. Caldo? No. Paura di affondare? Neanche quella… Dopo i primi 5 minuti di osservazione di un cielo stellato, mentre sperimento il primo contatto con l’acqua e galleggiamento, il buio avanza lentamente e il silenzio si fa assoluto, la deprivazione sensoriale e il galleggiamento iniziano a generare i benefici su corpo, mente e spirito. Si… ho avuto dinanzi a me 60 minuti durante il quale non pensare a nulla e lasciare andare tutto, concentrandomi su di me e l’unico “sforzo” è stato quello di lasciare andare qualunque pensiero e concentrarmi sul respiro. Una musica delicata, il cielo stellato e una doccia calda, quello che è servito per riportarmi alla condizione normale, prima di “affrontare” 30 minuti di relax e riflessione su una comoda chaise longue, con una buona tisana e della frutta.
Che dire… Cordialità, precisione, relax totale, preparazione, esperienza e qualche piccolo dettaglio da rivedere per raggiungere la perfezione, sono serviti per sentirsi quasi come un astronauta in assenza di gravità, anzi, per tornare anni e anni indietro e riprovare un’esperienza che mai ci si può ricordare, quella del grembo materno. Sì, perché sembra seriamente di essere da soli con il mondo, cadendo come piuma in un vuoto senza un fondo, rilasciando stress, dolori, tensioni al mondo al di là di quella porta, una porta che una volta chiusa alle spalle, non vorresti mai più aprire per uscire.
Savio Rociola
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