Già 5,7 milioni i malati colpiti da febbre e raffreddore. Per l’Istituto Superiore di Sanità “la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali mostra un valore dell’incidenza mai raggiunto nelle stagioni precedenti”. In calo, invece, i contagi Covid e i decessi (-34,4%) rispetto alla settimana precedente. Milano blocca i ricoveri non urgenti
– è in decisa crescita la curva epidemica per i virus influenzali e simil-influenzali, in questo inverno funestato dalla doppia ondata Covid-Influenza. Nell’ultima settimana sono oltre un milione gli italiani colpiti, per un totale di 5,7 milioni dall’inizio della stagione influenzale. Un dato record: “La curva epidemica delle sindromi simil-influenzali mostra un valore dell’incidenza mai raggiunto nelle stagioni precedenti”. è quanto emerge dal rapporto settimanale RespiVirNet dell‘Istituto Superiore di Sanità.
L’incidenza è salita a 17,2 casi per mille assistiti (15,6 nella settimana precedente), un dato a cui concorrono, chiarisce l’Iss, diversi virus respiratori e non solo quelli dell’Influenza, sebbene la circolazione di questi ultimi è in aumento. L’incidenza è in aumento nelle fasce di età pediatriche, stabile negli adulti e anziani.
Maggiore incremento soprattutto nei bambini al di sotto dei cinque anni in cui l’incidenza è pari a 47,1 casi per mille assistiti (36,5 nella settimana precedente). Tutte le Regioni tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale, tranne la Basilicata. In quattro Regioni è stata raggiunta la soglia di intensità “molto alta” dell’incidenza (Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Campania). Due Regioni (Valle d’Aosta, Calabria) non hanno attivato la sorveglianza RespiVirNet.
Durante la sesta settimana di sorveglianza virologica, la percentuale dei campioni risultati positivi all’Influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 29,4%, in aumento rispetto alla settimana precedente (26,8%), sebbene il numero assoluto di positività risulti inferiore a quello della settimana scorsa, come probabile conseguenza della sottonotifica dovuta alle recenti festività.
Tra i virus influenzali, quelli di tipo A risultano prevalenti (98,5%) rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09. Tra i campioni analizzati, 75 (8%) sono risultati positivi per SARS-CoV-2, 74 (7,8%) per RSV e i rimanenti 80 sono risultati positivi per altri virus respiratori, di cui: 47 Rhinovirus, 18 Adenovirus, 6 Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, 5 virus Parainfluenzali, 3 Metapneumovirus e 1 Bocavirus.
Covid: contagi e Rt in calo, ricoveri stabili
In calo nell’ultima settimana i contagi Covid in Italia, una rilevazione che potrebbe però risentire del ridotto numero di tamponi durante le festività natalizie. I nuovi casi sono 40.988, con un’incidenza di 70 casi per centomila abitanti contro 103 per centomila della settimana precedente. Lo indica la bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss.
L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Abruzzo (149 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (3 casi per 100.000 abitanti). Che l’ondata stia comunque rallentando sembra dimostrarlo l’Rt, anch’esso in calo e sotto la soglia epidemica a 0,76 (era 0,96). Anche la curva dei ricoveri ha smesso di crescere: al 27 dicembre l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 11,0% (6.834 ricoverati), in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (11,8% al 20/12/2023).
Sostanzialmente stabile anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 3,2% (281 ricoverati) rispetto alla settimana precedente (3,1% al 20/12/2023). Infine, si conferma la forte crescita della variante JN.1: in base ai dati di sequenziamento disponibili nella piattaforma nazionale I-Co-Gen (dati al 25 dicembre), è diventata nell’ultima settimana di campionamento la variante più frequente, al 37,1% dei casi totali. In netto calo anche i decessi: 279, con una variazione di -34,4% rispetto alla settimana precedente (425). I tamponi eseguiti sono 226.649, il 30% in meno (a causa principalmente delle festività natalizie) rispetto all’ultima rilevazione. In ogni caso il tasso di positività scende leggermente al 18,1% (-0,6%).
In netto calo anche i decessi: 279, con una variazione di -34,4% rispetto alla settimana precedente (425). I tamponi eseguiti sono 226.649, il 30% in meno (a causa principalmente delle festività natalizie) rispetto all’ultima rilevazione. In ogni caso il tasso di positività scende leggermente al 18,1% (-0,6%).
Vaia, andamento buono del Covid ma estendere open day vaccini
“I dati pervenuti dalle Regioni, pur presumibilmente non completamente notificati a causa delle giornate festive, confermano, comunque, un andamento sostanzialmente buono della situazione epidemica, sia in numeri assoluti di contagi che per quanto attiene all’impatto sulle strutture ospedaliere che continua a mantenersi a livelli di buona tollerabilità”. Lo ha detto il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia, commentando i dati settimanali Covid.
“Cresce l’epidemia influenzale ma contemporaneamente anche il tasso di vaccinazione sia per l’influenza che per SARS-CoV-2, grazie all’impegno delle Regioni e agli open day, impegno che va mantenuto ed esteso in ogni Regione. Vanno, ancor più incentivate le misure prudenziali e di difesa delle persone fragili, soprattutto nei giorni di presumibile maggiore socialità dovuta alle festività di fine anno”.
Milano blocca i ricoveri non urgenti
Scatta il blocco dei ricoveri non urgenti, quelli cioè prenotati dai cittadini, nelle strutture ospedaliere e sociosanitarie della Città Metropolitana di Milano a causa delle difficoltà causate dal massiccio afflusso di persone colpite da influenza e covid. Lo apprende l’AGI da fonti sindacali le quali riferiscono che oggi l’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) ha convocato una riunione non programmata comunicando agli erogatori pubblici e privati accreditati le restrizioni che riguardano i cosiddetti ricoveri di elezione. Il blocco riguarda in particolare “l’area sanitaria riabilitativa e l’area sociosanitaria fino al 31 gennaio e i ricoveri chirurgici, almeno fino al 15 gennaio, compresi nella ‘classe a’, quelli cioè con attesa massima di 30 giorni”.
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