È successo in un circolo a Pietrasanta, in provincia di Lucca. La ragazza è scoppiata in lacrime e il gestore del locale ha cacciato il cliente: «Non mi interessano i suoi soldi, se ne vada» e scrosciano gli appalusi
In una serata estiva come tante, tra i soci del circolo ricreativo alla Casa del Popolo di Solaio, un evento spiacevole ha reso la cena di mercoledì un momento di unione, di solidarietà; lo fa notare il gestore del Cro, Matteo Giubilato: “Quello che mi ha colpito, favorevolmente, è stato il comportamento e la reazione dei soci che si trovavano nel giardino dove è accaduto il fatto. Tutti, nessuno escluso, hanno preso le parti della cameriera, criticando l’uomo e contestandone parole e atteggiamento”.
Il socio maleducato: «Ehi tu, invece di stare a chiacchierare, alza le chiappe e vieni a sparecchiare»
Ripercorrendo i fatti. Verso la fine della cena un commensale che il proprietario definisce “non un socio abituale: era la seconda volta che veniva alla Casa del Popolo. Dopo quanto accaduto due sere fa non è più gradito”, nell’attesa di ordinare il caffe, ha iniziato a maltrattare una cameriera in modo volgare: «Ehi tu, invece di stare a chiacchierare, alza le chiappe e vieni a sparecchiare». La ragazza risponde con una battuta, ma poi scoppia in lacrime. Giubilato capisce quello che è accaduto, entra in sala e invita il sessantenne e il suo gruppo di amici a uscire dal locale, senza passare dalla cassa. «Non mi interessano i suoi soldi, se ne vada» sono le parole del gestore, mentre l’uomo e i suoi compagni lasciano il locale fra i commenti e i plausi degli altri soci.
Il ristoratore caccia tutto il gruppo senza farli pagare: “Ho fatto quello che andava fatto”
Giubilato ha difeso la lavoratrice facendo un gesto coraggioso «Credo di avere fatto quello che, semplicemente, andava fatto. Tutto qui” spiega, “questo modo di approcciarsi a una lavoratrice che, alla pari delle altre, andava avanti e indietro per la sala per garantire un servizio, l’ho trovato legato a una logica padronale che non può appartenerci. Ma premesso questo, ripeto, non ho fatto niente di eccezionale”. Poi aggiunge che l’aspetto più interessante della vicenda è un altro: la reazione di tutte le persone che sedute ai tavoli hanno preso le parti della giovane “a riprova che la sensibilità non manca quando accadono, in determinati contesti, episodi così sgradevoli e che non sono accettabili. Il rispetto per gli altri e in particolare per chi lavora non deve mai venire meno. Su questo non si transige».
FONTE: RAI NEWS
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