L’onorevole Giovanni Maiorano elogia l’iniziativa sportiva per la rieducazione dei detenuti nella Casa Circondariale di Taranto.
di Redazione
Conclusa con grande successo la settima edizione del progetto trattamentale “Fuori…gioco!” per la rieducazione dei detenuti attraverso lo sport, adottato nel carcere di Taranto. Dopo la visita alla Casa Circondariale di Roberto Donadoni, Renato Olive, Massimo Giove ed Eziolino Capuano, sabato scorso si è disputato sul manto erboso dello Stadio Iacovone l’attesissimo quadrangolare di calcio.
A vincere sono stati i magistrati, capitanati dal pubblico ministero Francesco Ciardo, che dapprima hanno avuto la meglio sui detenuti in una semifinale combattutissima giocata all’insegna del fair-play e nella finalissima hanno superato la promettente compagine degli agenti di Polizia Penitenziaria. Nella finale per il terzo e quarto posto, i detenuti hanno superato gli avvocati ai calci di rigore. Tutte le gare si sono giocate nell’assoluta correttezza e rari sono stati i fischi dei direttori di gara.
La partecipazione in tribuna è stata nutrita, con una folta rappresentanza dei familiari dei ragazzi che stanno espiando le pene. A bordo campo, massiccia la presenza dei rappresentanti delle più importanti Istituzioni statali (Regione Puglia, Comune e Provincia di Taranto), giudiziarie (Associazione Nazionale Magistrati, Ordine degli Avvocati, Unione Sportiva Forense Italiana) e sportive (Coni, Sport&Salute, AIC) che hanno patrocinato l’iniziativa.
In concomitanza con gli incontri di calcio, per la prima volta sul campo B dello stadio, si è svolto il servizio di animazione per bambini a cura della Cooperativa Sociale I.S.O.L.A.. Plauso ai ragazzi rifugiati beneficiari del “Progetto Lgnet3” che hanno implementato con efficacia il servizio d’ordine e alla Croce Rossa di Taranto, presente con personale e mezzi di pronto soccorso.
Nel corso della premiazione finale, l’ideatore e coordinatore del progetto, l’avvocato Giulio Destratis, ha inteso ringraziare e omaggiare con targhe ricordo l’Amministrazione Penitenziaria, in particolare l’ispettore capo Domenico Madeo del Corpo di Polizia Penitenziaria e Doriana De Gaetani dell’Area Trattamentale dell’Istituto.
Sono seguiti gli interventi di Nicoletta Siliberti, vicedirettrice della Casa Circondariale di Taranto, che ha premiato i magistrati vincitori consegnando il trofeo nelle mani di Maurizio Carbone; l’onorevole Giovanni Maiorano, componente della Commissione Parlamentare Antimafia, ha premiato la squadra della Polizia Penitenziaria; il vicesindaco Gianni Azzaro ha premiato Manolo Gennari per gli avvocati.
Il momento della consegna della coppa ai ragazzi detenuti è stato particolarmente significativo, giacché preceduto dalla lettura, da parte del giudice Rita Alessandra Romano, segretaria sezionale dell’Associazione Nazionale Magistrati, di una lettera contenente i pensieri di un ragazzo recluso che ha messo in luce l’utilità del progetto nell’ottica di una efficace rieducazione del condannato.
L’onorevole Giovanni Maiorano di Fratelli d’Italia ha poi dichiarato: “Lo straordinario progetto denominato ‘Fuori…gioco!’ è una bellissima iniziativa per la rieducazione dei detenuti attraverso lo sport e per promuovere la cultura della legalità, dell’inclusione sociale e del rispetto delle regole nei confronti di quelle persone che, purtroppo, hanno commesso degli errori ma che hanno tanta voglia di riscatto e di costruire una nuova vita.
Un percorso avviato qualche mese fa con numerosi incontri con professionisti del mondo del calcio, ex calciatori, attività didattiche e allenamenti sul campo in vista dell’evento finale allo stadio Iacovone che ha visto giocare insieme in un quadrangolare magistrati, avvocati, polizia penitenziaria e detenuti.
Complimenti all’amico Giulio Destratis, ideatore e coordinatore del progetto, che, ancora una volta, è riuscito ad unire delle realtà diverse fra di loro ma accomunate da valori solidi e obiettivi comuni.
Perché lo sport non ha confini, barriere, pregiudizi e discriminazioni. Lo sport è vita!”
Questo evento rappresenta un chiaro esempio di come lo sport possa essere un efficace strumento di rieducazione e reintegrazione sociale, contribuendo a costruire una società e un futuro migliori.
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