di Salvatore Stano
Taranto | Un popolo in festa, quello della parrocchia Corpus Domini, nel quartiere Paolo VI, che ieri pomeriggio ha accolto gioiosamente il suo amatissimo pastore, l’arcivescovo Mons. Filippo Santoro, per vivere insieme i festeggiamenti dedicati al titolare della chiesa, il Corpo e Sangue del Signore, voluti dal nuovo parroco Don Marco Salustri. Al termine della messa il vescovo ha rilasciato una intervista esclusiva a EasyNews24 che sarà pubblicata interamente domenica 11 giugno p.v. Di seguito riportiamo il testo integrale dell’omelia fatta a braccio.
«È con grande gioia che sono in mezzo a voi a celebrare la festa del Corpus Domini, proprio come segno di vicinanza a questa parrocchia, l’unica dedicata proprio al SS. Sacramento, e insieme viviamo ciò che nella nostra diocesi vivremo tutti quanti domenica prossima. Ma qui essendo titolare della parrocchia il Corpus Domini, viviamo la festa proprio come se fossimo a Roma, in Vaticano, dove si celebra oggi. Nel frattempo ricordiamo pure il Santo Padre, che si possa riprendere e recuperare bene».
“GESÙ HA AVUTO UNA ISPIRAZIONE NEL CENACOLO”
«Siamo colpiti proprio dal mistero del Corpo e del Sangue del Signore, pane vivo, donato per la nostra salvezza, donato per la nostra felicità. Gesù si trovava nel cenacolo, insieme con gli apostoli, ad un certo punto gli è venuta proprio una ispirazione dicendo a queste persone, agli apostoli che stavano lì, ma lo dice a tutti gli uomini, le donne di tutti i tempi: “Io non devo dare solo la mia parola, non devo dare una ispirazione, ma devo dare il mio corpo e il mio sangue; devo dare la mia carne“. Capite! Mentre i potenti del mondo, i filosofi, danno le parole i discorsi, ecc. Gesù fa un’altra cosa: dà la sua vita, offre la sua vita. Il centro dell’eucaristia è questa offerta della vita che Gesù fa ai fratelli, alle sorelle e che Gesù fa al Padre: l’offerta della vita al Padre, l’offerta della vita ai fratelli. Si dona, si dona come alimento della nostra vita. L’eucaristia, Gesù pane di vita! Gesù, pane di vita, che noi adoriamo, che noi veneriamo ma del quale soprattutto noi ci nutriamo per poter percorrere il cammino della vita. Che cosa sconvolgente, straordinaria rispetto a tante altre cose: “Io vi do il mio corpo, il mio sangue!” E poi insiste proprio: “Il mio corpo è veramente cibo, il mio sangue è veramente bevanda… Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno… Il mio sangue e la mia carne sono l’alimento della vita, in questa vita e per la vita eterna“.
“NOI NON SIAMO SOLI, IL SIGNORE CAMMINA CON NOI”
«Nel cammino della vita noi non siamo soli, abbiamo proprio il Signore che cammina con noi. E la forma suprema con la quale Dio cammina con noi è proprio l’eucaristia: pane di vita, sacramento di unità. Perché il corpo di Cristo – è Gesù, il figlio di Maria, è proprio lui – non è una cosa astratta, è quello che è nato dalla Madonna e che ha sofferto la passione, la morte e poi è risorto; si è manifestato vivo agli apostoli e a tutti gli altri. È proprio il Signore, il corpo di Gesù è Lui! Ma poi il corpo di Gesù è l’eucaristia che noi adoriamo nel SS. Sacramento».
“IL CORPO DI GESÙ È LA COMUNITÀ, SIAMO TUTTI NOI”
«Ma il corpo di Gesù è la comunità. Il corpo di Gesù siamo tutti noi, corpo di Cristo. Avete sentito la seconda lettura di san Paolo: “Fratelli, il calice della benedizione… non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo“. Noi siamo un solo corpo: il corpo e il sangue di Cristo. Noi partecipiamo, ricordiamo».
“IN QUESTA PARROCCHIA GESÙ FAVORISCE L’UNITÀ TRA VOI”
«Voi, in questa parrocchia dedicata proprio al Corpus Domini, siete proprio di fronte all’attenzione di Gesù, pane della vita. Ma anche di Gesù che favorisce l’unità tra di voi. Per cui tra di voi, voi siete l’unico corpo di Cristo, con molte funzioni: il parroco, il vice parroco, le suore, i bambini, i grandi, i catechisti, la Caritas, le altre funzioni… ma tutti formiamo il corpo di Gesù, il corpo di Gesù in questa parrocchia, il corpo di Gesù in questo quartiere, il corpo del Signore nella vita quotidiana. Pensate che il Signore si è fatto proprio pane, si è fatto cibo per noi; si è fatto cibo per salvarci, per donarci la speranza e per non farci vivere da soli. Tutta la Chiesa, in questo tempo, sta meditando sulla sinodalità che significa camminare insieme. Camminiamo insieme perché ci nutriamo dello stesso pane. Seguiamo lo stesso Signore, ci alimentiamo di Lui. Perché se no, ognuno di noi se ne andrebbe per i fatti suoi, penserebbe solo a se e non alla comunità, sarebbe isolato. Invece, quelli apostoli erano una cosa sola, erano un corpo solo e un’anima sola; perché si nutrivano della presenza viva di Gesù. Di lì è continuata la Chiesa nel tempo, lungo i tempi. La comunione della Chiesa, corpo di Cristo, nel tempo e nella storia».
“CIASCUNO DI NOI PER ESSERE FELICE HA BISOGNO DI DIO”
«E allora celebrando con voi questa santa messa, voglio proprio augurare a me, innanzitutto… Quando celebro la messa, ringrazio il Signore, perché lui si dona alla mia vita, mi fa compiere i miei ministeri di vescovo e pastore, mi fa donare la vita per voi, come è successo durante tutti questi anni che sono stato in mezzo a voi… Ma perché? Il punto di partenza è proprio che ciascuno di noi, per essere felice, ha bisogno di qualcosa di infinito. Ha bisogno di un amore grande, ha bisogno del pane e insieme al bisogno del pane, ha bisogno di Dio. Fame di pane e fame di Dio, desiderio di Dio, desiderio della sua presenza. “E il verbo si è fatto carne” e poi si è fatto eucaristia. Cibo per noi, per la nostra vita e per la nostra felicità… questo mistero grandioso».
“VIVETE L’OFFERTA DELLA VITA”
«Quindi vivete innanzitutto l’adorazione a Gesù sacramentato – proprio come forma particolare della vita della comunità – vivete l’adorazione al Signore. Vivete anche l’offerta della vita, fare della vita un’offerta. Non solo adorare Gesù, ma offrirgli la nostra vita, offrire la vita al Signore. Offrire la vita al Signore significa che il Signore venga in mezzo a noi: nella nostra famiglia, nella nostra casa, nel nostro lavoro, nel nostro quartiere. VIENI SIGNORE GESÙ IN MEZZO A NOI, ti offro la mia vita. E la vita la offrono al Signore non solo i sacerdoti e le suore, la vita la offrono tutti quanti i battezzati: ricevono il dono di Dio e offrono la vita al Signore. Offrire la vita al Signore, l’offerta della vita, non solo alimentiamoci di Gesù, ma gli offriamo… Per questo è importante l’offertorio, nell’offertorio della messa noi offriamo al Signore la nostra vita perché sia sacrificio gradito».
“CHIEDIAMO A GESÙ: MANIFESTATI IN MEZZO A NOI”
«Chiediamo a Gesù: Gesù, manifestati in mezzo a noi! Manifestati nella nostra vita. Sii presente, rivelati nella nostra comunità. Rivelati in mezzo a noi, non stare nascosto… o siamo noi che siamo lontani da te? Manifestati in mezzo a noi, manifestati nella vita della comunità. Manifestati Signore. L’offerta è questa: chiedere a Gesù che si manifesti nella nostra vita. E poi ancora: manifestati nella nostra comunione. Il segno più bello della presenza del Signore è proprio l’unità: “che siano una cosa sola perché il mondo creda” È la comunione che poi diventa servizio, diventa servizio ai bambini, agli ammalati, ai poveri… la Caritas, tutto ciò che è legato all’azione caritativa.
“NON CI SIANO IN MEZZO A NOI QUESTI FENOMENI TERRIBILI DEL FEMMINICIDIO”
«Tutto parte da un cuore palpitante, da un cuore che ci riempie di gioia perché Lui è presente, Perché facciamo per Lui tutto ciò che facciamo. Lui è proprio la fonte della felicità, e ci impegniamo anche bene nella vita del quartiere, perché cresca il livello dell’educazione, perché cresca il livello dei rapporti. Perché non ci siano in mezzo a noi questi fenomeni terribili del femminicidio che sentiamo. Perché ci sono queste cose? Perché non c’è formazione seria nelle famiglie, nelle case. Lì dobbiamo proprio pregare perché ci sia la dignità che il vangelo ci indica: ogni persona c’ha un valore infinito. Ogni persona c’ha un valore grande; il mio vicino, la mia vicina… Chi sta vicino a casa va rispettato».
“ESSERE UTILI ALLA VITA DELLA SOCIETÀ”
«Poi tutti dobbiamo percorrere un cammino per essere utili anche alla vita della società. Dare una testimonianza. Abbiamo qui il rappresentante del Sindaco, significa che quello che qui noi celebriamo ha anche valore per la vita della nostra città di Taranto e per la vita del quartiere. Quindi, l’eucaristia – pensate, questo tesoro, come se fosse proprio un diamante, preziosissimo, presente in mezzo a noi. Ma molto di più: la santissima eucaristia è il pane della vita, è la vita di tutti, è la vita di questo quartiere. Che il Signore vi benedica tutti nelle vostre famiglie, benedica i bambini, gli ammalati, i poveri… e vi faccia sempre più corpo di Cristo, eucaristia in mezzo agli altri, eucaristia del quartiere, luogo che anticipa la risurrezione finale, l’anticipo della vita eterna, perché Gesù è proprio il pane della vita. Che l’eucaristia vi alimenti ogni giorno e vi renda sempre più uniti, testimoni del suo amore infinito. Sia lodato Gesù Cristo».
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