Taranto, grave infortunio nella raffineria Eni. I sindacati: «Nessuna sicurezza qui per i lavoratori dell’appalto»

Secondo quanto riferisce la Uilm il lavoratore, con altri tre colleghi, stava trasportando una trave di tre metri, che ha ceduto investendolo in particolare su una mano. Avrebbe perso un pollice con una forte emorragia

di Carlo Testa

Un grave infortunio, che ha visto coinvolto un lavoratore dell’azienda Officine tecniche De Pasquale dell’appalto Eni, si è verificato oggi all’interno della raffineria Eni di Taranto. Lo riferiscono la segreteria e le rappresentanze sindacali unitarie Uilm appalto raffineria Eni Taranto: il lavoratore è stato soccorso e trasportato in ospedale, dove è ora ricoverato con riserva di prognosi.  Secondo quanto riferisce la Uilm il lavoratore, con altri tre colleghi, stava trasportando una trave di tre metri, che ha ceduto investendolo in particolare su una mano. A quanto si è appreso, la trave gli avrebbe tranciato un pollice, determinando una forte emorragia.

«La Uilm e la rsu – si legge in una nota – esprimono il proprio dissenso su alcuni comportamenti della committenza nei confronti dei lavoratori e delle ditte dell’appalto, avendo constatato, con grande preoccupazione, che la sicurezza, tanto sbandierata, durante le attività di manutenzione impianti ha assunto marginale importanza, poiché le aziende in appalto ed i loro lavoratori vengono pressati affinchè le attività siano svolte in tempi celeri, sacrificando di fatto gli aspetti più basilari della sicurezza». «Pertanto, al fine di evitare che altri episodi simili accadano in futuro – conclude la nota – la Uilm e la rr.ss.uu. chiedono un incontro specifico che coinvolga la Direzione ENI e le aziende di appalto, mirato a definire maggiori garanzie per la salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori».

 

FONTE: CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

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