L’aumento della violenza armata colpisce ora anche cittadini innocenti, e la destra attribuisce il problema all’immigrazione
di Redazione
La Svezia, una volta considerata uno dei Paesi più pacifici d’Europa, si trova ora a fronteggiare un’allarmante ondata di violenza armata, con il più alto numero di aggressioni in rapporto alla popolazione, cinque volte superiore rispetto all’Italia. L’epicentro di questa violenza è la guerra tra gang giovanili, un fenomeno che ha assunto proporzioni critiche negli ultimi due mesi, con quasi una sparatoria o un attentato quasi ogni giorno.
In passato, le vittime erano principalmente membri delle bande rivali coinvolte nel traffico di droga, ma ora anche cittadini innocenti finiscono nel mirino. Recentemente, un’esplosione in un quartiere residenziale di Uppsala ha causato la morte di un’insegnante di 24 anni, vittima involontaria di un attacco diretto al suo vicino di casa.
La violenza è alimentata principalmente dalla guerra tra gang giovanili, molte delle quali composte da immigrati di seconda generazione. Le bande più aggressive sono guidate da svedesi di origine curda. L’immigrazione gioca un ruolo centrale nel problema, poiché la Svezia ha accolto un numero significativo di richiedenti asilo dai Balcani e dal Medio Oriente negli ultimi tre decenni.
Le proposte per affrontare la situazione sono varie. Da un lato, si suggerisce di adottare una strategia simile a quella utilizzata con successo a Malmò, incentrata sulla prevenzione e coinvolgendo l’intera comunità per persuadere i membri delle gang a rinunciare alla violenza. Dall’altro lato, si sottolinea la necessità di affrontare i cambiamenti politici e sociali che hanno contribuito al problema, come l’aumento delle disuguaglianze economiche e la privatizzazione dei servizi sociali.
Le soluzioni proposte includono migliorare l’integrazione per contrastare la violenza delle gang, concentrandosi sulla prevenzione piuttosto che sulla repressione. Tuttavia, c’è accordo generale su un punto: è necessario agire in fretta per affrontare questa emergenza crescente, cercando di comprendere e risolvere le radici del problema.
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