Ieri uccisi 24 soldati israeliani in totale, 21 in un agguato nella notte. Netanyahu: “Combatteremo fino alla vittoria totale”. Idf circondano Khan Younis e allertano i civili: “Allontanatevi”
Israele e Stati Uniti “devono recepire bene il messaggio” della “operazione di qualità” di ieri. Lo afferma Hamas dopo la notizia della morte nella Striscia di Gaza di 24 militari israeliani in un solo giorno, il più drammatico per le forze israeliane (Idf) dall’inizio dell’operazione di terra avviata nell’enclave palestinese in reazione alla strage del 7 ottobre in Israele.
“L’Amministrazione Usa e l’occupazione devono capire bene il messaggio dell’operazione di qualità di ieri”, ha detto un portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, sostenendo che “la forza della resistenza sta aumentando, non diminuendo”. E, ha detto, “eliminare Hamas è un’illusione”. E’ il “momento di riconoscere il diritto del popolo palestinese a ottenere libertà, autodeterminazione e a creare uno stato palestinese”, ha riportato il giornale Filastin, legato a Hamas.
Netanyahu: “Combatteremo fino a vittoria totale su Hamas”
”Nel nome dei nostri eroi, per il bene delle nostre vite, non smetteremo di combattere fino alla vittoria totale” su Hamas. Così in un tweet il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato dei 21 soldati morti nella notte nella Striscia di Gaza descrivendo ”uno dei giorni più difficili dallo scoppio della guerra”. Rivolgendo ”un abbraccio alle famiglie” dei soldati uccisi, ”la cui vita cambierà per sempre”, e ”una preghiera per i nostri feriti”, Netanyahu ha detto di ”piangere per i nostri eroici soldati caduti”.
Le Forze di difesa israeliane (Idf), ha aggiunto il premier, ”hanno aperto un’indagine su quanto accaduto” con l’auspicio di ”trarre le lezioni necessarie e fare di tutto per preservare la vita dei nostri combattenti”.
La strage di soldati israeliani
Ventuno soldati israeliani sono rimasti uccisi nella notte nella Striscia di Gaza, nell’episodio più sanguinoso che ha coinvolto i militari di Tsahal da quando è iniziata l’operazione di terra alla fine di ottobre. Lo ha reso noto il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari. 24 in totale i soldati dello Stato Ebraico morti in un giorno.
Secondo quanto riferito da Hagari, i soldati stavano operando in un’area a circa 600 metri dal confine, impegnati nella distruzione di strutture e siti di Hamas, nell’ambito di uno sforzo per creare una zona cuscinetto e permettere ai residenti di tornare nelle proprie case. Per quanto ne sappiamo – ha ricostruito il portavoce – intorno alle 16, i terroristi hanno colpito con un lanciarazzi un carro armato che proteggeva le forze armate, e contemporaneamente si è verificata un’esplosione in due edifici a due piani. Gli edifici sono crollati a causa dell’esplosione, mentre la maggior parte delle forze si trovava al loro interno e nelle vicinanze”.
Secondo Hagari, l’esplosione è stata probabilmente causata dalle mine piazzate dalle truppe per demolire gli edifici, ma è ancora in corso un’indagine per accertare meglio le circostanze.
In un primo momento era stata data notizia della morte di dieci soldati, cui è seguito l’annuncio di altri undici dopo la notifica alle famiglie.
La morte dei 21 soldati israeliani ”ci obbliga a raggiungere gli obiettivi di questa guerra” che ”determinerà il futuro di Israele”. Questo il commento del ministro israeliano alla Difesa Yoav Gallant, parlando di una ”mattina difficile e dolorosa”. Gallant ha aggiunto che ”i nostri cuori sono con le care famiglie nel loro momento più difficile”.
“I nomi dei migliori dei nostri figli sono stati aggiunti alle lapidi degli eroi”. Così il presidente di Israele Isaac Herzog ha ricordato i 21 soldati uccisi in quella che ha definito ”una mattinata insopportabilmente difficile”. Quella in corso a Gaza ”è una guerra che non ha giustizia”, ha aggiunto Herzog in un tweet, affermando che ”le intense battaglie si stanno svolgendo in uno spazio estremamente impegnativo e inviamo forza ai soldati dell’Idf e alle forze di sicurezza, che stanno lavorando con infinita determinazione per raggiungere gli obiettivi della guerra”.
La morte dei soldati dimostra in modo ”più chiaro che mai” che Israele non deve diminuire le operazioni, Anzi, secondo il ministro della Sicurezza nazionale di Israele di estrema destra, Itamar Ben Gvir, ”dobbiamo continuare a sottomettere, schiacciare e falciare il nemico nazista a Gaza, con tutte le nostre forze”.
Parlando di una mattina ”molto difficile e dolorosa”, il ministro ha sostenuto che ”il sangue di centinaia dei nostri migliori figli” non è stato versato ”invano”. E ha aggiunto che ”vorrei che fossimo degni di loro e adempissimo la loro volontà, scritta con il sangue: schiacciare e distruggere Hamas e restituire tutti gli ostaggi. Sia benedetta la loro memoria”.
Idf avvertono: “Civili si allontanino da Khan Younis”
Le forze israeliane (Idf) chiedono intanto ai “civili” di lasciare l’area di Khan Yuonis, nel sud della Striscia di Gaza, dopo aver annunciato di aver circondato la zona. Lo riferisce il sito israeliano di notizie Ynet.
“Agli abitanti della zona di Khan Younis, nei quartieri di al-Nasr, Al-Amal, del centro della città e del campo profughi, nei blocchi 107-112: per la vostra sicurezza dovete spostarvi immediatamente nella zona umanitaria ad al-Mawasi”, si legge in un post in arabo diffuso su X dal portavoce delle Idf, Avichay Adraee, con una mappa dell’area.
Decine di combattenti palestinesi sono stati uccisi a Khan Younis, dopo che l’esercito israeliano ieri ha assediato la città, ha reso noto l’Idf, precisando che “le truppe hanno effettuato una vasta operazione durante la quale hanno circondato Khan Younis e intensificato l’operazione nell’area, che è una roccaforte significativa della Brigata Khan Younis di Hamas”.
“Le truppe di terra si sono impegnate in combattimenti ravvicinati, hanno diretto attacchi aerei e hanno utilizzato l’intelligence per coordinare il fuoco, con conseguente eliminazione di decine di terroristi”, ha aggiunto l’esercito.
Hamas: “Nessuna proposta ufficiale su ostaggi”
Hamas intanto “non ha ricevuto ufficialmente” alcuna proposta di tregua da Israele che preveda la sospensione dei combattimenti per due mesi in cambio del rilascio degli ostaggi. Lo ha detto un portavoce di Hamas in Libano, Walid Kilani, all’agenzia di stampa turca Anadolu. Per Hamas, ha ricordato, ”la condizione principale per un accordo è un cessate il fuoco totale e completo, non temporaneo”. Solo se questa condizione verrà raggiunta ci potranno essere colloqui sugli ostaggi, ha spiegato Kilani.
Continua mediazione Qatar
Continua la mediazione del Qatar per mettere fine al conflitto nella Striscia di Gaza, ma l’escalation israeliana nell’enclave palestinese, così come la difficoltà a consegnare aiuti e l’interruzione delle comunicazioni stanno complicando lo sforzo in atto. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Doha, Majid al-Ansari, nel corso di una conferenza stampa. Il Qatar, ha poi aggiunto, sostiene ”tutti gli sforzi regionale in atto per diminuire la tensione nel Mar Rosso” dopo gli attacchi dei miliziani Houthi ai mercantili e la successiva rappresaglia di Stati Uniti e Gran Bretagna.
”Deve esserci un processo di pace serio e credibile che abbia al centro la questione palestinese”, ha sottolineato al-Ansari, aggiungendo che ”la continuazione della guerra a Gaza costerà solo altre vite”. Finora ”gli aiuti sono arrivati in modo molto limitato” nell’enclave palestinese dove c’è ”solo un ospedale operativo”, ha spiegato. In collaborazione con la Francia, il Qatar ha portato a Gaza circa 11 tonnellate di aiuti medici, compresi medicinali per gli ostaggi israeliani, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Doha.
Idf: “Uccisa palestinese armata di coltello vicino insediamento”
E’ stata uccisa una donna palestinese che, armata di coltello, si stava avvicinando a militari israeliani nell’insediamento di Psagot, in Cisgiordania. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliana (Idf) citate dal Jerusalem Post, spiegando che non si registrano feriti tra i militari. La Radio dell’Esercito ha riferito che i soldati israeliani hanno sparato alla donna vicino alla recinzione perimetrale dell’insediamento prima che potesse entrarvi.
fonte: adnkronos
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