Senna inquinata alle Olimpiadi, gli esperti: “È putrida. Nell’acqua non solo Escherichia coli”

Escherichia Coli: cos’è, le cause dell’infezione e i sintomi da non sottovalutare. Le critiche sulla scelta di far gareggiare gli atleti nel fiume dopo il ritiro della belga Claire Michel nel triathlon

Monta il caso “Escherichia Coli” alle Olimpiadi di Parigi, dopo che la triatleta belga Claire Michel ha contratto un’infezione gastro-intestinale che ha richiesto le cure dei medici del villaggio olimpico. Un “azzardo” gareggiare nella Senna secondo gli esperti.

Mercoledì scorso Michel aveva partecipato alla gara femminile nella Senna, il fiume parigino che solo qualche settimane fa, dopo 100 anni, è tornato ad essere balneabile. L’atleta potrebbe essere stata infettata dal batterio che persiste a livelli alti nelle acque del fiume specialmente dopo le piogge.

Senna inquinata: altri due atleti malati

Altri due triatleti svizzeri, Simon Westermann e Adrien Briffod, hanno accusato i sintomi di un’infezione gastro-intestinale e ieri non hanno partecipato alla gara a squadre miste di triathlon.

I dubbi sulla qualità dell’acqua della Senna

Questi episodi hanno riacceso inevitabilmente polemiche e interrogativi sulla qualità dell’acqua della Senna che ha provocato la cancellazione di diversi allenamenti prima delle gare individuali e anche prima della staffetta che è stata confermata in calendario: la Senna è risultata troppo inquinata dopo la pioggia caduta negli ultimi giorni sulla capitale francese.

Cos’è l’Escherichia Coli

Si tratta di una specie batterica che vive normalmente nell’intestino umano e degli animali. Come sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità si trova naturalmente anche nell’ambiente, nelle acque e negli alimenti. Sebbene la maggior parte dei ceppi siano innocui per la salute umana, alcuni sono dotati di caratteristiche particolari che li rendono in grado di causare malattia, talvolta anche grave. La presenza di E. Coli in corsi idrici è indicatore di contaminazione fecale.

I sintomi

I sintomi più comuni dell’infezione includono dolori e crampi addominali, vomito, sensazione di nausea generalizzata e diarrea. A volte si accompagnano anche alla febbre, soprattutto nelle prime fasi infettive. Si collegano al batterio anche infezioni urinarie, cistiti, polmoniti, meningiti, peritoniti e setticemie. I disturbi compaiono generalmente da 12 ore a qualche giorno dopo il contatto con il batterio ed hanno la durata di una settimana circa.

Come curare e prevenire  l’infezione da Escherichia Coli

In caso di contagio verranno prescritte dal medico terapie antibiotiche in grado di uccidere il batterio.

Per proteggere l’uomo dall’infezione di Escherichia Coli è importante seguire buone pratiche igieniche. Cuocere il cibo è uno dei metodi migliori per evitare l’infezione, perché il batterio mal sopporta il calore e muore intorno ai 60°C; evitare i cibi a rischio; lavare bene frutta e verdura se si intende consumarla cruda; lavare bene le mani prima di toccare il cibo che si andrà a mangiare; lavare bene gli strumenti da utilizzare per cucinare, prima e dopo il contatto con gli alimenti; non conservare alimenti diversi negli stessi contenitori: se uno di questi è contaminato, si rischia che il batterio passi anche agli altri; fare attenzione quando  si entra in contatto con le feci umane e animali (ad esempio per cambiare il pannolino di un neonato o per raccogliere gli escrementi del proprio cane)

Non solo Escherichia Coli: i rischi per gli atleti nella Senna

L’Escherichia Coli è un’ipotesi, ma non è detto che sia questo l’agente che ha causato la gastroenterite che ha costretto al ritiro la triatleta belga Claire Michel. “L’Escherichia Coli è un indicatore di contaminazione fecale. Se nell’acqua c’è il Coli, è probabile che ci siano anche altri germi, sia batteri – come la salmonella- sia virus. L’esame delle feci chiarirà di cosa si tratta”, spiega Gianni Rezza, professore straordinario di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e già a capo della Prevenzione del ministero della Salute.

Rezza: “Un azzardo fare il bagno nella Senna”

“Anche se il livello di Escherichia coli nelle acque della Senna viene misurato ogni giorno, visto che il fiume attraversa l’intera città, le fonti di contaminazione potrebbero fluttuare anche più velocemente del previsto. Mi pare un azzardo farsi il bagno in un fiume che scorre all’interno di un contesto urbano. L’idea ci può stare ma non mi pare che alle olimpiadi di Londra si fossero svolte le gare nel Tamigi!” afferma ancora Giovanni Rezza.

Bassetti: “La Senna è putrida: rischi seri per gli atleti”

“Far nuotare gli atleti nella Senna ha riportato il mondo indietro di 100 anni”, così Matteo Bassetti esprime tutta la sua indignazione per la ripresa delle gare di triathlon alle Olimpiadi di Parigi 2024 dopo che l’atleta belga Claire Michel è stata ricoverata in ospedale per un’infezione da Escherichia coli. “Louis Pasteur, padre della moderna microbiologia, si rivolta nella tomba”, ha aggiunto l’infettivologo, in un messaggio sui social. “Le acque del fiume sono putride e costituiscono un grave rischio per la salute degli atleti. Alla fine l’Escherichia coli è il minore dei problemi infettivologici che si possono contrarre nella Senna. È davvero incomprensibile pensare che si sia potuto mettere a rischio la salute degli atleti, nonostante la comunità scientifica avesse chiaramente avvisato gli Organizzatori dei potenziali rischi”, scrive il primario del Policlinico San Martino di Genova.

Pregliasco: “Escherichia Coli mette ko, la scelta della Senna per le gare lascia perplessi”

Se l’Escherichia coli viene ingerito in quantità con l’acqua o con alimenti contaminati cosa può succedere? “Problemi urinari con bruciori e cistite, specialmente  nelle donne. Ma soprattutto forme gastroenteriche pesanti con dolore, nausea e vomito, febbre alta, diarrea a volte associata a perdite di sangue”. Quanto basta per “mettere Ko” anche fisici apparentemente forti come quelli degli atleti alle Olimpiadi di Parigi 2024, spiega il virologo Fabrizio Pregliasco. La scelta della Senna per le gare olimpiche in acque libere, osserva  Pregliasco, “lascia di per sé perplessi rispetto alla qualità che possono avere le sue acque”. E questo, puntualizza, “al di là dei  controlli”. Infatti “è chiaro che le analisi sono periodiche e bastano degli sversamenti, legali o meno, per cambiare le cose. E’ sufficiente che lungo un affluente della Senna ci sia un impianto di depurazione che non funziona bene e l’impianto non riesce a  bonificare le acque come dovrebbe.

Miani: “Rischi molto alti per gli atleti” 

A detta della Società italiana di medicina ambientale (Sima), nonostante gli sforzi messi in atto dall’amministrazione francese e dal Comitato olimpico, i rischi sanitari per gli atleti delle Olimpiadi 2024 legati all’inquinamento del fiume possono essere molto alti. “La presenza nelle acque dei fiumi di batteri fecali, come ad esempio l’Escherichia coli, può provocare infezioni gastrointestinali nell’uomo e si possono verificare poi infezioni della pelle e degli occhi per via del contatto con l’acqua contaminata, con conseguenti eruzioni cutanee e infezioni oculari”, spiega il presidente della Società italiana medicina ambientale, Alessandro Miani. “Altro rischio importante è la leptospirosi, malattia causata da batteri presenti nell’urina degli animali come ratti e topi: i sintomi includono febbre alta, mal di testa e dolori muscolari. Occorre poi considerare le esposizioni agli inquinanti chimici presenti nelle acque dei fiumi, come metalli pesanti, pesticidi o altre sostanze, i cui effetti nocivi sulla salute non sono immediati ma si riscontrano sul lungo termine”, conclude l’esperto.

 

 

fonte: RAI NEWS

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