Sant’Andrea, l’Apostolo dei pescatori: una vita di fede e sacrificio

Il percorso straordinario di un discepolo chiamato alle quattro del pomeriggio, dalla pesca dei pesci alla pesca degli uomini, e la sua eredità di dedizione al Vangelo.

di Redazione

Il Vangelo di Giovanni narra l’incontro significativo tra Sant’Andrea, fratello di Simon Pietro, e Gesù presso il Giordano, annotando persino l’ora precisa, le quattro del pomeriggio.

Nato a Betsaida, secondo la tradizione nel 6 a.C.,  l’apostolo viene festeggiato il 30 novembre, non solo nelle Chiese d’Oriente e d’Occidente ma anche in Scozia, dove è festa nazionale.

Denominato Protocletos (il primo chiamato), secondo la tradizione fu il primo tra i discepoli di Giovanni Battista ad essere chiamato da Gesù al Giordano.

Il percorso di Sant’Andrea fu segnato da incontri straordinari con il Divino Maestro. Dopo aver annunciato al fratello Simone Pietro la scoperta del Messia, fu Andrea a condurlo da Gesù. La sua presenza è evidenziata nella moltiplicazione dei pani, e fu a lui che si rivolsero dei greci, dopo aver parlato con Filippo, desiderosi di conoscere Gesù, e lui li condusse al Maestro (Gv 12,20-23).

La tradizione narra che Sant’Andrea abbia evangelizzato l’Asia minore, le regioni lungo il Mar Nero, giungendo fino al Volga. Onorato come patrono in Romania, Ucraina e Russia, la sua vita culminò in un commovente martirio a Patrasso, in Acaia.

Condannato alla crocifissione, chiese di essere appeso a una croce a forma di “X”, evocando l’iniziale greca del nome di Cristo. La Legenda Aurea racconta le sue parole commoventi di fronte alla croce, rendendo omaggio alla croce santificata dal corpo di Gesù: «Salve Croce, santificata dal corpo di Gesù e impreziosita dalle gemme del suo sangue… Vengo a te pieno di sicurezza e di gioia, affinché tu riceva il discepolo di Colui che su di te è morto. Croce buona, a lungo desiderata, che le membra del Signore hanno rivestito di tanta bellezza! Da sempre io ti ho amata e ho desiderato di abbracciarti».

La chiamata sul Mar di Galilea è un altro episodio che segna la vita di Sant’Andrea. Insieme al fratello Pietro, lasciò immediatamente il lavoro di pescatori quando Gesù disse: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”.

Presente nel gruppo di apostoli che interrogò Gesù sul Monte degli Ulivi riguardo ai segni degli ultimi tempi, Sant’Andrea fece parte della predicazione e dell’insegnamento fino alla morte di Gesù e all’Ascensione.

La tradizione vuole che Sant’Andrea sia stato crocifisso su una croce a forma di “X”, detta “Croce di Sant’Andrea”, scelta personalmente per non eguagliare il Maestro nel martirio. La sua iconografia appare attorno al X secolo, diventando comune solo nel XVII secolo. Questo martirio lo ha reso il patrono di Patrasso.

Dopo il martirio, le reliquie di Sant’Andrea furono trasferite da Patrasso a Costantinopoli e successivamente ad Amalfi nel 1208. Nel XV secolo, la testa di sant’Andrea fu portata a Roma, mentre nel 1964 papa Paolo VI consegnò parte delle reliquie a Patrasso come gesto di apertura verso la Chiesa ortodossa greca. La storia delle reliquie testimonia il legame tra Sant’Andrea e le varie comunità cristiane nel corso dei secoli.

La vita di Sant’Andrea è un esempio di fede e sacrificio, un faro di dedizione al Vangelo che continua a ispirare milioni di credenti in tutto il mondo. Il suo cammino di predicazione e martirio ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del cristianesimo, rendendolo un modello luminoso di dedizione al Vangelo di Cristo. La croce decussata, o “Croce di Sant’Andrea”, è oggi un simbolo duraturo della sua testimonianza di fede.

 

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