Sanità tarantina, incontro pubblico a Carosino: Perrini critica la gestione di Emiliano e punta il dito sul San Cataldo

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia interviene all’evento “La Sanità che Vorremmo” e solleva dubbi sui costi e i tempi del nuovo ospedale

di Redazione

TARANTO – Si è svolto a Carosino l’incontro pubblico “La Sanità che Vorremmo”, organizzato da Fratelli d’Italia, un evento che ha visto una partecipazione significativa di cittadini desiderosi di discutere e comprendere meglio le dinamiche del sistema sanitario locale. Al centro del dibattito, l’intervento del consigliere regionale Renato Perrini, che ha espresso forti critiche sulla gestione della sanità tarantina da parte del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Perrini ha aperto il suo intervento sottolineando come Emiliano abbia “ammesso gli errori” commessi in passato, in particolare riguardo alla chiusura del Pronto Soccorso dell’ospedale Moscati e alle risorse stanziate per il nuovo ospedale San Cataldo. Questi temi, di grande rilevanza per la comunità locale, hanno suscitato preoccupazioni e sollecitato soluzioni concrete.

Ma le critiche di Perrini non si sono limitate al passato. Il consigliere regionale ha infatti sollevato dubbi sui costi e i tempi di realizzazione del nuovo ospedale San Cataldo. “Riavvolgiamo il nastro e parliamo con i fatti”, ha detto Perrini. “L’ultimo cronoprogramma, l’ennesimo di questi anni, ha rinviato al 31 marzo 2025 il termine dei lavori strutturali e a maggio 2026 potrà ospitare i primi pazienti. Questo presuppone che di qui a poco più di un anno ci sarà tutto il personale sanitario necessario al lavoro, che tutti i servizi (a cominciare da lavanolo e mensa) saranno perfettamente in funzione. Questo significa che sia stata già programmata una spesa e che la Regione Puglia è pronta a sostenere non meno di 100 milioni di euro per i medici, gli infermieri e tutti gli operatori compresi quelli di Sanitaservice. Tenuto conto che qualcuno ipotizza che rispetto ai dipendenti attualmente in servizio al Santissima Annunziata di Taranto ne serviranno almeno non meno di 1.500 unità in più”.

Perrini ha quindi posto una domanda precisa: “Questi costi sono stati già previsti dalla ‘struttura speciale’ oppure in zona Cesarini la palla sarà mandata al Governo centrale come capro espiatorio se non si riuscirà a mantener fede all’inaugurazione?”. Il consigliere regionale ha poi ricordato di aver sempre sostenuto che l’opera sarebbe costata 400 milioni di euro, previsione all’epoca considerata “esagerata” dall’ex dg della Asl Taranto, Stefano Rossi. “Quindi, conti alla mano, per avviare un ospedale come il San Cataldo servono non solo le opere murarie, ma le attrezzature (e se non interveniva il Governo Meloni con 110 milioni di euro eravamo ancora fermi) e soprattutto le risorse umane, il cui costo deve essere assicurato in maniera fissa ogni anno. Di tanto si è mai tenuto conto? Mi sembra chiaro che ad oggi di esagerato c’è solo il ritardo!”, ha concluso Perrini.

L’evento ha rappresentato un’occasione importante per il confronto tra istituzioni e cittadini, offrendo uno spazio di dialogo aperto e costruttivo sulla sanità tarantina. All’incontro hanno partecipato anche il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Nicola Fasano, e il consigliere comunale di Carosino, Saverio Cosimo Zingaropoli, che hanno contribuito al dibattito con le loro riflessioni e proposte.

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