ROMA – Con 74 voti favorevoli, 56 contrari e nessun astenuto, il Senato ha approvato il disegno di legge sulla valutazione del comportamento degli studenti, promosso dal Ministro della Scuola Giuseppe Valditara. Il provvedimento, che introduce importanti novità per le scuole italiane, passa ora alla Camera per la sua definitiva approvazione.
Tra i punti salienti della riforma, emerge il ritorno del voto in condotta, che sarà considerato per l’intero anno scolastico e influirà sull’ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato. Il disegno di legge introduce anche un sistema di sospensioni più educativo e formativo, insieme al ripristino dei giudizi sintetici nella scuola primaria. Misure che, secondo la maggioranza, rafforzano il valore del comportamento studentesco e dell’autorità della scuola, mentre l’opposizione protesta contro un ritorno a un sistema valutativo troppo rigido.
Voto in condotta e sospensioni
La reintroduzione del voto in condotta sarà determinante per valutare il comportamento degli studenti, con particolare attenzione agli atti violenti o aggressivi verso docenti e personale scolastico. Un voto inferiore a sei decimi potrebbe comportare debiti in educazione civica o, in casi più gravi, la non ammissione all’anno successivo se il voto scende a cinque. Questo sistema prevede inoltre l’obbligo di attività di cittadinanza solidale per le sospensioni più lunghe di due giorni, come forma di riscatto e responsabilizzazione.
Giudizi sintetici alla primaria
Per le scuole elementari, il disegno di legge prevede il ritorno ai giudizi sintetici (ottimo, buono, sufficiente, ecc.), abbandonando le definizioni introdotte nel 2020 come “avanzato” o “base”, considerate troppo vaghe. L’obiettivo è una valutazione più chiara e trasparente, mirata a migliorare la comunicazione tra scuola e famiglie.
Le parole di Dario Iaia
Tra i sostenitori più convinti della riforma, l’onorevole Dario Iaia (Fratelli d’Italia) ha espresso pieno sostegno al provvedimento, affermando: “Si torna al voto in condotta con una norma che prevede la reintroduzione di un voto numerico in ordine alla valutazione del comportamento dello studente. Se la valutazione è inferiore a sei, il consiglio di classe può deliberare la non ammissione alla classe successiva o all’esame di stato.”
Iaia ha poi sottolineato che questa riforma è perfettamente in linea con i principi del Governo Meloni, che promuove un sistema educativo basato sulla responsabilità e sull’autorevolezza dei docenti e delle istituzioni scolastiche: “Non si può pensare che ogni comportamento sia accettabile senza alcuna conseguenza,” ha aggiunto, rimarcando la necessità di ridare centralità al rispetto delle regole.
Multe per aggressioni al personale scolastico
Una delle novità introdotte dal disegno di legge è una super multa, fino a 10.000 euro, per chiunque venga condannato penalmente per aggressione a docenti, presidi o personale scolastico. Questa misura si aggiunge alla legge Sasso, che prevede pene detentive più severe per tali reati.
Estensione del metodo Montessori e Osservatorio sulla sicurezza
Tra le altre innovazioni del disegno di legge, è prevista l’estensione del metodo Montessori a tutto il primo ciclo di istruzione e l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza, che monitorerà le aggressioni al personale scolastico e promuoverà percorsi di sensibilizzazione.
Proteste dell’opposizione e delle associazioni
Nonostante l’entusiasmo della maggioranza, l’opposizione ha espresso forti critiche verso il disegno di legge, ritenuto eccessivamente punitivo. Anche diverse associazioni di insegnanti, dirigenti e genitori hanno pianificato una mobilitazione per protestare contro le nuove misure, in particolare contro il ritorno al voto in condotta e le modifiche al sistema di sospensioni.
Con l’approvazione definitiva alla Camera, la riforma potrebbe entrare in vigore già nei prossimi mesi, segnando un cambiamento significativo nel sistema educativo italiano.
Be the first to comment on "Riforma del voto in condotta: approvazione al Senato, ora alla Camera. Iaia: “Governo in linea con l’autorevolezza della scuola”"