Il Papa emerito in una intervista al settimanale Die Tagespost il Papa ricorda la figura di san Giuseppe il cui «silenzio si fa azione e paola»
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«Sono naturalmente particolarmente lieto che papa Francesco sia così consapevole dell’importanza di san Giuseppe, e ho quindi letto con particolare gratitudine e sincera approvazione l’esortazione apostolica Patris Corde».
È uno dei passaggi salienti di un’intervista che Benedetto XVI ha concesso al settimanale tedesco Die Tagespost. La lettera di papa Francesco – osserva il Papa emerito – è «un testo molto semplice e sincero, ma contiene una profondità molto grande».
Nel colloquio con il settimanale tedesco il Vescovo emerito di Roma affronta la figura di san Giuseppe, alla quale è sempre stato molto legato, portandone il nome di battesimo (Joseph). In particolare il papa-teologo ha voluto rievocare la celebrazione della sua festa onomastica – il 19 marzo – vissuta in famiglia nella sua Baviera. Quel giorno – è la rievocazione di Benedetto XVI – «c’era sempre una primula come segno di primavera, che san Giuseppe porta con sé. E nostra madre preparava sempre una torta con la glassa».
«Non c’è parola di san Giuseppe – spiega ancora il Pontefice emerito – che ci è stata tramandata nel Nuovo Testamento. Ma c’è una equivalenza tra la missione dell’angelo che appare nel sogno e l’azione di san Giuseppe che lo caratterizza chiaramente come persona».
Joseph Ratzinger-Benedetto XVI nel colloquio con il settimanale tedesco ricorda altri aspetti singolari sul padre putativo di Gesù. «Nella storia dell’ordine che gli è stato impartito nel suo sogno di prendere Maria come sposa – sottolinea ancora Ratzinger – la sua risposta è semplicemente: si alzò e fece come gli era stato comandato. La corrispondenza tra missione e azione sembra ancora più forte nella storia della fuga in Egitto».
Secondo Benedetto XVI – infine – «il silenzio di san Giuseppe è anche la sua parola. Esprime il sì a ciò che ha assunto con il legame con Maria e quindi con Gesù». Parole quelle di Ratzinger del tutto simili a quelle pronunciate durante l’Angelus del 18 dicembre del 2005 in cui definì il «silenzio di Giuseppe» come il modello più alto capace di «custodire la Parola di Dio».
Giuseppe, il nome di battesimo di molti papi
Significativa è poi la curiosità che Ratzinger, salito al Soglio di Pietro con il nome di Benedetto XVI (2005-2013) è il quarto papa, in anni recenti, ad avere come nome di battesimo quello di Giuseppe. Nel Novecento gli altri Pontefici a portare il nome del padre putativo di Gesù sono stati san Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto), san Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli) e san Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyla). Infine papa Francesco non fa di nome Giuseppe ma celebra, grato, la sua Messa di inizio ministero il 19 marzo, che è poi il giorno dell’onomastico di chi lo ha preceduto sulla Cattedra petrina.
fonte: Avvenire
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