di ROCIOLA Savio
Una bambina quasi sempre silenziosa e una pesca… due elementi che bastano ad attirare l’attenzione di molti utenti fermi dinanzi al televisore. Ecco, l’ultima trovata dei pubblicitari dell’Esselunga è quella di un cortometraggio che tocca gli animi di molti in maniera pungente.
Dalle famiglie felici a un problema che attanaglia la vita di diverse famiglie, l’Esselunga con il suo nuovo spot pubblicitario, che è un vero e proprio corto, riesce a mettere il luce una rottura rispetto al passato o a quello che spesso siamo abituati a vedere: scompare la famiglia felice, per cedere il testimone a una famiglia che potrebbe rappresentare diversi nuclei familiari che si trovano ad affrontare un qualcosa di complesso.
La trama: una piccola bambina sta facendo la spesa insieme alla madre, ma a un certo punto si allontana all’interno del supermercato e prende una pesca. Alla fine della pubblicità la bimba regala quella pesca al padre dicendo che è da parte della mamma.
Il risultato? Uno spot commovente che però sui social è stato capace di dividere, tra chi si è mosso a favore della nuova trovata pubblicitaria e chi no. “Sto piangendo per la pubblicità Esselunga”, “Rimette al centro i bambini, i loro desideri e le loro fragilità. Solo questo mi sembra già una cosa molto apprezzabile”, i commenti di chi ha apprezzato la pubblicità. Dall’altro lato, c’è chi ha voluto sottolineare il fatto che non ci può essere nulla di positivo in uno spot che colpevolizza i genitori riguardo a una situazione alquanto complessa, oppure “Un bambino figlio di genitori separati non ha sofferto già abbastanza? Non, serviva Esselunga a continuare a mettere il dito nella piaga.”
Grande trovata pubblicitaria o flop? Attacco alla società e ad alcuni genitori oppure punto di riflessione e di partenza? Sicuramente è un qualcosa che porterà in molti a parlare e schierarsi, ma bisogna sicuramente dare atto che è un qualcosa di diverso e innovativo, che porta tutti gli spettatori a commuoversi, riflettere, pensando a un fenomeno sociale difficile da comprendere o descrivere fino a quando gli occhi di un bambino non si trovano a viverlo fino in fondo. Perchè rappresentare sempre un qualcosa di felice, se spesso, purtroppo, non è la realtà che viene vissuta? Una pesca, il silenzio e l’innocenza di una bambina, per attrarre, riflettere, ma anche accendere i social. A voi i pareri…
Savio Rociola
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