Il progetto FLUTE mira a rivoluzionare la diagnosi del tumore alla prostata attraverso l’utilizzo avanzato dell’intelligenza artificiale, promettendo di evitare biopsie inutili e migliorare la precisione delle diagnosi.
di Redazione
Un consorzio di 11 partner internazionali ha avviato il progetto FLUTE (Federate Learning and mUlti-party computation Techniques for prostatE cancer), con un finanziamento totale di 7 milioni di euro concesso dalla Commissione europea. Il consorzio, della durata di 3 anni, include l’Istituto Romagnolo per lo studio dei tumori ‘Dino Amadori’ – Irst Irccs di Meldola, unico rappresentante italiano.
Il tumore alla prostata è la seconda neoplasia più comunemente diagnosticata negli uomini in tutto il mondo. In Italia, nel 2022, sono state registrate 40.500 nuove diagnosi, confermandosi come la più frequente tra gli uomini del paese. Il progetto FLUTE è progettato per sviluppare un avanzato strumento di intelligenza artificiale che rivoluzioni la diagnosi di questa malattia, apportando benefici sostanziali ai pazienti e riducendo i costi per il sistema sanitario.
L’obiettivo principale è utilizzare l’intelligenza artificiale per evitare biopsie non necessarie, contribuendo a migliorare la precisione delle diagnosi. La sopravvivenza a 5 anni nel tumore alla prostata in Italia supera il 90%, e il progetto FLUTE si inserisce in un approccio multidisciplinare alla cura della malattia, includendo ora l’intelligenza artificiale.
Il coordinatore Data Unit dell’Irst ‘Dino Amadori’ Irccs, Nicola Gentili, sottolinea che FLUTE utilizzerà il modello di Federated Learning nella cura del tumore alla prostata. Questa tecnica di Machine Learning collaborativo permette di sfruttare le conoscenze presenti in più banche dati senza la necessità di condividerle. I dati rimarranno all’interno dei database ospedalieri, garantendo la sicurezza e verranno utilizzati per creare un modello predittivo condiviso.
Il consorzio è composto da tre partner clinici e di dati da Paesi distinti, tre piccole medie imprese tecnologiche, tre partner di ricerca tecnologica, un partner legale/etico e un’organizzazione di standardizzazione. Questa diversità di competenze promette una realizzazione completa ed efficace del progetto.
Il progetto FLUTE rappresenta un passo avanti nella diagnosi del tumore alla prostata, integrando l’intelligenza artificiale per rendere il processo più efficiente, evitando procedure invasive non necessarie e migliorando la qualità della cura offerta ai pazienti.
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