Prende forma l’Erasmus Italiano: Bergamo e Reggio Calabria inaugurano il progetto pilota

l Ministero dell’Università e della Ricerca investe 10 milioni per creare mobilità studentesca dal Nord al Sud

ROMA – Un nuovo capitolo si apre nell’ambito dell’istruzione superiore italiana con l’avvio del progetto pilota dell’Erasmus Italiano, che consente agli studenti di trascorrere periodi di studio in università diverse nel territorio nazionale. L’iniziativa mira a rendere l’offerta formativa più flessibile, a valorizzare l’autonomia di atenei e studenti, e a ridurre il divario Nord-Sud, offrendo agli studenti la possibilità di combinare opzioni formative tra diversi atenei.

L’Università degli Studi di Bergamo e l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria sono all’avanguardia, inaugurando il progetto pilota durante l’anno accademico 2023/2024. Il focus iniziale riguarderà gli studenti dei corsi di laurea magistrale in ingegneria e Scienze della Formazione Primaria, che avranno l’opportunità di trascorrere fino a sei mesi presso l’ateneo partner.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca, guidato dalla ministra Anna Maria Bernini, ha investito 10 milioni di euro per i prossimi due anni, dimostrando il suo impegno per la riuscita di questa iniziativa. La ministra Bernini ha dichiarato: “L’Erasmus italiano è progettato per creare mobilità, soprattutto dal Nord al Sud. Le borse di studio avranno un valore adeguato, sicuramente superiore ai 1.000 euro. Siamo convinti che questa misura sarà fortemente attrattiva.”

Il Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Sergio Cavalieri, ha sottolineato l’entusiasmo dell’ateneo nell’essere pionieri di un progetto che arricchirà gli studenti di entrambe le università. Anche il Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Giuseppe Zimbalatti, ha evidenziato l’importanza di questo scambio Nord-Sud, sottolineando che questo progetto pilota potrebbe diventare una prassi comune nell’iter formativo degli studenti italiani. L’obiettivo è aprire i confini dell’offerta formativa e valorizzare le specificità di ciascun ateneo coinvolto, contribuendo a una formazione flessibile e di qualità.

 

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