Prato, morire di lavoro a 22 anni. La rabbia dei colleghi dell’operaia: “Siamo sconvolti, fine inaccettabile”

La giovane madre è rimasta intrappolata in un orditoio in una fabbrica tessile di Oste di Montemurlo. Sul luogo anche gli ispettori della Asl

Aveva soltanto 22 anni Luana D’Orazio, l’operaia che è morta questa mattina, 3 maggio, mentre lavorava in una fabbrica tessile della provincia di Prato, a Oste di Montemurlo. La giovane, residente a Pistoia, madre di una bambina, è rimasta intrappolata in un macchinario. Nonostante la chiamata al 118 per lei non c’è stato niente da fare.

 

La fabbrica tessile dove ha perso la vita l’operaia

L’incidente è avvenuto poco dopo le 11.30 dentro la ditta Orditura Luana, a Oste di Montemurlo, in via Garigliano. Oltre ai sanitari sono intervenuti anche i carabinieri, vigili del fuoco e il sindaco del Comune toscano, Simone Calamai. L’operaia 22enne stava lavorando a un orditoio, quando è rimasta agganciata nel rullo ed è stata inghiottita dal macchinario. Nello stabilimento, a un’altra macchina, stava lavorando un altro operaio che però era girato di spalle e non ha visto il momento dell’incidente. E’ stato lui il primo a dare l’allarme. Sul posto anche gli ispettori del lavoro dell’Asl che hanno effettuato i controlli per ricostruire le dinamiche esatte dell’incidente e capire se si sia trattato di un errore umano o di un mancato rispetto delle norme di sicurezza. Il macchinario è sotto sequestro.

Solo due mesi fa un ragazzo di 23 anni era morto in un’azienda tessile

Luana D’Orazio lavorava in quell’azienda da circa un anno. “Una tragedia  terribile che ci addolora profondamente la morte per un incidente sul lavoro a prato di un’operaia tessile di appena 23 anni. Un’altra vittima innocente che pesa sulla coscienza di chi non fa rispettare le norme sulla sicurezza sul lavoro. Ora basta!”. Lo scrive su twitter il segretario generale della cisl, Luigi Sbarra, sull’incidente mortale sul lavoro in una azienda tessile di prato.

 

Luana D’Orazio

“E’ inconcepibile continuare a morire sul lavoro. È ancor più inaccettabile la morte di lavoratori giovanissimi, oggi di una giovanissima madre”. Lo scrivono in un comunicato Cgil, Cisl e Uil e Filctem, Femca Uiltec di Prato che aggiungono. “Chiedere sicurezza è come abbaiare alla luna”, dicono i colleghi del sindacato Uiltec. Di “morte inaccettabile”, ha parlato il governatore della Toscana Eugenio Giani.

“Provo un grande senso di ingiustizia, di rabbia e un dolore immenso”, ha commentato il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi.

 

fonte: La Repubblica Firenze

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