Un pianto che vale più di mille parole, una firma che vale più di mille gesti… Sembra che il turbinio di notizie che circa un mese fa distruggeva il calcio italiano, si sia placato. Ne rimane solamente “pianto e stridore di denti”? A quanto pare no.
Siamo umani, tutti, nessuno escluso, infatti indagini, fake news, storie, amicizie e stress, sono bastate come goccia a far traboccare un vaso, quello del dolore e nervosismo che hanno “bagnato” il campo dell’Olimpico. “Sono state emozioni veramente forti. Ho sempre vissuto per questo, per il gol, per la gioia con i tifosi, per tutto questo. È stato un pianto liberatorio, uno sfogo per questa settimana che è stata pesante. In quella corsa c’era tutto. La voglia di fare bene e aiutare la squadra. C’era la rabbia di aver sentito voci non vere. Sono sempre stato un professionista e non ho mai pensato di mancare di rispetto al mio lavoro e allo sport che amo” ha dichiarato il Faraone nel post partita con il Monza. Oltre il calcio, oltre il lavoro, oltre lo sport in generale! La forza di un uomo, il sapore del riscatto, la voglia di giustizia, un mix che ha distrutto lui come anche altri giocatori indagati e coinvolti nel calcioscommesse.
Ma arriviamo agli ultimi giorni… Ogni storia dove vediamo una persona che non viene lasciata sola, è un potente segno di luce che sprigiona bellezza, soprattutto nel buio delle avversità. Una frase per riassumere il grande gesto della Juventus, la “vecchia signora” che con carattere ha portato il suo giocatore Fagioli a un tavolo per firmare il rinnovo del contratto fino al 2028. Nonostante il danno d’immagine ricevuto, nonostante il giocatore sia squalificato e in cura per la ludopatia, la squadra torinese non ha abbandonato il tesserato al suo destino.
Il calcio italiano è stato segnato da questo turbinio di scommesse?
Savio Rociola
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