A dimettersi sia membri della maggioranza che dell’opposione, si va verso le elezioni anticipate. Festeggia la Lega, mentre i vertici del Pd si stringono intorno al primo cittadino
Si tratterebbe, fra l’altro, del preciso scopo dei dimissionari, che con il loro ritiro sperano proprio di arrivare allo scioglimento anticipato del consiglio comunale. Completamente inutile, dunque, il rimpasto effettuato dal sindaco Melucci poco tempo fa.
Ma chi sono i consiglieri firmatari del documento di dimissioni? A firmare sono stati il consigliere Mario Pulpo, Cataldo Fuggetti, Federica Simili, Antonino Cannone, Cosimo Festinante, Gianpaolo Vietri, Stefania Baldassarri, Marco Nilo, Carmela Casula, Antonella Cito, Rita Corvace, Massimo Battista, Floriana de Gennaro, Vincenzo Fornaro, Salvatore Brisci, Salvatore Ranieri e Massimiliano Stellato.
Un duro colpo per Rinaldo Melucci, divenuto primo cittadino di Taranto nell’ormai lontano 2017, e per tutto il Partito democratico. Le dimissioni dei consiglieri, presentate per ragioni politiche, sarebbero anche il segno di una profonda spaccatura nel centrosinistra. Una caduta rovinosa a dir poco. Una vera e propria “congiura di palazzo“, come dichiarato da Cosimo Borraccino (consigliere del presidente Emiliano) e Massimo Serio (segretario provinciale di Articolo Uno). “Siamo convinti che questa sarà solo una brutta parentesi, ci sarà soltanto un congelamento di alcuni mesi dell’esperienza amministrativa, perché a maggio 2022, Melucci sarà riconfermato sindaco“, hanno aggiunto i due politici, come riportato da Repubblica.
Dal canto suo, il sindaco Melucci ha garantito di essere già pronto alla campagna elettorale. Le dimissioni dei consiglieri, insomma, non sembrano averlo abbattuto troppo. “La trasformazione di Taranto va avanti, non saranno biechi interessi personali di pochi che ci fermeranno, da oggi inizia ufficialmente la nostra campagna elettorale e siamo certi di poter donare alla città altri cinque anni di buon governo“, ha infatti affermato.
Francesco Boccia, rappresentate del Partito democratico e responsabile Regioni ed enti locali della segreteria nazionale, ha parlato di atto vile. “Non hanno avuto il coraggio di mettere la faccia in Aula, ma si sono nascosti come codardi in uno studio notarile, è un atto di vigliaccheria contro l’intera città di Taranto“, ha attaccato, come riferito da LaPresse. “I tarantini non si faranno schiacciare dall’arroganza di una pessima politica già oggi rivendicata da Salvini e dalla Lega. Taranto, come la Puglia, non si farà occupare da questa destra tracotante“, ha aggiunto.
Il segretario del Pd in Puglia Marco Lacarra ha invece confermato il proprio appoggio al sindaco Melucci: “L’amministrazione guidata da Rinaldo Melucci ha in questi anni svolto un lavoro instancabile per cambiare le sorti della città. Taranto è un Comune che vive una serie di problematiche estremamente complesse, ma ha anche delle potenzialità straordinarie che Melucci ha valorizzato in ogni modo. Siamo al suo fianco in questo passaggio drammatico, che viene consumato sulla pelle dei cittadini. Non arretriamo di un passo: sarà lui il nostro candidato alle prossime elezioni amministrative“.
La notizia non è naturalmente sfuggita al leader della Lega Matteo Salvini, convinto che si presenterà presto una preziosa occasione per il centrodestra. Un’occasione che consentirà di “offrire una seria proposta di buongoverno, allargata a chiunque voglia mettersi al servizio della città“.
fonte: ilGiornale
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