L’intervista di Papa Francesco nel programma televisivo ‘A Sua immagine’ condotto da Lorena Bianchetti
Di Teresa Corsaro
ROMA – “I media devono aiutare a trovarsi, a capirsi, a fare amicizia, e a mandare via i diavoletti che rovinano la vita alla gente. Questa è la positività: non è soltanto parlare di religione, sì, si può fare, parlare di Dio, sì, ma anche custodire l’umanità, l’umanesimo”. Lo ha detto papa Francesco, intervistato da Lorena Bianchetti in ‘A Sua immagine’, su Raiuno. Il Pontefice ha lanciato anche un monito sul proliferare delle apparizioni mariane: “Non cercare lì- avverte- perché quello è uno strumento della devozione mariana che non sempre è vero. A volte sono immagini della persona. Ci sono immagini della Madonna che sono vere, ma mai la Madonna ha attirato a sé. A me la Madonna piace vederla così, col dito verso l’alto, che indica Gesù. Quando la devozione mariana è troppo incentrata in se stessa non va bene”.
PAPA: L’INQUIETUDINE È UNA GRAZIA, IO HO PAURA DEI CUORI QUIETI
Per Papa Francesco “l’inquietudine è una grazia. Io ho paura dei cuori quieti”. E ha spiegato: “Una delle prime cose che il Signore fa quando si avvicina a noi è mettere il cuore inquieto. L’inquietudine è quella che ti fa capire che ci sono altre cose oltre te stesso. Io ho paura delle persone che hanno il cuore quieto”, ha ribadito.
IL PONTEFICE: LA MALVAGITÀ È UNA POSSIBILITÀ DELLA PERSONA, OGGI NON SI EDUCA ALLA MITEZZA
La malvagità è una delle possibilità della persona. Ci sono bambini che sentono il piacere nel torturare. Lo stiamo vedendo con la guerra, nei filmati di guerra. Tanti soldati che torturano i soldati ucraini. Lo stiamo vedendo, ho visto i filmati. C’è un piacere e questo alle volte succede con i ragazzi, no?”. Papa Francesco, ha affrontato anche il tema del bullismo. Ed esorta i genitori a far crescere i figli “con l’affetto, con un abbraccio. Far sentire che la dolcezza, l’amore è più forte di quella aggressione. Non c’è via di uscita. O scegliamo la via dell’amore e della tenerezza, o la via dell’indifferenza. Accarezzare, accarezzare i figli”.
Per il Pontefice, i bulli “fanno finta di essere vincitori ma è una vittoria finta. È una vittoria sul dolore degli altri. La vera vittoria è armoniosa, non è aggressiva, ma è mite. Oggi non si educa tanto alla mitezza, perché si fa intendere che essere mite è essere stupido. No, la mitezza ha una forza grande. Chi non è mite non è un vincitore, è uno sconfitto perché non è capace di carezzare”. Ma, allo stesso tempo, è necessario “educare nei limiti- ha sottolineato Papa Francesco– perché se si fa crescere un ragazzo senza limiti stai facendo male. No ai capricci”. Insomma, “c’è bisogno dei ‘sì’ dell’amore ma anche dei ‘no’ dell’amore. Della fermezza”, aggiunge, concludendo sul punto: “Il maestro non inganna mai. Non seduce mai. Attira, ti fa sentire bene. Ti aiuta a camminare ma non cammina per te“.
FONTE: Agenzia Dire
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