Ecco chi ha vinto gli Oscar 2024: al Dolby Theatre sono state premiate 23 categorie nella 96esima edizione degli Academy Awards. «Oppenheimer» vince 7 statuette su 13 nomination. Primo Oscar per l’Ucraina. Emma Stone è la miglior attrice protagonista
Al Dolby Theatre di Los Angeles, è andata in scena la 96esima edizione degli Oscar, condotta per la quarta volta dal popolare comico e presentatore Jimmy Kimmel. Come ogni anno l’Academy premia 23 categorie.
Ecco tutti i vincitori e le vincitrici in ordine di assegnazione, secondo la scaletta della serata.
• Miglior attrice non protagonista: vince Da’Vine Joy Randolph per il film «The Holdovers – Lezioni di vita». L’attrice riceve il premio tra le lacrime. «Non dovevo fare l’attrice, ma la cantante» confessa. E partono i ringraziamenti, dalla mamma al cast. Ma soprattutto dice: «Grazie per avermi vista». Un messaggio potente.
• Miglior cortometraggio d’animazione: vince «War Is Over! Inspired by the Music of John & Yoko» per la regia di Dave Mullins. Presente il figlio di John Lennon, che fa gli auguri alla madre Yoko Ono per i 91 anni, compiuti il 18 febbraio.
• Miglior film d’animazione: vince «Il ragazzo e l’airone» regia di Hayao Miyazaki che non è presente alla cerimonia.
• Miglior sceneggiatura originale: vince «Anatomia di una caduta» di Justine Triet e Arthur Harari. Ritirando il premio Triet racconta di quando lei e Harari, che sono una coppia, hanno scritto il film, in casa durante il lockdown, tra figli e pannolini, alla continua ricerca di un angolo e di un momento per scrivere la sceneggiatura.
• Miglior sceneggiatura non originale: vince «American Fiction». Ritira il premio Cord Jefferson che dice: «Nessuno mi ha mai dato fiducia». Il film è stato girato in sole tre settimane.
• Miglior trucco e acconciature: vince «Povere creature!». I premiati sono Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston.
• Miglior scenografia: vincono James Price, Shona Heath e Zsuzsa Mihalek per il film «Povere creature!».
• Migliori costumi: vince «Povere creature!», la costumista è Holly Waddington, alla sua prima nomination. Waddington dice al partner: «Grazie che tieni i figli in modo che io possa lavorare».
Per presentare questa premiazione Kimmel si inventa una scenetta con «l’uomo nudo», come quando David Niven agli Oscar del 1974 andò in diretta con uno streaker che passava sul palco dietro di lui.
• Miglior film internazionale: vince «La zona d’interesse», film del Regno Unito per la regia di Jonathan Glazer. «Io capitano» di Matteo Garrone non ce l’ha fatta.
• Miglior attore non protagonista: vince Robert Downey Jr. per il film «Oppenheimer». L’attore conquista la statuetta alla sua terza nomination. Durante il discorso dice: «Vorrei ringraziare la mia terribile infanzia, l’Academy, mia moglie che mi ha trovato come un cucciolo abbandonato e mi ha ridato la vita». L’attore ringrazia tutti, anche il suo avvocato grazie al quale ha fatto un’assicurazione sulla vita.
• Migliori effetti speciali: vince «Godzilla Minus One». I premiati sono Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Tatsuji Nojima . Si tratta della prima nomination e della prima vittoria per il team degli effetti speciali di Godzilla.
• Miglior montaggio: vince «Oppenheimer» con Jennifer Lame alla prima candidatura. «Ero terrorizzata quando ho iniziato a lavorare con te» dice Leme al regista Christopher Nolan che ringrazia per la fiducia.
• Miglior cortometraggio documentario: vince «The Last Repair Shop» regia di Kris Bowers e Ben Proudfoot. Ritira l’Oscar anche la giovane protagonista Porché Brinker.
• Miglior documentario: vince «20 Days in Mariupol» regia di di Mstyslav Chernov con Michelle Mizner e Raney Aronson-Rath. Il documentario racconta i primi giorni dell’invasione russa in Ucraina e l’assedio e la distruzione della città di Mariupol due anni fa. «Questo è il primo Oscar per la storia dell’Ucraina e io sono onorato», dice il regista. E aggiunge: «Vorrei non aver mai fatto questo film (riferendosi al conflitto, ndr.) e scambierei questa statuetta con la non invasione da parte della Russia. Slava Ucraine».
• Miglior direttore della fotografia: vince Hoyte van Hoytema per il film «Oppenheimer». L’olandese con cittadinanza svedese naturalizzato svizzero collabora da anni con il regista Christopher Nolan, con il quale ha lavorato per le pellicole «Interstellar», «Dunkirk» e «Tenet».
• Miglior cortometraggio: vince «La migliore storia di Henry Sugar», regia di Wes Anderson che non è in sala per ritirare il premio.
• Miglior sonoro: vince «La zona d’interesse». I premiati sono Tarn Willers e Johnnie Burn.
• Miglior colonna sonora originale: vince Ludwig Göransson per il film «Oppenheimer». Göransson racconta che il regista Nolan ha voluto il violino nella colonna sonora e così sua moglie violinista ha suonato per la colonna sonora.
• Miglior canzone originale: vince «What Was I Made For? – Barbie» di Billie Eilish e di suo fratello Finneas O’Connell. È la seconda statuetta per la cantautrice statunitense (nel 2022 aveva vinto con «No Time To Die»).
• Miglior attore protagonista: vince Cillian Murphy per il film «Oppenheimer». L’attore alla sua prima nomination porta a casa la statuetta. Murphy premiato dice: «Il film parla della bomba atomica. Nel bene e nel male viviamo nel mondo di Oppenheimer e dedico questo premio a coloro che portano la pace nel mondo».
• Miglior regia: vince Christopher Nolan alla sua ottava nomination per il film «Oppenheimer». Una vittoria annunciata.
• Miglior attrice protagonista: vince Emma Stone per «Povere creature!». È il secondo Oscar per l’attrice che ha già portato a casa la statuetta nel 2017 per «La La Land». Molto emozionata, con gli occhi lucidi, l’attrice rompe il vestito mentre sale sul palco per essere premiata. E dice: «Voglio condividere questo premio con tutto il cast… e non guardate il lato b del mio vestito distrutto».
• Miglior film: vince «Oppenheimer» di Christopher Nolan. Il superfavorito degli Academy Awards non ha deluso.
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