di ROCIOLA Savio
Il solito appuntamento settimanale, simbolo di apertura, da parte della società, al dialogo e alla trasparenza, si trasforma in un vero e proprio campo di battaglia. Attenzione a dove mettere i piedi, perchè si può cadere! Questo può essere il riassunto “filosofico” della conferenza stampa tenutasi ieri, che ha ridato linfa ai “tuttologi del web”, facendo nuovamente muovere le acque social.
Mentre il popolo biancorosso ha risposto in maniera più che inattesa durante l’acquisto degli abbonamenti, a dimostrazione che c’è voglia di cambiamento, voglia di calcio, voglia di divertimento, il responsabile dell’area tecnica del Barletta, Luigi Pavarese ha detto la sua, in merito a diversi temi che hanno scaldato un già caldo Ferragosto. Nel corso della conferenza stampa di presentazione di Amedeo Silvestri, Andrea Lobosco e Luca Padovano, si è anche passati, sembrando quasi di aver “cambiato canale”, a un programma/show televisivo pomeridiano.
Passando prima dal caso Ponzo, (“Io non voglio giudicare l’operato di nessuno e non mi permetto, perchè ho grande rispetto per tutti, voglio però ricordarvi che Ponzo è un tesserato del Barletta. Ci aspettavamo che qualora avesse avuto un’opportunità – ha dichiarato Pavarese – la società fosse informata. Si è allenato ad Andria ed ha partecipato ad una amichevole, è chiaro che non vogliamo creare nessun problema e ora vedremo”), che sembra essere diventato argomento stile “Chi l’ha visto” o “Forum”, tra analisi di carte, avvocati, foto e litigi tra vicini; per poi giungere al secondo tema che ha un po’ scatenato l’ira social post conferenza stampa: “obiettivi”. Fino a qualche giorno fa si diceva “vogliamo vincere il campionato”, ieri la frase si è trasformata in “la mina vagante del campionato“, una minaccia latente e che può improvvisamente acutizzarsi sconvolgendo gli equilibrî esistenti. Ma le mine vaganti quanta probabilità hanno di andare a segno, centrando l’obiettivo?
Una cosa è certa, se questi gossip social rendono il cammino del Barletta, compiuto fino ad oggi, quasi uno show televisivo pomeridiano di puro intrattenimento, si attenderanno con ansia le risposte dal campo. La squadra è al lavoro da poco più di due settimane, settembre è arrivato, di mezzo c’è solo il ritiro della squadra a Rivisondoli, che molti auspicano possa regalare un po’ di frescura alle menti di società e calciatori, che a 1320m di altitudine, completeranno la preparazione in vista del 3 settembre, data che sancirà il “ciò che è fatto, è fatto” e lascerà parlare solo il campo, domenica dopo domenica.
Savio Rociola
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