Mosche carnivore, muore una ragazza in Costa Rica. L’identikit del parassita killer

larva di mosca carnivora Cochliomyia hominivorax

Si tratta del primo caso di morte umana con infestazione di verme-vite

In Costa Rica è stato segnalato il primo caso di morte umana con infestazione di verme-vite, un particolare parassita trasmesso da una specie di mosca originaria del continente americano e nota anche come mosca assassina o carnivora. Una ragazza di 19 anni è morta dopo essere stata infettata da una specie di mosche  carnivore (Cochliomyia hominivorax), note anche come mosche assassine o vermi del Nuovo Mondo, in quanto originarie del continente americano. La ragazza – hanno spiegato le autorità sanitarie – aveva altre malattie croniche che hanno contribuito al peggioramento delle sue condizioni di salute.

Cosa sono le mosche carnivore

La mosca carnivora è stata segnalata per la prima volta nel 1858 in in Guyana. Nel 2000 il Costa Rica aveva dichiarato di averla eliminata definitivamente dal Paese.

Queste mosche, appartenenti al genere Cochliomyia e alla famiglia Calliphoridae, si riconoscono per il colore del corpo, tra il blu e il verde, molto lucido e gli occhi arancioni, e perché sono molto grandi (circa 8-10 mm), all’incirca il doppio di una normale mosca domestica.

Oggi la mosca assassina o carnivora si trova nei paesi del Sud America settentrionale, dell’America Centrale, degli Stati Uniti e di alcuni paesi dei Caraibi.

La mosca carnivora, Cochliomyia hominivorax

La mosca carnivora, Cochliomyia hominivorax (wikicommons)

In un anno 7 casi di infezione umana 

Questo parassita infetta soprattutto il bestiame e gli animali domestici, raramente l’essere umano. Tuttavia ad aprile 2024 il governo del Paese centroamericano ha dovuto dichiarare lo stato di emergenza per l’elevata presenza di questi insetti. Le mosche carnivore alternano infatti periodi di assenza a intense invasioni, l’ultima in Costa Rica è iniziata nel 2023. Da allora nel Paese sono stati segnalati in tutto sette casi di infezione umana. Tutti guariti, fatta eccezione per l’ultimo caso.

Secondo quanto riporta l’Ambasciata degli Stati Uniti in Costa Rica nell’avviso sanitario che dà la notizia, “la morte è stata il risultato di un’infestazione in una persona con disabilità”, mentre i precedenti sei casi sono tutti guariti.

Anche il direttore generale del Dipartimento della Sanità, María Luisa Ortiz, ha spiegato in un video-messaggio, come riporta anche il quotidiano TheTicoTimes, che la persona deceduta è una ragazza di 19 anni della provincia di Guanacaste (nord-est del Costa Rica) e a causarne la morte sarebbe stata la malattia parassitaria “miasi da verme-vite”, oltre ad “altre patologie croniche”, che avrebbero influenzato la sua salute, ha spiegato ancora Ortiz, aggiungendo che la ragazza aveva una lesione sulla bocca, dove sono state rilevate le larve della mosca Cochliomyia hominivorax.

Come avviene l’infezione

Il verme-vite infetta soprattutto gli animali, per lo più i bovini e altri animali da bestiame, come pecore e capre, ma può colpire qualsiasi animale a sangue caldo, i cani sono tra i più colpiti degli animali domestici, e più occasionalmente gli esseri umani.

L’infezione avviene attraverso le mosche femmine che sono attratte da ferite apertedove depongono le loro uova. Dopo poche ore, circa 12-24 ore, le uova si schiudono in piccole larve che si nutrono della pelle e dei tessuti sottostanti dell’ospite, scavando sotto la ferita. Sono infatti chiamate anche “vermi-vite” proprio per la loro capacità di avvitarsi in profondità nella carne dell’ospite, causando infezioni e necrosi, una condizione nota come miosi traumatica, che – spiega la World Organisation for Animal Health (Woah)– può essere anche fatale.

Le mosche assassine non depositano le uova nelle carcasse di animali morti, ma nelle ferite aperte dei mammiferi vivi, nelle mucose degli orifizi o in altre aree umide del corpo. Le ferite infettate sono in genere “dolorose con secrezione di liquidi” e “il trattamento in genere prevede la rimozione chirurgica delle larve, seguita da una meticolosa cura locale per prevenire infezioni secondarie”, ha spiegato in un comunicato stampa il Ministero della Salute del Costa Rica.

 

fonte: RAI NEWS

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