Roma, 22 gennaio 2024 – Non ci sono più speranze di ritrovare vivi i due Navy Seal statunitensi dispersi durante la spettacolare operazione di sequestro di missili e componenti di fabbricazione iraniana indirizzati agli Houthi. “Piangiamo la perdita dei nostri due guerrieri della Naval Special Warfare e onoreremo per sempre il loro sacrificio e il loro esempio. Le nostre preghiere sono rivolte alle famiglie, agli amici, alla Marina degli Stati Uniti e all’intera comunità delle operazioni speciali durante questo periodo”, ha affermato in una nota il comandante generale del Centcom, Michael Erik Kurilla.
Il blitz era scattato per impedire che i ribelli yemeniti si rifornissero di missili. I sabotatori più famosi al mondo erano entrati in azione nella notte tra l’11 e il 12 gennaio, vicino alla costa della Somalia, in acque internazionali del Mar Arabico. I Navy Seal, supportati da droni, elicotteri e aviazione, avevano preso d’assalto un dau, una imbarcazione tradizionale a vela araba, trovando a bordo diverse armi, tra cui anche missili da crociera iraniani utilizzati contro i cargo ‘pro-Israele’ nel Mar Rosso.
Ma non tutto era andato liscio, e mentre i commando prendevano la nave, in condizioni meteo al limite, un’onda spazzava via uno dei sabotatori, e un compagno (Come da protocollo, ma certo non è mancato il coraggio del commilitone) si tuffava per soccorrerlo. I due sparirono inghiottiti dalle onde e dall’oscurità. Le forze Usa li hanno cercati per giorni, ma senza esito e purtroppo oggi l’annuncio del cambio di status da dispersi a deceduti.
fonte: Quotidiano.net
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