Missione a Miami, l’anticorruzione di Pugliapromozione accusa: «Costi lievitati per la mancanza di programmazione»

La responsabile per la trasparenza e la prevenzione dell’anticorruzione dell’agenzia regionale ha espresso, in due verbali, tutte le criticità della partecipazione della Puglia alla Design Week e analizzato le possibili cause

di Giuseppe Di Bisceglie
Il caso Miami continua a tenere banco in Regione, dopo la redazione di due verbali firmati dalla responsabile della trasparenza e prevenzione dell’anticorruzione di Pugliapromozione, l’avvocatessa Miriam Giorgio, nei quali vengono evidenziate criticità in merito alla missione.

La redazione dei due verbali rappresenta un passaggio chiave in un’indagine che sta alimentando il dibattito politico pugliese, portando la quarta commissione regionale, guidata da Francesco Paolicelli (Pd), a richiedere un approfondimento sulle spese e le procedure adottate. L’opposizione – con i consiglieri Tonia Spina e Luigi Caroli (Fratelli d’Italia)Paolo Pagliaro (La Puglia Domani) e Francesco La Notte (Forza Italia) – incalza la giunta Emiliano, puntando il dito su possibili irregolarità amministrative e sulla lievitazione dei costi.

Nei verbali, pur restando escluse ipotesi di dolo, emergono criticità organizzative che avrebbero portato a una gestione affrettata della missione. La scarsa programmazione è ritenuta una delle possibili cause dell’aumento dei costi, un aspetto su cui ora si concentra l’audit interno attivato dallo stesso direttore generale di Pugliapromozione, Luca Scandale. Il manager ha chiarito di voler dimostrare la trasparenza dell’ente e presenterà giovedì in commissione tutti gli atti necessari per rispondere alle contestazioni.

La missione, svoltasi dal 3 all’8 dicembre durante la Design Week di Miami, rientrava nella strategia regionale «Business or pleasure», mirata a promuovere la Puglia sia come destinazione turistica che come centro di eccellenze produttive.
Tuttavia, la scelta di non partecipare direttamente alla prestigiosa fiera Art Basel Miami ha portato la Regione a investire su due spazi espositivi alternativi: la location “Alcova”, dove dieci imprese pugliesi hanno esposto le proprie creazioni, e uno showroom di Natuzzi, sulla cui facciata è stato realizzato un murale firmato dall’artista foggiano Agostino Iacurci.

Proprio l’accordo con Natuzzi è finito sotto la lente d’ingrandimento: l’azienda ha ricevuto dalla Regione un contributo di 140mila euro, cifra che ha sollevato perplessità sulla congruità della spesa. Ulteriori dubbi riguardano l’affidamento da 169.500 euro alla società di comunicazione di Cristiano Seganfreddo, incaricata dell’allestimento della mostra e della pubblicazione di una monografia sulla Puglia nella rivista Flash Art.

Le opposizioni non intendono allentare la pressione e chiedono chiarezza sull’intera operazione, mentre la Regione si prepara al confronto in commissione.

 

 

fonte: CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

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