Si era sottoposto alla prima dose del vaccino Astrazeneca, all’interno dell’ospedale militare di Augusta, lunedì 8 marzo. Da quanto si apprende, era poi rientrato a casa dove, nel pomeriggio, sarebbe giunta la febbre divenuta sempre più forte. Le sue condizioni sono poi peggiorate fino al decesso, avvenuto per arresto cardiocircolatorio, la notte del 9 marzo, intorno alle 02.15.
Stefano Paterò, Secondo capo scelto della Marina militare, 43 anni, nativo di Corleone (PA), ma residente a Misterbianco (CT), era un sottufficiale che godeva di ottima salute, senza alcuna patologia pregressa. I militari sono sottoposti ogni due anni a delle visite dette “periodiche o biennali” che ne accertano l’idoneità psico-fisica alla Forza armata.
Per questo motivo la procura di Siracusa, vuole vederci chiaro e ha aperto un’inchiesta per accertare le cause del decesso. «Non ci sono evidenze – dice il procuratore Sabrina Gambino – che il decesso sia legato alla somministrazione del vaccino, al momento non risulta alcuna correlazione. Avvieremo gli accertamenti sul caso e sarà l’autopsia a stabilire quali sono state le cause della morte». Ora il corpo del militare è sotto sequestro a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Anche se la sorella di Stefano, in un post pubblicato sui social, ha parlato di “vaccino bastardo”, non la pensa così il commissario anticovid, Pino Liberti, noto infettivologo, che segue il decesso del militare: «Dopo il vaccino Astrazeneca – spiega a LiveSicilia – il militare non mi risulta abbia avuto uno choc anafilattico. Quello che sappiamo è che, prutroppo, nella serata, ha iniziato a stare male e poi ha perso la vita. Non ci sono evidenze che correlino il decesso con il vaccino».
Stefano Paternò, era cugino di mons. Giuseppe Silvestrini, cappellano del Papa e segretario della Nunziatura apostolica a Praga.
La Chiesa Madre di Carini, in un comunicato comparso sul sito facebook esprime il cordoglio e vicinanza alla famiglia del sottufficiale:
«Tutta la Comunità parrocchiale si stringe con affetto a mons. Giuseppe Silvestrini, e a tutta la famiglia, per l’improvvisa e prematura scomparsa del cugino Stefano Paternò, servitore dello Stato nella Marina, a soli 37 anni. Lascia la moglie e 2 figli. Assicuriamo la nostra preghiera per il loro caro defunto Stefano e chiediamo al Signore della vita la consolazione e il conforto della fede per tutta la sua famiglia. R.i.p.»
Il sottufficiale prestava servizio presso l’Arsenale Militare di Augusta (Marinarsen Augusta ndr), lascia la moglie e due bambini.
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