La conferenza episcopale ha espresso “sorpresa” per la richiesta arrivata dal vertice tra la cancelliera e i governatori
I vescovi tedeschi sono “sorpresi” (per non dire profondamente irritati) per la richiesta arrivata dal vertice tra la cancelliera, Angela Merkel, e i governatori dei Laender di celebrare le messe di Pasqua solo virtualmente nell’ambito delle dure misure di lockdown decise al vertice di ieri, conclusosi solo a notte fonda.
“A Natale abbiamo dimostrato che siamo in grado di celebrare messa con attenzione. Non intendiamo rinunciarvi a Pasqua”, ha scritto su Twitter il presidente della Conferenza episcopale tedesca, Georg Baetzing. “La Pasqua è la festa più importante della Chiesa cattolica, le messe non sono un’appendice”, ha incalzato il vescovo.
Un invito, non un divieto
L’anno scorso le cerimonie nei luoghi di culto erano state sospese durante i lockdown della prima fase della pandemia da coronavirus, mentre per le feste natalizie erano state varate regole molto severe, con una riduzione del numero dei fedeli ammessi in chiesa e rigide indicazioni circa le distanze ed il ricorso alle mascherine. Molte parrocchie avevano deciso di celebrare le messe all’aperto, nonostante il clima invernale.
Stando al documento varato al vertice tra Angela Merkel e i Laender, le cerimonie religiose non sono proibite durante il lockdown pasquale: a causa dell’aumento dei contagi registrati in questi giorni ci si limita a chiedere alle comunità religiose di celebrare solo virtualmente i loro culti in modo da evitare assembramenti. Al termine del vertice, la cancelliera ha espressamente sottolineato che si tratta di una richiesta, non di un’imposizione.
Anche il presidente del Consiglio della Chiesa evangelica tedesca, Heinrich Bedford-Strohm, si è espresso in termini critici: “Ci faremo spiegare con precisione perché le misure igieniche e protettive che tutte le comunità religiose attuano durante le loro cerimonie ora non dovrebbero più essere sufficienti. Dopodiché decideremo come trattare questa ‘richiesta’ del governo”.
La stretta di aprile
Il principio del lockdown pasquale è quello di “spezzare l’onda” del coronavirus con restrizioni più severe in particolare durante i giorni delle festività pasquali, in modo da raggiungere “una riduzione molto ampia di tutti i contatti per diversi giorni” nel lungo fine settimane delle feste. Il giovedì santo e il sabato santo devono essere fissati come giorni unici di riposo. Questo sarebbe analogo alle domeniche e ai giorni festivi, ha spiegato Merkel.
Solo i negozi di alimentari potranno aprire il Sabato Santo, mentre rimangono chiusi i ristoranti. Inoltre, ai cittadini è stato rivolto un appello urgente di astenersi da viaggi non essenziali in patria e all’estero, specie durante la Pasqua. Gli incontri privati rimarranno possibili con un massimo di cinque persone per due famiglie, senza contare i minori sotto i 14 anni.
fonte: AGI
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