Meloni incontra Xi Jinping a Pechino: “Ragionare insieme su come garantire stabilità e pace”

La presidente del Consiglio sarà ricevuta oggi dal presidente della Cina, Xi Jinping, nella residenza di Stato Diaoyutai, per tracciare la futura traiettoria di sviluppo delle relazioni bilaterali

La Cina è “inevitabilmente” un interlocutore molto importante in un ambiente internazionale caratterizzato da sempre maggiore insicurezza: si può ragionare insieme su “come garantire stabilità, pace, un interscambio libero”, ma è necessario che “rimanga stabile il sistema delle regole nel quale ci muoviamo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo incontro con il presidente cinese Xi Jinping a Pechino. “Il mondo intorno a noi sta cambiando, il sistema internazionale basato sulle regole è messo in discussione, ci sono nuove tecnologie che impattano e possono avere risultati incredibili sul futuro delle nostre società”, ha osservato Meloni facendo riferimento, in particolare, ai temi legati all’intelligenza artificiale. “C’è un’insicurezza crescente a livello internazionale. Io penso che la Cina sia inevitabilmente interlocutore molto importante per affrontare tutte queste dinamiche, partendo dai rispettivi punti di vista per ragionare insieme di come garantire stabilità, pace, un interscambio libero”: per farlo, tuttavia, “abbiamo bisogno che rimanga stabile sistema delle regole nel quale ci muoviamo”, ha avvertito Meloni.

Con il piano d’azione triennale adottato ieri con la Cina, l’Italia intende valorizzare il lavoro fatto nei rapporti bilaterali ma anche “esplorare nuove forme di cooperazione”, “lavorando nel contempo a un bilanciamento dei rapporti commerciali”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo incontro con il presidente cinese Xi Jinping a Pechino. Il capo del governo italiano ha ricordato nell’occasione come l’Italia possa avere un ruolo importante anche per le relazioni tra la Cina e l’Unione europea, “anche in questo caso lavorando per rapporti commerciali che siano il più possibile equilibrati”.

Il miglior modo per celebrare i due importanti anniversari di quest’anno – i vent’anni del Partenariato strategico e i 700 anni dalla morte di Marco Polo – è “mantenere quel canale” di dialogo che fu aperto sette secoli fa dal viaggiatore e mercante italiano, “favorire le relazioni economiche, commerciali, culturali e scientifiche, ma anche il dialogo a livello multilaterale in un tempo complesso come quello nel quale viviamo”, ha continuato Meloni. “La Cina è per noi un partner economico, commerciale e culturale di grande rilievo”, ha sottolineato la titolare di Palazzo Chigi, ricordando come la sua visita cada in un anno di importanti anniversari. Il partenariato strategico “definisce il livello della nostra cooperazione”, mentre il ricordo di Marco Polo “definisce l’antichità e la profondità dei nostri rapporti”, “rapporti tra due civiltà che sono eredi di culture millenarie” e che “nella capacità di conoscersi hanno contribuito ad affrontare tanti problemi”. Questo, ha aggiunto Meloni, è importante “soprattutto in una fase come quella nella quale viviamo”, nella quale “il mondo intorno a noi sta cambiando” e il sistema internazionale basato sulle regole “è messo in discussione.

Nello spirito dell’antica Via della seta, “Cina e Italia devono considerare e sviluppare le relazioni bilaterali da una prospettiva storica e strategica”. Lo scrive su X la portavoce e viceministra degli Esteri cinese Hua Chunying dopo il colloquio tra Meloni e Xi. Cina e Italia devono “consentire alla comunità internazionale di trovare punti di convergenza risolvendo le differenze e ampliando il terreno comune, e rinvigorire l’antica Via della seta come ponte di comunicazione tra l’Oriente e l’Occidente”, ha aggiunto Hua.

Precedentemente, la premier ha presenziato all’inaugurazione della mostra “Viaggio di Conoscenze. Il Milione di Marco Polo e la sua eredità fra Oriente e Occidente” tenuta oggi presso il China World Art Museum di Pechino. Marco Polo è stato “uno degli italiani più grandi di tutti i tempi, è stato un uomo che nella sua esistenza epica ha costruito ponti tra Occidente e Oriente e ha influenzato per secoli la visione che noi europei e occidentali abbiamo avuto dell’Asia, particolarmente della Cina”, ha dichiarato la presidente del Consiglio. “Quello di Marco Polo non è stato solamente un viaggio fisico attraverso l’antica Via della seta, ma è stato soprattutto un viaggio culturale. Un viaggio di idee, un viaggio di scoperte, un viaggio appunto di conoscenze. Marco Polo ha portato con sé quel bagaglio di conoscenze contribuendo a modificare la percezione che in Italia e in Europa si aveva dell’impero cinese in un tempo nel quale le distanze erano talmente grandi da poter sembrare incolmabili”, ha dichiarato la titolare di Palazzo Chigi.

Le pagine de “Il Milione” nelle quali Marco Polo racconta la Cina “si sono trasformate in qualcosa di ben più grande di un semplice diario di viaggio. Sono diventate una finestra, un portale verso una cultura che allora in pochi in Europa potevano immaginare. Marco Polo ha tracciato una strada che dall’Italia conduce alla Cina e dalla sua epoca alla nostra”, ha aggiunto. “A volte il tragitto è parso più agevole, altre volte è sembrato più in salita, però fin da allora quella strada è rimasta sempre percorribile. Io penso che stia a noi oggi creare insieme le condizioni per mantenerla tale, perché possano continuare a transitare su quel cammino e su quella strada le relazioni economiche, scientifiche e culturali che sono alla base della cooperazione tra le nostre due nazioni. Due civiltà millenarie consapevoli di una doppia missione, da una parte di saper custodire ciò che di straordinario i nostri padri ci hanno consegnato in eredità e dall’altra saper accompagnare quell’eredità e quel patrimonio nel presente e nel futuro”, ha detto ancora Meloni.

Comprendere l’altro è “essenziale per affrontare le sfide globali di quest’epoca complessa”, ha dichiarato la premier. “Il valore delle relazioni tra Italia e Cina è profondo”, ha affermato Meloni, ricordando il ruolo di figure come Marco Polo e Matteo Ricci nell’incentivare la comprensione reciproca tra i due Paesi. L’esploratore veneziano viene ricordato anche per “l’insegnamento di vita che ci ha lasciato: se non avesse osato compiere un viaggio ritenuto impossibile e fuori portata, probabilmente la storia sarebbe andata diversamente”, ha detto la titolare di Palazzo Chigi. Tuttavia, “la memoria senza azione non ha un gran valore”, ha affermato Meloni, secondo cui il modo migliore per celebrare il 700mo anno della scomparsa di Marco Polo è rendere il legame culturale tra i due Paesi – fondato sul “rispetto reciproco” – più solido, obiettivo dichiarato di questa missione in Cina.

 

 

 

fonte: Agenzia Nova News

 

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