L’emiro del Kuwait e l’interesse per il Bari, chi è Humoud al-Sabah: il patrimonio da 360 miliardi e la passione per il calcio

Il membro della famiglia reale del Golfo parlerà con i De Laurentiis in settimana. E sta già pianificando un’altra trasferta in Puglia

di Pasquale Caputi

Un uomo di Stato, consigliere personale dell’emiro del Kuwait, delegato dal governo nel settore dello sviluppo internazionale ed economico. Sheikh Malek Humoud al-Sabah, componente della famiglia reale del Kuwait, protagonista della cronaca barese in queste ultime ore, con focus sulla squadra di calcio della città, è davvero interessato a capire come creare un filo diretto tra il capoluogo pugliese e la terra in cui opera da sempre. Non sorprende, visto che è abituato a girare il mondo per cogliere opportunità e dare valore alle relazioni. Spesso e volentieri in Europa.

L’amicizia con «l’imam» barese

L’arrivo in Puglia, però, è frutto di una vecchia amicizia, quella con Sharif Lorenzini, non solo punto di riferimento della comunità islamica barese, ma anche esperto di internazionalizzazione e di sviluppo delle imprese. Non a caso un ambito assai affine alle competenze di Al-Sabah. «Lo conosco da 15 anni – afferma Lorenzini – e ha accolto il mio invito a visitare Bari. Ho ospitato lui, la moglie e il figlio, e devo dire che sono rimasti impressionati dall’accoglienza, dalle potenzialità e dalla bellezza del territorio. L’interesse a investire qui c’è, almeno a livello potenziale. Da uomo delle istituzioni, vorrebbe creare un ponte con la Puglia. Poi ci saranno molti altri aspetti da valutare, ma sicuramente il viaggio a Bari è stato molto positivo».

In quest’ottica si pone l’incontro con il sindaco di Bari, Vito Leccese, ma anche l’esplorazione dell’opportunità di prendere le redini della società presieduta da De Laurentiis, con cui in settimana ci sarà una conference call. Dal punto di vista delle competenze e della passione, non sarebbe certo sorprendente, visto che Al-Sabah è stato presidente dell’Al-Shabab Sports Club (dove «Shabab» sta per «gioventù», semantica che la avvicina alla Juventus italiana). Parliamo di una società con cui ha ottenuto ottimi risultati e che ha portato nella massima serie. Non sarebbe di certo sorprendente, anche considerando che è stato altresì impegnato nel governo delle federazioni di vari sport in patria. Una passione, quella per il calcio, che si estrinseca pure nell’interesse per le principali squadre europee. Interesse dal punto di vista puramente sportivo, nel senso che le performance dei campioni del continente di certo non gli sono indifferenti.

Il patrimonio da 360 miliardi

E poi c’è il Bari, certo. Non ancora una trattativa, ma una possibilità niente affatto remota, visto che il calcio potrebbe contribuire ad alimentare quel ponte di cui Lorenzini parla. Un facilitatore a tutti gli effetti, un viatico significativo. D’altronde con i suoi fondi sovrani, la famiglia reale del Kuwait è abituata a investire e ad avviare relazioni finalizzate allo sviluppo reciproco. L’Italia e la Puglia nello specifico interesserebbe per l’eccellenza nel manifatturiero e nelle tecnologie. E qui, per contraltare, ovviamente arriverebbero liquidità e investimenti che non possono non ingolosire.
D’altronde parliamo di una delle famiglie reali più ricche al mondo, che secondo un’indagine risalente al 2020 dalla società Buy Shares vanta un patrimonio stimato in circa 360 miliardi di dollari. Difficile quantificare invece il giro d’affari specifico di Sheikh Malek Humoud al-Sabah, che secondo alcune fonti oscillerebbe tra i 15 e i 20 miliardi. Nelle prossime settimane sarà pianificata una nuova trasferta barese. E i contorni del potenziale interesse di Al-Sabah potrebbero rivelarsi più nitidi.

 

 

FONTE: CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

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