L’incaricato d’affari presso l’Onu di Ginevra, monsignor Putzer, interviene alla 53.ma Sessione del Consiglio dei Diritti Umani sul tema dell’aumento di atti premeditati e pubblici di odio religioso. Preoccupazione per il rogo del Corano a fine giugno in Svezia: “Denigrato anche il significato della festa di Eid al-Adha”. Appello a non abusare del “dono della libertà di espressione”: così si alimentano “odio, intolleranza e violenza”. Approvata risoluzione con 28 voti favorevoli
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Una condanna espressa “con la massima fermezza” quella della Santa Sede contro “la profanazione, la distruzione o il mancato rispetto per gli oggetti, i simboli e i luoghi di culto religiosi”. Alla 53.ma Sessione ordinaria del Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu di Ginevra, l’incaricato d’affari della Missione Permanente della Santa Sede, monsignor David Putzer, interviene nel dibattito richiesto dal Pakistan circa l’allarmante aumento di atti premeditati e pubblici di odio religioso, come manifestato dalla periodica profanazione del Corano in alcuni Paesi europei e non solo.
La vicenda della Svezia
Il riferimento è in particolare al recente episodio avvenuto in Svezia, dove un manifestante di origine irachena ha dato fuoco a fine giugno al libro sacro per l’islam di fronte alla moschea di Medborgarplatsen, a Stoccolma, all’inizio dei tre giorni di festa dell’al-Adha, una delle più importanti del mondo musulmano. Un gesto che ha provocato forti polemiche e proteste in tutto il mondo Sulla vicenda si era espresso lo stesso Papa Francesco, in una intervista con il quotidiano degli Emirati Arabi Al-Ittihad, al quale aveva confidato: “Mi sento indignato e disgustato da queste azioni”. “Qualsiasi libro considerato sacro dalla propria gente – aggiungeva il Papa – deve essere rispettato per rispetto dei suoi credenti, e la libertà di espressione non deve mai essere usata come scusa per disprezzare gli altri, e permettere questo va rifiutato e condannato”.
Attacchi alla dignità dei credenti
E proprio richiamando le parole del Pontefice, il delegato vaticano all’Onu di Ginevra ha espresso, oltre alla condanna, anche la preoccupazione della Santa Sede: “Il recente rogo del Corano nel primo giorno della festa musulmana di Eid al-Adha è particolarmente preoccupante, in quanto è stato denigrato anche il significato di quel giorno sacro”, ha detto. “Il credo religioso – ha aggiunto Putzer – è espressione della ricerca della verità, del significato e dello scopo della vita da parte dell’uomo. Come tale, insultare intenzionalmente le credenze religiose, le tradizioni o gli oggetti sacri costituisce un attacco alla dignità umana del credente”.
Abuso del dono della libertà di espressione
D’altra parte, secondo l’incaricato d’affari, è necessaria una più piena consapevolezza del fatto “che gli attori disonesti commettono spesso atti di intolleranza religiosa, abusando del prezioso dono della libertà di espressione, per provocare una reazione sproporzionata”. Alimentano, così, “l’odio, l’intolleranza e la violenza” in un mondo già segnato da guerre e conflitti, dove è necessaria – come continua a ripetere il Papa – la fraternità, balsamo sulle ferite di questo tempo.
Approvata risoluzione
Al termine del dibattito, i membri del Consiglio Onu per i diritti umani hanno approvato una risoluzione che “condanna e respinge fermamente qualsiasi difesa e manifestazione di odio religioso, compresi i recenti atti pubblici e premeditati di profanazione del Sacro Corano”. Il testo è stato approvato con 28 voti a favore (tra cui Pakistan, Cina e Senegal), 12 contrari (tra cui paesi dell’Ue membri del Consiglio, gli Usa e il Regno Unito) e sette astensioni.
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