Il Paese membro e convinto sostenitore dell’Ucraina confina con l’exclave russa di Kaliningrad e con la Bielorussia, alleata di Mosca. Duro monito del Cremlino
AGI – La Polonia è pronta a ospitare armi nucleari qualora la Nato decidesse di schierarle in risposta al rafforzamento degli armamenti russi in Bielorussia e Kaliningrad: lo ha detto il presidente Andrzej Duda in un’intervista, provocando un duro monito del Cremlino. La Polonia, membro della Nato e convinto sostenitore dell’Ucraina, confina con l’exclave russa di Kaliningrad e con la Bielorussia, alleata di Mosca. “Se i nostri alleati decidessero di schierare armi nucleari sul nostro territorio come parte della condivisione nucleare, per rafforzare il fianco orientale della Nato, siamo pronti a farlo”, ha dichiarato Duda in un’intervista pubblicata dal quotidiano Fakt.
Gli accordi di condivisione nucleare degli Stati Uniti prevedono il dispiegamento e lo stoccaggio di un arsenale nucleare in Europa, consentendo agli Stati non dotati di armi nucleari di collocare tali armamenti sul proprio territorio e partecipare a esercitazioni. Nel giugno 2023, il presidente russo Vladimir Putin ha confermato che Mosca ha inviato armi nucleari tattiche alla Bielorussia, che confina con Ucraina e Polonia. La vicinanza delle armi nucleari russe ha reso da tempo urgente per la Polonia il perseguimento di un ruolo più attivo nel meccanismo di condivisione nucleare della Nato: nel 2014, l’allora vice ministro della Difesa, Tomasz Szatkowski, dichiarò per la prima volta il desiderio della Polonia di diventare una nazione ospitante in seguito all’annessione della Crimea da parte della Russia proprio in quell’anno.
Duda ha parlato ai media polacchi dopo la sua visita a New York, dove ha tenuto incontri alle Nazioni Unite e ha discusso della guerra in Ucraina con l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. A marzo, aveva già visitato Washington, per un colloquio col presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Le discussioni sulla cooperazione nucleare tra Polonia e Stati Uniti vanno avanti “da tempo”, ha detto il presidente polacco. “Devo ammettere che, interpellato a riguardo, ho dichiarato la nostra disponibilità”, ha riferito Duda rispetto ai contenuti dei suoi colloqui negli Usa.
“L’esercito ovviamente analizzerà la situazione e in ogni caso prenderà tutte le misure di risposta necessarie per garantire la nostra sicurezza”, ha commentato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Dal canto suo, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha dichiarato che “gli occidentali sono pericolosamente sull’orlo di uno scontro militare diretto tra potenze nucleari”. La parole di Duda – stretto alleato dell’ex partito al potere nel Paese, il nazionalista Diritto e Giustizia – hanno riacceso i riflettori sulla frattura apertasi tra presidenza e governo polacco, dopo le ultime elezioni di ottobre, vinte dalla coalizione filo-europea di Donald Tusk. “Ci tengo molto che la Polonia viva in sicurezza, che sia armata il meglio possibile, ma vorrei anche che ogni possibile iniziativa fosse, prima di tutto, ben preparata dai responsabili”, ha affermato il premier Tusk.
Secondo la Costituzione polacca, il presidente della Repubblica è formalmente il capo supremo delle forze armate ed esercita le sue funzioni “tramite” il ministro della Difesa. Nel campo della politica estera è tenuto a “collaborare con il primo ministro e i ministri competenti”. “Non vedo l’ora di incontrare il presidente Duda”, ha detto Tusk. Al vertice di Vilnius del 2023, gli alleati hanno riaffermato che la Nato farà “tutto ciò che è necessario per garantire la credibilità, l’efficacia e la sicurezza della sua missione di deterrenza nucleare, compreso continuare a modernizzare le sue capacità nucleari e aggiornare il suo processo di pianificazione”.
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