La passione per il calcio e il legame con la sua Puglia, lutto a Taranto per la morte di Marco Fanelli in un incidente a Bologna

Aveva 34enne e lavorava in banca a Bologna ormai da molti anni. Tantissimi i ricordi degli amici sui social: «L’affetto che stai ricevendo in questo momento non è minimamente paragonabile a quello che tu hai dato ad ognuno di noi»

di Erika Cuscito

«Quando muore un’anima giovane in strada è straziante, ingiusto». Basta fare un giro dei social per capire quanto Marco Fanelli, il giovane trentaquattrenne tarantino che nella notte tra il 6 e il 7 luglio ha perso la vita in un incidente mortale a Bologna, fosse amato. Marco viveva lì da molti anni: lavorava in banca, per il gruppo Intesa San Paolo, ma nonostante la distanza geografica, non aveva mai perso il legame con la sua Puglia e con i suoi affetti che, sconvolti, hanno deciso di salutarlo con dei messaggi per tenere viva la sua memoria. «Non si può dimenticare una persona d’oro come lui» scrive Fabiola, la cugina trentaquattrenne; e ancora «siamo cresciuti insieme, sei stato un amico a Taranto, un punto di riferimento a Bologna, abbiamo girato mezza Italia per lavoro, non ti sei mai tirato indietro e in mezzo a tutte le difficoltà ci siamo stati sempre uno per l’altro» dice Salvatore, un amico di Marco, con cui proprio il giorno dell’incidente «programmavamo la nostra ennesima estate insieme. L’affetto che stai ricevendo in questo momento non è minimamente paragonabile a quello che tu hai dato ad ognuno di noi. Avevamo ancora tante cose da fare, e sono sicuro che in qualche modo le continueremo a fare. Ti voglio bene Mister Fanè, ovunque tu sia».

Oltre all’amore per la moto, sua fedele compagna di viaggio, Marco aveva una passione per il calcio: nel passato, infatti, era stato anche collaboratore del settore giovanile del Taranto. Nelle parole di tutti c’è sempre una costante: l’umanità di Marco, descritto come una persona straordinaria. «Perdere un amico come te non si può accettare, una persona speciale, di grande umanità, sempre disponibile con tutti. Sono certo però che tu avevi una missione da iniziare, più importante, da qualche altra parte perché qui sulla terra avevi già seminato tanto ma tanto bene».

 

FONTE: CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

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