IAIA espone le criticità legate allo stabilimento siderurgico e le azioni del governo attuale.
di Salvatore Stano
Roma 13 marzo 2024. – Nel corso di un acceso dibattito alla Camera dei Deputati, l’onorevole Dario Iaia, esponente di Fratelli d’Italia (FdI), ha preso la parola per esprimere il proprio punto di vista riguardo al Decreto Legge sullo stabilimento siderurgico Ilva a Taranto. La sua eloquente presa di posizione ha messo in luce una serie di considerazioni fondamentali sulla situazione economica, sociale e ambientale di Taranto, nonché sulle responsabilità politiche coinvolte.
Iaia ha iniziato il suo intervento richiamando l’attenzione sul linguaggio usato da alcuni politici che, a suo dire, dipingono Taranto come una città condannata, definendola “macchia nera” e “luogo di morte”. Ha respinto queste etichette, sostenendo che Taranto è una città meravigliosa, ricca di storia e di bellezze naturali, invitando chiunque a visitarla.
Tuttavia, l’onorevole ha criticato aspramente i partiti di opposizione, in particolare il Movimento 5 Stelle (M5S) e il Partito Democratico (PD), per non aver risolto i problemi legati allo stabilimento Ilva durante il loro mandato. Ha ribadito che il M5S, dopo aver ottenuto consensi a Taranto, non ha mantenuto le promesse e ha accusato entrambi i partiti di populismo e demagogia.
Inoltre, Iaia ha evidenziato la lunga permanenza del PD al governo della regione Puglia e della città di Taranto, criticando le loro politiche inefficaci nei settori della sanità e dell’ambiente. Ha sottolineato la responsabilità del PD e del M5S nell’aver nominato i commissari straordinari che, a suo dire, hanno contribuito al fallimento ambientale dello stabilimento ex Ilva.
Il discorso ha toccato anche l’aggiudicazione della gara per lo stabilimento e la gestione dello scudo penale, argomentando che entrambe le decisioni hanno avuto conseguenze negative per la situazione attuale dell’ex Ilva.
Infine, Iaia ha esposto le azioni intraprese da Fratelli d’Italia e dal centrodestra per affrontare la crisi, sottolineando l’impegno del governo Meloni nel destinare fondi per sostenere Taranto e promuovere la trasformazione dello stabilimento in un’azienda compatibile con l’ambiente e la salute pubblica.
In conclusione, l’intervento dell’onorevole Iaia ha fornito una panoramica dettagliata delle problematiche legate allo stabilimento ex Ilva a Taranto, contestando le politiche passate e sottolineando gli sforzi attuali per risolvere la situazione in collaborazione con il governo centrale.
Ecco il testo integrale dell’intervento:
«Si è parlato tanto, tantissimo in queste ore della situazione di Taranto, dello stato di Taranto. Taranto è stata definita, soprattutto ieri, “una macchia nera”. È stato definito un “luogo insalubre”, è stato definito un “luogo di morte” e mi fermo qui perché ci sarebbero tante altre espressioni che sono state utilizzate tra ieri e questa mattina. Probabilmente queste espressioni sono state utilizzate, signor Presidente, da chi non ha mai messo piede nella città di Taranto, da chi non conosce Taranto, da chi non conosce la storia di Taranto e ribadisco, così come ho fatto in un altro intervento sullo stesso tema, che Taranto è e rimane una città meravigliosa, una città che invito a visitare. È la città dei due mari, del Mar Piccolo, e del Mar Grande. È la città con uno dei porti più grandi d’Italia. È la città
spartana, è la capitale della Magna Grecia. Questa è Taranto nonostante i suoi problemi. Questa è Taranto. E
rigettiamo al mittente il populismo, la demagogia, i pianti, i piagnistei che sono stati utilizzati in quest’aula, anche e soprattutto dai colleghi dei 5 Stelle.
La collega ci ha letto l’articolo del The Guardian, bellissimo, uno splendido articolo. Mi chiedo e le chiedo, e chieda ai 5 Stelle, perché nei cinque anni di governo non avete chiuso questo stabilimento? Perché non lo avete chiuso? Avete stravinto le elezioni nel 2018, avete raccolto a Taranto il 52% dei consensi, promettendo il nulla, promettendo fandonie e promettendo la realizzazione di un parco acquatico.
Cari amici, andate a cercare gli articoli con le promesse dei signori dei 5 Stelle. Parco acquatico al posto dello stabilimento Ilva. Immaginate l’Ilva di Taranto è grande due volte e mezza la città, quindi un mega parco acquatico, oppure un parco per la coltivazione delle cozze. Queste le promesse dei Cinque Stelle. Oggi siamo costretti a sentire nuovamente le poesie su questa vicenda. E allora, Presidente, io capisco perché anche il Sindaco della Città di Taranto ha abbandonato il PD e il Movimento 5 Stelle. Perché oggi il PD e il Movimento 5 Stelle sono all’opposizione del Sindaco Melucci. Anche lo stesso Sindaco si è stancato delle politiche immaginifiche del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. E poi mi pare, e ci pare, pare a Fratelli d’Italia che il Partito Democratico e i 5 Stelle non abbiano mai governato l’Italia, non abbiano mai governato la Puglia, non abbiano mai governato Taranto. Io comunico e rappresento che la Puglia è governata da quasi vent’anni dal Partito Democratico. Dieci anni, il Presidente Nichi Vendola, visto che parlate tanto di ambienti svenduti e della sentenza, vi invito ad andare a leggere le condanne della sentenza di ambiente svenduto. Andate a rileggere le intercettazioni di ambiente svenduto. Andate a rileggere le intercettazioni di Archinà con Nichi Vendola, prima di venire a dare lezioni a Fratelli d’Italia e alle forze del governo. Governate la Puglia da vent’anni. Governate Taranto da vent’anni. Quali sono gli impegni che il Governatore Michele Emiliano ha posto in essere riguardo la sanità di Taranto? Parlate tanto dei bambini, parlate tanto dell’esigenze sanitarie… quali sono gli investimenti? È di ieri la notizia degli ulteriori ritardi dell’Ospedale San Cataldo, è di ieri la notizia. Solo demagogia e populismo sulla pelle dei tarantini.
Questa è la realtà di Taranto e della Puglia e avete governato per oltre dieci anni, quindi gli appelli del collega Stefanazzi, che stimo per la serietà e la competenza, caro collega Stefanazzi, ma negli anni questi appelli a quale governo nazionale li ponevi, visto che era il Partito Democratico che governava questa Nazione? Ed ancora, avete nominato voi i commissari straordinari di Ilva. Avete nominato voi quegli amministratori che hanno ridotto Ilva in queste condizioni. Non li abbiamo nominati noi. Sono stati nominati dal Partito Democratico e sono stati nominati dal Movimento 5 Stelle. Andate a vedere i nomi dei commissari straordinari di Ilva e avrete la conferma di questo dato.
Quindi l’Ilva, anche dal punto di vista ambientale, è un fallimento targato Partito Democratico, Movimento 5
Stelle. E poi il paradosso del Movimento 5 Stelle e dei colleghi sull’aggiudicazione della gara. Intanto la gara
è del 2015, la gara tecnica ovviamente aperta, lo diceva correttamente e condivido il collega Benzoni, aggjudicata, bandita da Gentiloni (premier) e Calenda Ministro.
Nel 2018 arrivano i Cinque Stelle, arriva Di Maio (e dice): «Dobbiamo rivedere questa gara, dobbiamo rivedere
l’aggiudicazione. Quindi una struttura tecnica». Rivedono l’aggiudicazione, cosa accade? Confermano l’aggiudicazione a Mittal. Quindi venire in questa aula a dire chi ha portato Mittal. Lo avete confermato voi, voi
Avete confermato l’aggiudicazione a Mittal. E quindi vorremmo capire qual è la responsabilità del centrodestra
rispetto a Mittal che arriva in Italia; e venite a fare i maestri nei confronti di Fratelli d’Italia e del centrodestra su questo tema. Poi le inesattezze, il governo che deve presentare il piano industriale. Caro Sottosegretario, siamo arrivati anche a questo. Dovrete con il ministro Urso anche presentare il governo stesso il piano industriale. E poi le polemiche sullo scudo penale, altra grandissima responsabilità del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico.
Scudo penale introdotto nel 2015 dal governo Renzi, abrogato nel 2019 dal governo Conte con il voto del Movimento 5 Stelle ed il voto favorevole del Partito Democratico che si rimangia quanto stabilito e quanto sancito nel 2015.
E proprio da lì parte la crisi dello stabilimento perché Mittal cita in giudizio dinanzi al tribunale di Milano, Ilva in a.s. (amministrazione straordinaria). Inizia un contenzioso, il Presidente Conte cerca di mettere una pezza, cercando di reintrodurre lo scudo penale. Non ci riesce, perché l’allora senatrice Barbara Lezzi, quella della coltivazione delle cozze, si mette di traverso, non reintroduce lo scudo penale, non riesce a reintrodurlo e viene stipulata una transazione a febbraio del 2020. Tra Ilva in a.s. e Mittal, nasce ‘Acciaierie d’Italia’ e vengono sottoscritti i patti para-sociali per Taranto, ancora segreti, ancora segreti dal 2020, che lasciano a casa e condannano a vita, alla Cassa Integrazione, 1.700 dipendenti di Ilva in a.s. Questa è la realtà dei patti para-sociali conclusi nel 2020. E poi, valutazione del “danno sanitario”, rapporto sul danno sanitario. Caro Sottosegretario, abbiamo appreso in queste ore che non esiste la valutazione del danno sanitario, che non c’è valutazione di danno sanitario, che non viene fatto
nessun controllo da questo punto di vista. Ma io veramente rimango senza parole, perché anche coloro i quali hanno approvato le leggi con le quali è stato introdotto il danno sanitario ignorano questa circostanza. Io le cito per evitare che ci siano fraintendimenti: decreto legge 207/2012, articolo 1 bis, convertito nella legge 231/2012.
È seguito poi un decreto interministeriale del 2013, introduce la valutazione del danno sanitario. E se andate a verificare, c’è anche un gruppo che si occupa della valutazione del danno sanitario, che lavora sulla valutazione del danno sanitario. Danno sanitario che fa parte anche della procedura di AIA. Quindi all’interno, se andate a prendere le relazioni dell’AIA, troverete i dati che riguardano la valutazione del danno sanitario. E dai vostri interventi pare che a Taranto si sia ancora all’anno all’anno zero. Veramente non ci sono parole e mi avvio veramente alla conclusione, Presidente, perché ci sarebbe veramente tanto da dire su questo argomento. E poi che cosa succede dopo la transazione del 2020? Mittal decide di deconsolidare. Il gruppo di Taranto viene staccato dalla holding di Mittal, ce lo dice il Presidente Bernabé, ha udito qui in Commissione attività produttive. Il deconsolidamento comporta la crisi finanziaria e di liquidità dell’azienda e la situazione attuale della quale l’azienda si trova senza liquidità e senza materie prime, con una produzione nel 2023 che non è, cari colleghi, di 3 milioni, ma è di 1,5 milioni tonnellate. Quindi quella è un’azienda che produce in perdita, perché questa è la verità, ed è la conseguenza delle scelte sbagliate fatte dal Partito Democratico e fatte dal Movimento 5 Stelle.
Che cosa abbiamo fatto noi? E chiudo. Intanto il miliardo famoso che il Ministro Fitto avrebbe sottratto a Taranto per quanto riguarda l’idrogeno, vi comunico che così come il Ministro Fitto ci ha rappresentato qui in aula, è stato assolutamente traslato in un provvedimento che il decreto legge, il numero 19 del 2 marzo 2024. Vi invito colleghi ad andare a leggere l’articolo 1 comma 5 lettera C. Troverete il miliardo che riguarda l’idrogeno e l’acciaio per Taranto. Quindi gli impegni che il Ministro Fitto e che Fratelli Italia ha assunto sono stati assolutamente mantenuti. E poi, e concludo davvero, Presidente, questo governo ha già impegnato un miliardo di euro, 680 milioni con un decreto dello scorso anno. Senza quei 680 milioni ci avete attaccato anche su questo. Oggi non staremo a parlare dell’acciaieria di Taranto perché non avrebbe avuto neanche la capacità di pagare le bollette del gas. 680 milioni nel decreto dell’anno scorso, 320 milioni in questo decreto che stiamo andando a convertire. E allora chiudo davvero, Presidente, rappresentando un sogno che noi abbiamo come Fratelli d’Italia e come centrodestra. Vale a dire quello che sia possibile in Italia realizzare un’azienda che sia compatibile con l’ambiente, realizzare un’azienda che sia compatibile con la salute.
E su questo stiamo lavorando come Fratelli d’Italia, come centrodestra. Ringrazio il Sottosegretario Bergamotto, il Ministro Urso e tutto il governo che è assolutamente unito su questa tematica. Si sono affrontate più strade, si è presa la strada giusta che è quella di mandare a casa Mittal, perché Mittal l’abbiamo mandato a casa noi e non il Partito Democratico o i Cinque Stelle. Quindi grazie per tutto quello che state facendo. Il voto di Fratelli d’Italia sarà un voto favorevole»
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