di ROCIOLA Savio
Un giorno segnato in rosso sul calendario, non perchè festivo, ma in memoria della violenza sulle donne, in ricordo delle “farfalle” che hanno combattuto per la libertà del loro paese nel 1960… Ogni anno, il 25 novembre, si celebra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne ufficializzata dalle Nazioni Unite nel 1999. Un giorno come gli altri? Sicuramente no, ma certamente un giorno che deve diventare come gli altri, una giornata che deve lasciare gli strascichi negli altri 364 giorni dell’anno.
Il colore e la data, simboli di passato e presente
Patria, Maria Teresa e Minerva Mirabal, tre farfalle impegnate nell’attivismo politico, denunciando gli orrori e i crimini dalla dittatura nella Repubblica Dominicana, torturate e uccise dai sicari di Trujillo (il dittatore) e i loro corpi gettati in un dirupo per simulare un incidente… era il 25 novembre 1960. Un colore, il rosso fuoco, una tinta che accende le coscienze, un simbolo adottato per simboleggiare in maniera più ampia il contrasto alla violenza di genere, in particolare con le panchine, luogo simbolico attorno al quale raccogliersi per riflettere e urlare un comunitario “NO ALLA VIOLENZA!”
Oggigiorno la cronaca ci fa ancora sentire orrori, femminicidi, vittime per colpa della violenza di genere, un qualcosa che deve smuovere le coscienze e toccare gli animi. Tanti sono i movimenti di questi giorni sul tema, perfino le aziende, tra queste Exprivia S.p.A., società italiana che si occupa di progettazione e sviluppo di tecnologie software innovative e di prestazione di servizi IT, si è sensibilizzata nell’affrontare il tema. “Noi di Exprivia, siamo interessati a un percorso evolutivo che passa da tutti i livelli dell’organizzazione. L’obiettivo non è soltanto dedicare una giornata all’anno a questo importante tema, ma impegnarci costantemente per creare un ambiente di lavoro più inclusivo, rispettoso e consapevole” hanno dichiarato durante gli incontri avuti con i dipendenti. In uno di questi, guidati dalla barlettana, Luisa Rizzitelli, formatrice ed esperta di politiche di genere, i dipendenti hanno discusso insieme e dialogato con l’esperta, dell’importanza delle relazioni paritarie tra i generi, in modo da supportare una cultura libera da stereotipi e sessismo, puntando al ragionamento su diverse parole chiave: disuguaglianze, differenze, femminismo, stereotipo, pregiudizio, discriminazione. A portare la loro testimonianza e “urlo”, per un “Not Alone” in azienda anche Linda Laura Sabbadini, dirigente ISTAT e pioniera europea delle statistiche per gli studi di genere, nonché editorialista de La Repubblica e La Stampa, Elisa Ercoli, presidente dell’associazione di promozione sociale “Differenza Donna”, Annalisa Bellino, dirigente della Sezione Politiche di Genere della Regione Puglia e Paola Romano, assessore alle Politiche Giovanili, Pubblica Istruzione, Università e Fondi Comunitari del Comune di Bari.
Gli stereotipi, che ostacolano il cambiamento, sono il terreno migliore dove crescono presunzioni di disuguaglianze, prima di dare vita ad una violenza. Riflettiamo, applichiamoci tutti, facciamo in modo che la giornata non sia un “semplice” simbolo rosso sul volto, ma vento di riflessione, che porti onde di cambiamento in un mare di dolore.
Savio Rociola
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