Un’indagine inedita condotta su 1.000 medici, tra cui specialisti, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, rivela il peso delle incombenze burocratiche nella vita quotidiana dei professionisti della salute.
di Redazione
La ricerca, realizzata da Datanalysis, evidenzia che circa un terzo dei medici intervistati, che includono specialisti, pediatri e medici di medicina generale, perde fino a 3 ore al giorno a causa di telefonate e messaggi per la gestione di ricette, certificati e consulti.
Questo fenomeno, secondo i risultati dell’indagine, ha portato a una media di quasi 20 ore a settimana, pari a circa 80 ore al mese, dedicate a compiti amministrativi che potrebbero essere efficacemente gestiti attraverso piattaforme digitali.
La telemedicina, sebbene ben vista, è considerata ancora meno affidabile rispetto alle visite in presenza dalla maggioranza dei medici intervistati. Tuttavia, gli specialisti sembrano favorevoli al potenziamento della telemedicina, con circa il 25% di loro che ritiene necessario un miglioramento in questo settore.
Un dato rilevante è che la quasi totalità dei medici considera le visite in presenza come le più affidabili, ma nonostante questo, il ricorso a una piattaforma sanitaria digitale per la prenotazione di visite è visto come un mezzo per ridurre le liste d’attesa, opinione condivisa dal 34% dei medici intervistati.
In un contesto in cui la digitalizzazione del settore sanitario è in crescita, emerge la necessità di ridurre il carico burocratico sui medici per consentire loro di dedicare più tempo alle attività cliniche. L’introduzione di piattaforme digitali per semplificare la prenotazione di visite e controlli è vista come un passo positivo per migliorare l’efficienza del sistema sanitario e ridurre le liste d’attesa.
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