Il presidente brasiliano per la seconda volta in udienza da Francesco, la prima dopo la rielezione alla guida del Paese del 2022. Nei colloqui in Segreteria di Stato, i temi della promozione della pace, della lotta a povertà e disuguaglianze, del rispetto delle popolazioni indigene. In dono dal Pontefice un bassorilievo dal titolo “La pace è un fiore fragile”, al leader politico ha consegnato pure un Rosario per la sorella 80enne
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Si è svolta in un clima di grande simpatia, frutto di un rapporto che va avanti da anni, l’udienza di oggi, 21 giugno, tra Papa Francesco e il presidente brasiliano Inácio Lula da Silva, ricevuto questa mattina in Vaticano per la prima dalla rielezione del novembre 2022 alla guida per la terza volta del Paese.
Incontro con Mattarella
In Italia da oggi, 21 giugno, fino a domani giovedì 22, accompagnato dalla moglie Rosângela, molto impegnata socialmente in Brasile, dal ministro degli Esteri Mauro Vieira e dal suo team di comunicazione, Lula, 77 anni, ha in programma appuntamenti con diversi esponenti politici. Questa mattina ha incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, dopo un colloquio privato, gli ha espresso “tutta la stima e l’apprezzamento per la sua difesa della democrazia e del Parlamento”. Un riferimento all’assalto al Congresso nazionale del gennaio 2023 “nel tentativo di sovvertire i risultati elettorali”: “È stato un momento di democrazia molto importante”, ha affermato il presidente italiano. E ha aggiunto: “La sua presenza qui è l’occasione per ribadire ancora una volta la vicinanza e l’amicizia che lega il Brasile e l’Italia e la volontà di accrescere la nostra collaborazione sotto ogni profilo”.
Clima di simpatia e scambio di doni
Dal Quirinale il corteo di auto si è spostato nel centro di Roma verso via della Conciliazione per l’udienza con il Papa in Vaticano, prevista alle 14.30. Lula è arrivato qualche minuto prima e nell’auletta dell’Aula Paolo VI (la stessa in cui il Papa aveva accolto il presidente ucraino Zelensky a maggio) si è intrattenuto per circa 45 minuti in un colloquio a porte chiuse con il Papa. Al termine, tra foto con la delegazione e gesti di cordialità, lo scambio dei doni. Da parte del Papa, il Messaggio per la Pace del 2023, il Documento sulla Fratellanza Umana firmato ad Abu Dhabi, il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della LEV e, infine, un bassorilievo in bronzo dal titolo “La pace è un fiore fragile”. Ed è proprio consegnando la scultura che Francesco ha scandito alcune parole in spagnolo: “Siamo in tempo di guerra, la pace è molto fragile”. “Coraggio”, ha poi detto Francesco a Lula, che ha ricambiato la Gravura dell’artista di Pernambuco J.F. Borges. La first lady ha consegnato invece una Statua di Nostra Signora di Nazarè, di Belem. Lula ha poi chiesto al Papa di avere un Rosario da portare a sua sorella 80 enne e Francesco prontamente gliel’ha dato.
Colloqui in Segreteria di Stato
Il leader brasiliano si è poi trasferito in Segreteria di Stato per il colloquio con l’arcivescovo Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato (il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, è in queste ore a Udine per la presentazione di un libro sull’Albania). “Durante i cordiali colloqui – informa una nota della Sala Stampa vaticana – è stato espresso compiacimento per le buone relazioni tra il Brasile e la Santa Sede, sottolineando la buona collaborazione tra la Chiesa e lo Stato in vista della promozione dei valori morali e del bene comune”.
“Positivo”, poi, lo “scambio di vedute sulla situazione socio-politica della Regione”; nel colloquio, informa ancora la Santa Sede, “ci si è soffermati su alcuni temi di comune interesse, quali la promozione della pace e della riconciliazione, la lotta contro la povertà e le disuguaglianze, il rispetto delle popolazioni indigene, nonché la protezione dell’ambiente”.
Il “grazie” via Twitter
“Ringrazio Papa Francesco per l’udienza in Vaticano e per la bella conversazione sulla pace nel mondo”, ha twittato poi Lula, terminato l’incontro, dal suo account ufficiale su Twitter seguito da 7,9 milioni di follower. Dagli stessi canali social il presidente ha diffuso ieri una video intervista nella quale anticipava i temi che avrebbe voluto affrontare con il Papa, a cominciare dalla “grande campagna mondiale contro la fame nel mondo” e, naturalmente dall’Ucraina, essendo Francesco – diceva il presidente – “molto interessato a mettere fine alla guerra che coinvolge l’Ucraina e la Russia”. Da tempo Lula ha elaborato un suo piano di pace che ruota attorno alla restituzione da parte russa dei territori ucraini conquistati dopo il 24 febbraio 2022. Ha presentato questo progetto in varie sedi internazionali, tra cui al presidente cinese Xi Jinping.
La telefonata del 31 maggio
Un tema, quello dell’Ucraina, che Lula e il Papa avevano già affrontato insieme nella telefonata del 31 maggio scorso, i cui contenuti erano stati riferiti da una nota del Governo brasiliano. Tra questi, la possibilità di un nuovo incontro in Vaticano per “giugno-luglio”. Nell’intervista social, il presidente ha spiegato di aver preso lui stesso l’iniziativa di telefonare al Papa per dirgli “che volevo fargli visita” e “per ringraziarlo per l’attenzione che mi ha riservato quando ero in carcere a Curitiba”.
Com’è noto, Lula ha trascorso 19 mesi con l’accusa di corruzione passiva, con l’impedimento a candidarsi alle presidenziali del 2018. La Corte Suprema aveva poi annullato tutte le sentenze. Scarcerato a novembre 2019, Lula era tornato a Roma per incontrare Francesco il 13 febbraio 2020. Si trattava, quella volta, della seconda udienza in Vaticano: la prima era del marzo del 2009, quando sul soglio di Pietro sedeva Benedetto XVI.
Invito a visitare il Brasile
La “lotta alle disuguaglianze” e quella contro la fame “su un pianeta che produce più cibo di quanto se ne consuma” sono gli altri temi che il presidente diceva di voler condividere con Francesco. Insieme a questo, un nuovo invito a visitare per la seconda volta il Brasile, dopo la Gmg di Rio de Janeiro del luglio 2013, primo viaggio apostolico del neo eletto Jorge Mario Bergoglio. Desiderio di Lula, rivelava lui stesso, è che il Papa possa tornare per il Círio de Nazaré, una delle più grandi feste cattoliche del Paese, che si svolge annualmente a Belém, nello Stato del Parà.
Fonte: Vatican News
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