Il ministro Crosetto visita il contingente in Lettonia, una due giorni intensa sul fianco est dell’Alleanza atlantica

“Finchè non sento Putin dire che vuole una tregua non ci credo” e massima attenzione su cosa sta accadendo nel mar Rosso

di Redazione

Camp Adazu (Lettonia) – “Fintanto che non sento dire Putin che vuole una tregua non ci credo”.  Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ai giornalisti che lo  attendevano nella base di Camp Adazi in Lettonia ha risposto così sulla crisi Ucraina. Il ministro in una due giorni intensa di appuntamenti ha voluto portare il saluto e la vicinanza del governo ai militari impegnati  sul fianco Est dell’alleanza atlantica, dove la Nato ha rafforzato tutti i suoi presidi. Sotto una neve sempre più fitta il ministro ha fatto gli auguri a tutti i militari che anche in Patria, come tanti lavoratori, saranno impegnati anche in questi giorni di festa.

Crosetto ha commentato anche quanto sta accadendo nel mar Rosso: “Le navi non passano più e dobbiamo intervenire perché non possiamo permetterci una nuova crisi economica”, ha spiegato riferendosi alle conseguenze che la crisi ha sui prezzi. E sulla presenza di una nostra nave nella zona Crosetto ha ribadito che “non e” una nuova missione”, ma si tratta di una nave operante per la missione Atalanta. Si e’ quindi in uno stato di analisi in cui anche lo Stato Maggiore dellaDifesa sta valutando la minaccia e il da farsi, solo allora studiate le dinamiche si potrà ragionare su come intervenire.

Dopo aver incontrato a Riga in Lettonia il ministro della Difesa lettone Andris Spruds,  Guido Crosetto, in una nevosa e freddissima vigilia di Natale,  ha portato quindi  il suo saluto ai militari italiani schierati su questo fianco est dell’ Alleanza. Ha partecipato alla cerimonia della candela per la commemorazione ai caduti: il rito e’ come la nostra deposizione dell’alloro al Milite Ignoto. Alla fine mentre la neve si faceva fitta e il vento si alzava auguri e qualche scambio di foto con i giornalisti. Il Natale si fa sentire.

LA NATO IN LETTONIA: CIRCA 300 GLI ITALIANI SCHIERATI /VIDEO

Sono circa 300 i militari italiani impegnati nella Task Group Baltic e 160 mezzi terrestri con base a Camp Adazi – a 30 km da Riga e a meno di 200 dalla Russia,  guidati attualmente dal Comandante Pasquale Lanni, e sono quasi 2.500 al momento i soldati dell’ Alleanza schierati per addestramento e deterrenza.

La presenza della NATO in Polonia, Lituania, ed Estonia, a cui l’ Italia prende parte dando personale e mezzi,  si e’ strutturata per garantire una deterrenza rafforzata sul fianco est.  “Noi siamo qui per difendere l’ Alleanza”, ha sottolineato il Comandante e alla Dire ha annunciato la prossima esercitazione con gli armamenti provenienti dall’ Italia. Anche il capitano Walter Necci ha approfondito alcuni aspetti delle attività addestrative.

Rassicurare l’opinione pubblica dopo l’ invasione della Crimea del 2014: e’ anche e soprattutto per questo che la NATO ha scelto di rafforzare la propria presenza sul fianco est con il vertice di Varsavia del 2016 che ha deciso di garantire questa presenza rafforzata in Polonia e nelle tre Repubbliche Baltiche.

Nel contingente italiano qui in Lettonia la presenza femminile e’ sovrapponibile alle percentuali generali delle Forze Armate: “Ci sono 9 donne e sono tutte impiegate in ruoli operativi. Uomini e donne non conta- ha concluso Lanni- siamo tutti soldati”.

 

fonte: Agenzia DIRE www.dire.it

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