Una specie di antidoto contro la solitudine, quello che molti cittadini barlettani, aiutati dal gruppo “Ambulatorio popolare”, stanno chiedendo a gran voce.
L’obiettivo è quello di avere un luogo, per anziani e persone con disabilità, dove possano avere il loro spazio privato e poi anche luoghi in comune, dove poter stare insieme, farsi compagnia a vicenda, avere uno scambio di idee e darsi aiuto e sostegno a vicenda.
L’appello è quello di molti che stanno chiedendo, la concessione di immobili pubblici, o confiscati dalla malavita, per far vivere molta gente in modo felice e dove possano aiutarsi reciprocamente. Un “Condominio Solidale” per tutti, giovani bisognosi, anziani, persone con disabilità pronti a vivere per aiutare e aiutarsi, facendo una esperienza di vita con libertà.
Uno dei volontari dell’associazione “Ambulatorio popolare”, il signor Romeo, ha voluto proprio sottolineare il fatto che il tutto ha come fine quello dell’aiuto del prossimo, un aiuto verso coloro che solitamente finiscono in case di cura, importanti in caso di gravi disabilità o mancanza di autonomia, anche solo per solitudine. – Solitamente le persone anziane vengono tolte dalle loro abitudini e essere messe in luoghi protetti, e per non essere lasciate sole, vengono portati in “ricoveri” -, poi ha proseguito dicendo: “Per le persone disabili, c’è un approccio prettamente sanitario, e in realtà ci sono persone con disabilità che potrebbero comunque condurre una vita normale, con voglia di libertà, socializzazione, amicizie e amori. Con uno spazio così si possono aprire nuovi orizzonti, e dare coraggio e forza per assaporare la vita autonoma e indipendente”
Fiduciosi verso il futuro? Vedete il tutto realizzabile?
“Certo! Speranze che si possa attuare anche nella nostra città ci sono, dato che in altre sono già iniziative ben consolidate. Perché non provarci? Spazi fermi, sequestrati alla malavita e inutilizzati. Bisogna solo mettersi insieme, concretizzare delle idee e creare il tutto, basta solo aiutarsi.”
Il cohausing… una coabitazione sociale da voler realizzare anche a Barletta imitando le esperienze già maturate da anni soprattutto nel Nord Italia. Riuscirà la città di Barletta a vincere questa grande sfida per tutti i suoi concittadini bisognosi di una creazione di nucleo familiare solidale, senza vincoli sanguigni o di parentela, ma ricco di solidarietà e aiuto reciproco?
Savio Rociola
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