–Comunicato Stampa-
Affrontare la tematica ambientale sembra ormai divenuta per la città di Barletta, prerogativa esclusiva delle associazioni organizzate o meno, a discapito di una classe politica nella migliore delle ipotesi disinteressata al confronto propositivo.
Un atteggiamento teso a percepire la questione ambientale come un rischio a lungo termine, una cosa che, per quanto importante, è sempre rimandabile.
Ma siamo proprio sicuri che questo modo di agire, sia utile alla nostra Città e quella percezione del rischio ambientale, non sia divenuto un pericolo?
Ulrich Beck, sociologo tedesco, identificava la categoria del rischio quale prodotto dell’attività umana, non una calamità naturale; rischio da non confondere con il pericolo in quanto quest’ultimo è immediatamente percepibile.
La teoria di Beck è la spiegazione ideale per i problemi ambientali che ci sono noti, ma che non ci toccano abbastanza da farci, nella maggior parte dei casi, agire attivamente.
Facendo un esempio concreto se tutti scappiamo davanti a un incendio nessuno agisce per eliminare le polveri sottili prodotte dal traffico che respiriamo ogni giorno camminando per strada, le cui ripercussioni si manifesteranno solo in un secondo momento.
A partire da questa teoria, spiegazione più che esaustiva della gravità del problema, cerchiamo ora di determinare l’entità del rischio e le possibili conseguenze.
Studi specifici rendono un dato allarmante per quanto concerne l’inquinamento e quello che ai tanti cittadini “distratti” o poco attenti alla lettura di dossier pubblici – in qualche caso sottaciuti – non sfugge agli stessi quando impattano visivamente in un mare “schiumeggiante” non per effetto delle onde o quando restano inebriati da “odore” di carogna in putrefazione piuttosto che di formaggio raffermo e solo così riemerge la “sensibilità” ambientale.
Auspico che immediatamente il primo cittadino ad oggi detentore – per senso di responsabilità ? – la delega all’ambiente, avvii con urgenza un tavolo permanente, che non sia solo di monitoraggio del rischio, ma che a grandi passi e nel rispetto del principio di precauzione ambientale percorra la strada delle soluzioni delle diverse problematiche.
Avv. Gennaro Antonio ROCIOLA (Comitato Vivaci ItaliaViva)
-Comunicato Stampa-
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