Nuove iniziative per incoraggiare un utilizzo più responsabile delle moderne tecnologie tra i minori: il Parlamento europeo sottolinea la necessità di maggiori protezioni e presenta proposte
di Redazione
Da Instagram a Netflix, ai giochi online: il Parlamento Europeo ha proposto un pacchetto di misure per contrastare la dipendenza digitale, fenomeno sempre più diffuso tra i giovani. Il dado è tratto: adesso spetta alla Commissione europea il compito di trasformare in un disegno di legge le richieste del Parlamento.
Parlamento Europeo contro la dipendenza digitale
La crescente incidenza delle nuove tecnologie sul benessere psicologico, emotivo e fisico dei bambini e degli adolescenti è motivo di crescente preoccupazione. Questo perché si trovano in una fase della vita in cui stanno plasmando la propria identità e le relazioni con il mondo circostante, e l’eccessivo accesso a queste tecnologie aggrava ulteriormente la situazione. Circa il 47% dei giovani tra gli 11 e i 19 anni trascorre più di 5 ore al giorno online. Il Parlamento Europeo si schiera contro questa dipendenza digitale, riconoscendo l’urgenza di affrontare la questione a livello legislativo.
Scrolling sotto accusa
I membri del Parlamento europeo hanno prestato particolare attenzione allo scrolling sui social media, il consueto scorrimento infinito dei contenuti e la riproduzione automatica di serie e film sulle piattaforme di streaming. Questo tipo di fruizione continua si è rivelato essere una fonte di dipendenza, attirando l’attenzione degli eurodeputati.
Depressione, ansia, mancanza di sonno: la dipendenza digitale non fa bene
«I giovani di età compresa tra i 16 e i 24 anni trascorrono in media più di sette ore al giorno su Internet, e uno su quattro mostra un utilizzo problematico dello smartphone simile a una dipendenza – scrive il Parlamento in una nota – L’uso problematico di smartphone o Internet è stato collegato a una minore soddisfazione di vita e a problemi di salute mentale come depressione, bassa autostima, ansia, mancanza di sonno e comportamento ossessivo-compulsivo, con bambini e giovani i più vulnerabili».
Una dipendenza voluta dalle piattaforme
Secondo i membri del Parlamento europeo, le piattaforme digitali in questione sembrano essere progettate appositamente per creare dipendenza. Pertanto, sostengono con convinzione la necessità di “rafforzare la protezione dei consumatori mediante alternative più sicure, anche se ciò potrebbe comportare minori profitti per le piattaforme di social media”. Affermano che la dipendenza digitale è una realtà, precisando tuttavia che il problema non risiede nelle persone, ma piuttosto nei servizi online, come giochi, social media, siti di streaming e mercati online, che sono concepiti per mantenere gli utenti costantemente impegnati nello scrolling.
Le proposte dell’Europarlamento
Tra le proposte presentate appare appunto il divieto dello scrolling infinito, definito una tecnica dannosa, ma anche il divieto per esempio dei contenuti “consigliati” dalle piattaforme di streaming in base ai comportamenti degli utenti. E ancora, lo stop alle notifiche che arrivano al destinatario senza che questo debba effettuare un’operazione di scaricamento. Il Parlamento popone, poi, l’introduzione di una legge contro la progettazione di algoritmi pensati per dare dipendenza e una lista di buone pratiche per chi progetta le piattaforme.
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