Temperature tra i 36 e 38 gradi, fino a 40 nelle aree interne della Sardegna. A rendere più insopportabile il caldo ci pensa l’afa. che infierirà ancora nei prossimi giorni. Rischio salute anche per i sani
La settimana di Ferragosto si annuncia bollente, con temperature, specie sulle regioni tirreniche e sulle due isole maggiori, diffusamente oltre i 36-38°c e picchi di oltre 40 gradi in alcune aree della Sardegna.
A rendere ancora più insopportabile il caldo ci penserà anche l’afa che caratterizzerà i prossimi giorni. Il sistema di monitoraggio del ministero della Salute ha già segnalato un’impennata dei bollini rossi: oggi se ne contano 19 e 3 arancioni, domani, mercoledì 14 agosto, la colonnina di mercurio salirà ancora e si conteranno 22 città a bollino rosso e 5 gialle. In queste condizioni, i rischi di effetti negativi sulla salute si estendono anche alle persone sane, ricorda il ministero della Salute.
Chi rischia di più
A rischiare di più, però, sono soprattutto i sottogruppi a rischio, come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche. “penso a quei pazienti con scompenso cardiaco, malattia renale cronica, insufficienza respiratoria o diabete”, spiega Dario Manfellotto presidente fondazione federazione delle associazioni dirigenti ospedalieri internisti (Fadoi). Non è però solo la malattia ad aumentare i rischi in condizioni di caldo estremo. Le condizioni sociali possono rappresentare un fattore ulteriore. “In certi casi, il nucleo familiare può venire meno. Gli anziani, rimasti soli, non vengono spronati. Molti hanno anche una certa dipendenza a svolgere attività quotidiane, tipo fare la spesa, lavarsi, prendere le medicine, o ricordarsi di bere”, sottolinea Manfellotto. “Non dimentichiamo poi che chi vive condizioni di povertà e disagio, che è soggetto più facilmente a scompensi”.
Anziani e persone a rischio solitudine
La solitudine può incidere anche sui tempi di dimissione. “L’anziano ricoverato e solo, d’estate ha meno possibilità di ritornare a domicilio. Purtroppo, però l’aumento dei giorni di ricovero è associato anche a un aumentato tasso di complicanze”, aggiunge Francesco Dentali, presidente della società scientifica Fadoi. In ogni caso, occorre rivolgersi al pronto soccorso solo se strettamente necessario, raccomanda il presidente della federazione nazionale degli ordini dei medici Filippo Anelli. “L’accesso va riservato nei casi in cui serve un approfondimento specialistico”, dichiara Anelli. Anche per evitare i rischi connessi a covid-19, visto che “Siamo in una fase in cui il covid sembra rialzare la testa”. Inoltre, per i sintomi associati al caldo il più delle volte “bastano poche terapie, come l’assunzione di paracetamolo o una buona idratazione”, senza dover recarsi in ospedale, aggiunge Anelli, che consiglia di rivolgersi al medico di famiglia in caso di malessere legato alle alte temperature.
In Italia i dati del 2023. Abbiamo avuto il maggior numero di decessi per il caldo
Intanto, uno studio coordinato dall’istituto de salud global de Barcelona pubblicato su nature medicine ha stilato un bilancio dei decessi connessi al caldo in Europa durante l’estate del 2023, l’anno più caldo mai registrato. Sono stati 47.690 e quasi 1 su 4 (12.743) si è verificato in Italia; solo dietro Spagna (8.352) e Germania (6.376). La cifra, però, che avrebbe potuto essere dell’80% più alta senza l’adozione di misure di contrasto delle ondate di calore. “Siamo meno vulnerabili al caldo rispetto all’inizio del secolo, probabilmente come risultato del progresso socioeconomico generale, del miglioramento dei comportamenti individuali e delle misure di salute pubblica, come i piani di prevenzione del caldo attuati dopo l’estate da record del 2003”, ha affermato la prima firmataria dello studio, Elisa Gallo.
fonte: RAI NEWS
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