Tajani sponsorizza l’azzurro Di Cuia, i meloniani spingono per il civico Lazzaro
di MICHELE DE FEUDIS
L’inquietudine legata al congresso nazionale della Lega rende frizzante il clima nell’alleanza di centrodestra: il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari torna a premere sulla riforma del regionalismo differenziato, sulla linea del ministro Roberto Calderoli, mentre resta sul tavolo l’ipotesi avanzata da Matteo Salvini – e non esclusa dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – di spostare le regionali del Veneto (e non solo) nel 2026 per allungare il mandato del Doge Luca Zaia, magari aspettando un orientamento favorevole al terzo mandato dalla Consulta, e soprattutto placando eventuali mal di pancia verso l’assise di Firenze.
L’attivismo identitario del Carroccio spiazza gli alleati, e costringe a valutare non solo il piano A, ma anche eventuali piani B e C su regionali e anche sulle comunali, fermo restando che dal 1994 ad oggi in rari casi l’asse del centrodestra non si è presentato compatto alle urne. «Siamo in attesa dei decreti sui Lep. Non vorremmo che ci fossero frenate nei ministeri per qualcosa che è un punto fondamentale dell’alleanza di governo»: in un’intervista al Corriere della Sera, il capogruppo alla Camera della Lega Riccardo Molinari, torna a caldeggiare la riforma dell’autonomia differenziata, pur ammaccata dalle sentenze della Corte costituzionale. Di fatto questo dossier scalda i cuori del fronte nordista del partito salviniano, alla ricerca di una nuova sintesi tra i posizionamento con le destre più sovraniste in Europa e il tradizionale moderatismo degli amministratori dei territori settentrionali, tradizionale insediamento del partito di Alberto da Giussano.
Ieri non c’è stato il tavolo nazionale sulle comunali, ma per quanto riguarda la Puglia, c’è stata una riunione dei parlamentari azzurri con il leader Antonio Tajani. Dopo l’incontro il coordinatore regionale Mauro D’Attis, ha diffuso una nota dalla quale emerge che per i berlusconiani la città di Taranto è una priorità. «La delegazione parlamentare pugliese – è scritto nel documento – ha incontrato il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, che guarda con grande attenzione alle vicende della Puglia e ai prossimi appuntamenti elettorali. Innanzitutto, le elezioni a Taranto». Nel merito: «Forza Italia propone alla coalizione di centrodestra una candidatura autorevole, fortemente apprezzata dalla comunità ionica come quella del consigliere regionale Massimiliano Di Cuia», sottolinea il leader pugliese D’Attis. «Riteniamo – prosegue – che sia una proposta vincente per il rilancio della città di Taranto e ci auguriamo che gli amici della coalizione vorranno condividerla con determinazione per iniziare subito la campagna elettorale». «L’incontro – conclude il parlamentare brindisino – è stato utile anche per affrontare l’organizzazione delle varie iniziative che il nostro partito avvierà e presenterà in Puglia nelle prossime settimane: eventi che ci consentiranno di incontrare cittadini, associazioni, sindacati e categorie produttive. Appuntamenti che Forza Italia organizza nella consapevolezza di essere centrale nel centrodestra e senza dubbio protagonista anche nei prossimi mesi. Ringrazio il segretario Tajani per l’impegno e l’attenzione che non fa mancare mai sulle questioni della nostra regione».
La scelta del candidato sindaco del capoluogo ionico, però, è oggetto di una riflessione anche negli altri partiti. Fonti di Fratelli d’Italia confermano che sul tavolo c’è anche l’opzione del civico Luca Lazzaro, leader di Confagricoltura Puglia, che «ha tutte le qualità per allargare il perimetro della coalizione». E sempre nella Fiamma c’è anche l’ipotesi di Gianluca Mongelli, avvocato e segretario cittadino, molto apprezzato dall’area identitaria del partito. Di sicuro la destra finora ha ceduto le candidature a sindaco di Lecce, Foggia, Brindisi e Barletta. Qualcuno inizia a borbottare: «Come primo partito siamo sotto rappresentati sui territori». Il Carroccio, infine, guarda con attenzione a Francesco Tacente, per la sua competenza amministrativa. Di sicuro il totonomi non potrà continuare all’infinito e i maggiorenti del centrodestra ipotizzano che il nodo candidato sarà sciolto entro questa settimana.
fonte: GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
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