Si tratta delle prime vittime americane in Medio Oriente dall’inizio della guerra di Gaza. Il presidente Usa: “Erano patrioti, oggi il cuore dell’America è pesante”
Ugo Barbàra
AGI – Tre soldati americani sono rimasti uccisi ed altri 25 feriti in un attacco compiuto con un drone su una base statunitense al confine tra Giordania e Siria. Il presidente Joe Biden ha puntato il dito contro le milizie sostenute dall’Iran e ha promessi di “farla pagare” ai responsabili. È la prima volta che personale militare americano viene ucciso dal fuoco ostile in Medio Oriente dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas e quanto accaduto aumenterà ulteriormente le tensioni nella regione e alimenterà i timori di un conflitto più ampio che coinvolga direttamente Teheran.
“Mentre stiamo ancora raccogliendo gli elementi di questo attacco, sappiamo che è stato compiuto da gruppi militanti radicali sostenuti dall’Iran che operano in Siria e Iraq”, ha detto Biden, impegnandosi a colpire “tutti i responsabili nel momento e nel modo che decideremo”.
Biden e il vicepresidente Kamala Harris sono stati informati domenica pomeriggio dell’attacco da diversi funzionari della sicurezza nazionale, ha detto la Casa Bianca.
Il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha definito l’attacco “un messaggio all’amministrazione americana che, se non si fermerà l’uccisione di persone innocenti a Gaza, potrebbe trovarsi contro l’intera nazione islamica”.
Last night, three U.S. service members were killed, and many wounded, during an unmanned aerial drone attack on our forces stationed in northeast Jordan near the Syria border.
Jill and I join the families and friends of our fallen in grieving the loss of these warriors in this…
— President Biden (@POTUS) January 28, 2024
Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin si è detto “indignato e profondamente rattristato” e il portavoce del governo giordano Muhannad Mubaidin ha espresso le “condoglianze del suo Paese agli Stati Uniti per le vittime dell’attacco”, che non ha causato vittime tra i militari giordani.
L’escalation del conflitto in Medio Oriente rappresenta una sfida per Biden in un anno elettorale, con vari politici repubblicani che cercano di utilizzare l’attacco mortale per ottenere punti politici, tra cui l’ex presidente Donald Trump, che ha descritto la situazione come una “conseguenza della debolezza di Biden”.
Secondo il Pentagono, le forze statunitensi e alleate in Iraq e Siria sono state prese di mira in più di 150 attacchi da metà ottobre, e Washington ha effettuato attacchi di ritorsione in entrambi i Paesi.
Molti degli attacchi contro il personale americano sono stati rivendicati dalla Resistenza islamica in Iraq, una libera alleanza di gruppi armati legati all’Iran che si oppongono al sostegno degli Stati Uniti a Israele nel conflitto di Gaza. Oggi la Resistenza islamica in Iraq ha dichiarato di aver preso di mira il personale americano con droni in tre località della Siria, comprese due basi vicino al punto di confine tra Iraq, Siria e Giordania.
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