Nelle immagini, Domenico Ossoli, ex autista con la passione per la caccia, arriva a Fonte Nuova e resta in macchina per alcuni minuti. Poi esce per andare a sparare alla moglie. L’uomo aveva video di lei e messo Gps sulla sua auto
E’una videocamera di sorveglianza a ripercorrere gli attimi precedenti l’uccisione di Annarita Morelli per mano del marito Domenico Ossoli, a Fonte Nuova, alle porte di Roma.
Dopo aver parcheggiato l’auto, il 73enne, ex autista con la passione per la caccia, ci resta per un po’, poi esce per dirigersi prima verso l’appartamento dell’anziano a cui la moglie per arrotondare sbrigava le faccende domestiche, poi, non avendola trovata, cammina verso il negozio del veterinario che seguiva i gatti della moglie. E’ lì fuori che l’uomo la trova, dentro la sua auto, e le spara uccidendola con un’arma regolarmente detenuta.
Il video confermerebbe la premeditazione dell’omicidio da parte di Domenico Ossoli che, subito dopo aver sparato, sarebbe entrato in una tabaccheria dicendo “ho ucciso mia moglie“. La coppia si stava separando. Il pm della procura di Tivoli, del gruppo specializzato nel contrasto alla violenza di genere e ai danni delle donne, Roberto Bulgarini Nomi, intervenuto sul posto insieme ai carabinieri di Monterotondo, ha emesso nei confronti dell’uomo un decreto di fermo.
Il settantatreenne, che all’arrivo dei militari aveva detto “sono stato io”, è stato trovato in possesso di un borsello dove custodiva una Beretta calibro 7,65 con 8 colpi nel caricatore e un proiettile che era già stato esploso. Secondo quanto accertato dal medico legale la donna è stata uccisa con un colpo d’arma da fuoco esploso a “bruciapelo”.
La gelosia dell’uomo e i video con la moglie trovati a casa sua
La Procura di Tivoli ha acquisito ulteriori elementi a carico di Ossoli, in stato in fermo e detenuto nel carcere di Rebibbia. In particolare gli inquirenti hanno individuato, nel corso di una perquisizione nella casa di Norcia dell’uomo, una serie di registrazioni audio conservate su una decina di supporti. Il materiale è stato acquisito e sarà analizzato ma, in base a quanto emerge, tra gli audio ci sarebbero anche conversazioni intercorse con la vittima.
Un elemento che avvalora il quadro di controllo ossessivo emerso già dalla testimonianze raccolte anche tra i familiari della vittima e dalla scoperta di un Gps installato nell’auto della moglie per monitorare i suoi spostamenti. Ossoli infatti, secondo il racconto dei figli, era geloso e non aveva mai accettato la decisione della donna di volersi separare, affermando più volte ”piuttosto l’ammazzo ma non le do la separazione”.
La versione di Ossoli: “Volevo spararle alle gambe”
Domenico Ossoli esercitava un “controllo ossessivo” sulla moglie Annnarita Morelli tanto da averle piazzato di nascosto un Gps nell’auto e aver attivato “ulteriori modalità di controllo” per monitorare i suoi spostamenti. Lo afferma il procuratore di Tivoli Francesco Menditto in una nota in cui ricostruisce il femminicidio avvenuto alle porte di Roma.
Agli inquirenti, spiega ancora la procura, l’uomo ha raccontato che voleva sparare alle gambe della moglie e che non voleva ucciderla. Una versione che contrasta con quanto accertato dal medico legale – la morte è riconducibile ad un colpo di arma da fuoco esploso a bruciapelo all’altezza del deltoide sinistro – e con quanto verificato dai magistrati che hanno trovato il Gps nell’auto e hanno contestato la premeditazione.
Il pm: “Evidente la volonta omicidiaria dell’uomo”
“È evidente – scriva il pm nel decreto di fermo – la volontà omicidiaria dell’uomo, che attirava la donna colpendola a bruciapelo con un’arma da fuoco, nonché l’evidente incompatibilità di quanto constatato dal medico legale sulla non volontà omicidiaria”. Il movente dell’omicidio, conclude la procura, va dunque individuato nella “volontà della donna di sottrarsi al suo controllo ossessivo”.
Il parroco di Fonte Nuova: “Ero in tabaccheria un attimo prima, sono sconvolto”
“Ieri mattina sono passato nella tabaccheria di via Palombarese, dove vado abitualmente, intorno alle 9, appena un attimo prima che si consumasse l’omicidio. Quando con la macchina ci sono capitato un’ora e mezza dopo, ho visto la scena, i carabinieri e la gente in strada. Sono sconvolto, come lo è tutta la comunità”.
A parlare è don Massimo, il parroco di Santa Lucia, la chiesa di Fonte Nuova. Nel comune a Nord Est di Roma, ieri mattina Anna Rita Morelli è stata uccisa dal marito Domenico Ossoli all’uscita di una clinica veterinaria. Proprio nella stessa tabaccheria dove poco prima era entrato don Massimo, pochi minuti più tardi il 74enne ha confessato l’omicidio e atteso l’arrivo dei carabinieri ai quali ha consegnato la pistola.
“Sono scioccato, basito davanti a tanta violenza – ribadisce – Di storie di violenza, dalle persone che vengono a confidarsi, noi parroci ne ascoltiamo troppe. Ci raccontano situazioni al limite, le donne parlano di relazioni malate, incapaci di liberarsi da fardelli che rischiano di schiacciarle. Spesso ingabbiate in rapporti di sudditanza, consigliamo loro di rivolgersi ai carabinieri. Viceversa, tentiamo di calmare gli animi più irascibili degli uomini. Non sempre, purtroppo, arriviamo in tempo”.
L’escalation di femminicidi in italia
Dall’inizio del 2024, in Italia, sono almeno 29 le donne vittime di femminicidio uccise da compagni, mariti ed ex: la prima è stata Rosa D’Ascenzo, uccisa a Capodanno, l’ultima è Anna Rita Morelli, Secondo i dati del Dipartimento della Pubblica sicurezza-Direzione centrale della Polizia criminale sugli omicidi volontari e violenza di genere, relativamente al periodo 1 gennaio-4 agosto 2024, sono stati registrati 165 omicidi, con 57 vittime donne, di cui 50 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 29 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.
FONTE: RAI NEWS
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