Nella bozza del decreto proroghe al vaglio del Consiglio dei ministri, in possesso della ‘Dire’, non c’è più il riferimento all’obbligo di far lavorare a distanza il 50% dei dipendenti
ROMA – Cambiano le regole dello smart working nella Pa. Nella bozza del decreto proroghe al vaglio del Consiglio dei ministri, in possesso della ‘Dire’, non c’è più infatti il riferimento all’obbligo di far lavorare a distanza il 50% dei dipendenti.
Nel testo si legge che le amministrazioni “fino alla definizione della disciplina del lavoro agile da parte dei contratti collettivi” e “non oltre il 31 dicembre 2021”, in deroga alle misure del 17 marzo 2020, “organizzano il lavoro dei propri dipendenti e l’erogazione dei servizi attraverso la flessibilità dell’orario di lavoro, rivedendone l’articolazione giornaliera e settimanale, introducendo modalità di interlocuzione programmata, anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza con l’utenza, applicando il lavoro agile, a condizione che l’erogazione dei servizi rivolti a cittadini ed imprese avvenga con regolarità, continuità ed efficienza, nonché nel rigoroso rispetto dei tempi previsti dalla normativa vigente”.
fonte: Agenzia DiRE
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