Al Meazza i nerazzurri vincono con un gol per tempo e rispediscono il Milan a -14
Dopo il pareggio col Napoli, l‘Inter torna a correre in vetta alla classifica. Nella 30.ma giornata di Serie A la squadra di Inzaghi batte l’Empoli 2-0, si porta 79 punti e rispedisce il Milan a -14. Al Meazza è la capolista a fare la partita. Nel primo tempo Dimarco (5′) sblocca subito la gara con un sinistro in controbalzo dopo una partenza in posizione dubbia di Thuram, poi un tiro di Bastoni si stampa sul palo. Nella ripresa l’Empoli prova a reagire, ma l’Inter sfiora il raddoppio con Barella e Pavard e poi chiude i conti con Sanchez (81′) nel finale.
LA PARTITA
Dopo la sosta per gli impegni delle nazionali, l’Inter riparte nel migliore dei modi e posa un altro mattone per lo scudetto della seconda stella. Contro l’Empoli agli uomini di Inzaghi basta una prestazione solida e concreta per archiviare la pratica e certificare, se ancora ce ne fosse bisogno, il divario tra il gruppo nerazzurro e il resto della Serie A. Un divario netto, che in campo si traduce in una superiorità disarmante dal punto di vista fisico, tecnico-tattico e realizzativo. Un rullo compressore capace indirizzare subito la gara con l’Empoli e poi di controllare il match senza rischi. Tutto dosando le forze e facendo anche qualche rotazione per far rifiatare i nazionali.
Col countdown scudetto nel mirino, al Meazza Inzaghi non rischia Sommer e si affida ad Audero tra i pali. Dietro Pavard vince il ballottaggio con Bisseck, mentre in mediana e davanti dall’inizio zero sorprese con Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan in regia e Thuram e Lautaro a guidare l’attacco nerazzurro. A caccia di punti per allontanarsi dalla zona retrocessione e senza lo squalificato Maleh, Nicola invece punta tutto su un 3-5-2 da “battaglia” con Bastoni a centrocampo e Gyasi e Pezzella esterni a supporto del tandem Cambiaghi-Niang. Soluzione che deve fare subito i conti col palleggio nerazzurro, le geometrie di Calhanoglu & Co. e il dinamismo della ThuLa. Il primo squillo arriva su un cross di Barella disinnescato da Caprile e Luperto, poi al secondo tentativo l’Inter va a bersaglio. Pescato in area alla perfezione da Bastoni dopo una partenza in posizione dubbia di Thuram, Dimarco prende la mira e segna di sinistro in controbalzo. Gol che da una parte concretizza in maniera implacabile l’organizzazione di gioco nerazzurra e dall’altra sveglia anche l’Empoli. Sotto e in difficoltà sulle verticalizzazioni per Thuram, gli uomini di Nicola alzano un po’ il baricentro e provano a spingere a sinistra creando un paio di situazioni interessanti con Cambiaghi e Gyasi. Occasioni che non minano le certezze nerazzurre. Sempre ordinata e precisa nella costruzione da dietro, la squadra di Inzaghi manovra con tanti uomini e quando accelera fa paura. Thuram arriva in ritardo su una pennellata in area di Mkhitaryan, poi Bastoni centra un palo di sinistro, Lautaro testa i riflessi di Caprile e la difesa toscana mura un tentativo di Acerbi. Dalle parti di Audero ci pensa invece Marin a tener sveglio il vice di Sommer con un destro dalla distanza. Guizzi che insieme a un paio di tentativi fuori misura di Niang chiudono il primo tempo.
La ripresa inizia senza cambi e con l’Inter che continua a controllare il possesso, a manovrare in ampiezza e a verticalizzare. Da una parte Thuram non riesce a sfruttare un buon cross di Barella, dall’altra Luperto spedisce invece alle stelle dal limite. Solida e attenta nella gestione del pallone e sempre pronta ad appoggiare la manovra con tanti uomini, la squadra di Inzaghi tiene bene il campo, gestisce il ritmo e gioca a memoria. Barella non trova la porta di destro da buona posizione, poi un bolide di Pavard centra Thuram al centro dell’area, Mkhitaryan calcia alto dopo una grande giocata di Dimarco a destra e la difesa dell’Empoli respinge un tentativo di Calhanoglu. In pressione, i nerazzurri costruiscono con pazienza e fanno salire gli esterni per aprire gli spazi e avere più soluzioni. Bereszynski salva su Pavard, poi Cambiaghi non riesce a concretizzare una ripartenza dell’Empoli e Inzaghi fa entrare Carlos Augusto e Asllani al posto di Dimarco e Calhanoglu. Lautaro si procura una buona occasione, ma il suo destro è debole e Caprile è pronto. Per dare più gamba e intensità all’Empoli, Nicola sostituisce Bastoni e Pezzella con Fazzini e Cacace. Inzaghi invece toglie Bastoni e Lautaro e getta Dumfries e Sanchez nella mischia. Mossa perfetta per chiudere il match. Servito dall’olandese col contagiri, il cileno raddoppia infatti appoggiando in rete da due passi. Guizzo che chiude i conti con l’Empoli e avvia il countdown scudetto.
LE PAGELLE
Dimarco 7,5: solito stantuffo che dà dinamismo, sbocchi e certezze alla manovra nerazzurra. Sblocca il match con un gran sinistro in controbalzo da centro area, poi continua a spingere e a muoversi senza dare riferimenti precisi
A. Bastoni 7: ordinato e preciso in marcatura su Gyasi e Niang, fa la differenza quando avanza il raggio d’azione facendo saltare i meccanismi difensivi dell’Empoli. Delizioso l’assist per Dimarco, poi centra un palo dopo un grande inserimento
Barella 7: nonostante la stazza, giganteggia in mediana con ritmo, tecnica e intensità. Sempre al posto giusto e in perfetta sintonia con Calhanoglu e Mkhitaryan nei movimenti e nelle scelte. Solo un po’ impreciso al tiro
Thuram 6,5: gamba e dinamismo al servizio della squadra. Quando la costruzione da dietro non trova soluzioni in mediana riesce sempre ad attaccare lo spazio con i tempi giusti e a farsi trovare in profondità mettendo in difficoltà Luperto e Walukiewicz
Lautaro 6: meno brillante e reattivo del solito. Va al trotto a rimorchio di Thuram e non riesce ad attaccare lo spazio o ad andare alla conclusione con la solita cattiveria. Si mette comunque al servizio dei compagni arretrando di qualche metro, ma non prende bene il cambio nel finale
Niang 5,5: Acerbi gli sta addosso e non riesce a fare la differenza nei duelli e a rendersi pericoloso. I compagni lo servono poco e male, ma quando la palla arriva dalle sue parti non ha soluzioni per creare problemi alla retroguardia nerazzurra
Luperto-Walukiewicz 5: patiscono il dinamismo di Thuram e si fanno spesso attaccare alle spalle perdendo contatto con l’attaccante nerazzurro e concedendo spazio alla verticalità nerazzurra. Non perfetti nel piazzamento a centro area nemmeno sul gol di Dimarco
IL TABELLINO
INTER-EMPOLI 2-0
Inter (3-5-2): Audero 6,5; Pavard 6,5, Acerbi 6, A. Bastoni 7 (31′ st Dumfries 6,5); Darmian 6, Barella 7, Calhanoglu 6,5 (23′ st Asllani 6), Mkhitaryan 6,5 (38′ st Frattesi sv), Dimarco 7,5 (23′ st Carlos Augusto 6); Lautaro 6 (31′ st Sanchez 6,5), Thuram 6,5.
A disp.: Sommer, Di Gennaro, Bisseck, Sensi, Klaassen, Buchanan. All.: S. Inzaghi 7
Empoli (3-5-2): Caprile 6; Bereszynski 6, Walukiewicz 5, Luperto 5; Gyasi 5 (37′ st Cancellieri sv), Zurkowski 5, Marin 6, S. Bastoni 5 (28′ st Fazzini 5,5), Pezzella 5,5 (28′ st Cacace 5,5); Cambiaghi 5,5, Niang 5,5 (37′ st Destro sv).
A disp.: Perisan, Seghetti, Goglichidze, Kovalenko, Shpendi, Caputo, Cerri. All.: Nicola 5,5
Arbitro: Dionisi
Marcatori: 5′ Dimarco (I), 36′ st Sanchez (I)
Ammoniti: Cambiaghi, Cacace (E)
Esplusi: –
LE STATISTICHE
• L’Inter ha vinto almeno 25 delle prime 30 gare disputate in un singolo campionato di Serie A solo per la seconda volta nella sua storia; l’unico precedente nel 2006/07 (25 anche in quel caso, con Roberto Mancini in panchina).
• L’Inter è diventata la seconda squadra, dopo la Juventus nel 2013/14, a trovare la rete in ognuna delle prime 30 giornate di un singolo campionato di Serie A.
• L’Inter ha tenuto la porta inviolata in 19 delle 30 gare disputate in questa Serie A; i nerazzurri hanno così eguagliato il proprio record di clean sheets collezionati a questo punto di un torneo di massima serie: 19 dopo 30 incontri disputati anche nel 1988/89.
• L’Inter ha subito 14 reti nelle 30 gare di questa Serie A, i nerazzurri non hanno mai concesso meno gol a questo punto di un singolo campionato della competizione (14 anche nel 1988/89); in generale invece l’ultima formazione a incassare meno reti a questo punto di un torneo di massima serie è stata il Milan (12 nel 1993/94).
• Nelle ultime 20 stagioni di Serie A solo due difensori nerazzurri hanno preso parte a più reti rispetto a Federico Dimarco (11 – cinque gol e sei assist) in un singolo torneo della competizione: Maicon (17 nel 2009/10) e Achraf Hakimi (15 nel 2020/21) – 11 anche per Yuto Nagatomo nel 2013/14.
• Federico Dimarco ha realizzato cinque reti in questa Serie A e in nessuna stagione del torneo è andato più volte a bersaglio (cinque anche nel 2020/21 con l’Hellas Verona); inoltre l’Empoli è la squadra contro cui il nerazzurro ha segnato di più nella competizione (tre).
• Alexis Sánchez (38) ha superato Arturo Vidal (37) diventando il secondo migliore marcatore cileno in solitaria in Serie A alle spalle di Mauricio Pinilla (47). L’attaccante ha segnato due gol nelle ultime quattro gare del torneo, tanti quanti quelli realizzati nelle precedenti 20 disputate.
• Alessandro Bastoni ha fornito un assist in ognuna delle ultime tre gare di Serie A; prima di lui l’ultimo difensore dell’Inter a servire un passaggio vincente in tre partite consecutive del torneo era stato Federico Dimarco tra agosto e settembre 2023 (tre anche in quel caso).
• L’Empoli ha perso 17 delle 30 gare disputate in questo campionato; i toscani, solo nel 2016/17 (18) hanno subito più sconfitte allo stesso punto di un singolo torneo di Serie A (17 anche nel 1998/99 e 2005/06).
• L’Empoli ha perso almeno quattro match di fila senza segnare in Serie A per la prima volta dal periodo tra giugno e settembre 2023 (sei in quel caso).
• L’Empoli è la squadra che ha chiuso più gare senza segnare nei cinque maggiori campionati europei in corso (17).
• Lautaro Martínez è diventato il 3° argentino a tagliare il traguardo delle 200 presenze in Serie A con la maglia dell’Inter nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1994/95), dopo Javier Zanetti (615) e Esteban Cambiasso (315).
• Simone Inzaghi (100) è diventato il quarto tecnico capace di tagliare il traguardo dei 100 successi in tutte le competizioni sulla panchina dell’Inter dalla nascita della Serie A a girone unico (1929/30), dopo Helenio Herrera (205), Roberto Mancini (176) e Giovanni Trapattoni (124).
• Simone Inzaghi ha raggiunto contro l’Empoli le 150 panchine con l’Inter, contando tutte le competizioni; solamente altri quattro allenatori hanno raggiunto questo traguardo alla guida dei nerazzurri: Helenio Herrera (368), Roberto Mancini (303), Giovanni Trapattoni (233) ed Eugenio Bersellini (207).
FONTE: SPORT MEDIASET
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