Diffamazione e minacce a Gugliotti: l’inchiesta si allarga, spunta il nome dell’ex senatore Loreto. L’avvocata Terrusi parte civile

Accolte le istanze delle parti civili: il giudice dispone nuove indagini sull’ex senatore e ordina l’ampliamento delle imputazioni per minacce, diffamazione e porto abusivo d’arma

(EasyNews24) CASTELLANETA – Un vero e proprio terremoto giudiziario si è abbattuto sull’udienza preliminare tenutasi ieri dinanzi al GUP Gianna Martino, nell’ambito del procedimento penale che vede imputati Vito Fortunato Pontassuglia e altre sette persone. La vicenda, originata dalle denunce presentate dall’ex sindaco di Castellaneta Giovanni Gugliotti, dall’avvocata Maria Terrusi e dall’ex magistrato Matteo Di Giorgio, ha subito una svolta significativa con l’emergere di nuovi elementi che potrebbero aggravare la posizione degli indagati e coinvolgere figure finora rimaste ai margini dell’inchiesta.

Le accuse spaziano dalla diffamazione aggravata alla violenza privata, passando per l’abuso d’ufficio, con un’ombra che si allunga anche su un sottufficiale dei carabinieri in servizio a Laterza all’epoca dei fatti. Le parti civili, rappresentate dagli avvocati Emidio Attavilla, Nicola Marseglia ed Antonio Raffo, avevano già avanzato richieste di risarcimento danni per un ammontare complessivo superiore al milione di euro, ritenendo di aver subito gravi danni alla loro reputazione e integrità personale a causa delle condotte contestate.

Nel corso dell’udienza precedente, datata 20 febbraio, i legali delle parti civili avevano depositato memorie dettagliate sollecitando un ampliamento del quadro accusatorio. Le richieste includevano l’ipotesi di reati più gravi come l’estorsione, gli atti persecutori e l’associazione a delinquere. Un punto cruciale sollevato riguardava la mancata inclusione, fino a quel momento, dell’ex senatore Rocco Loreto tra gli indagati, nonostante alcune segnalazioni presenti negli atti investigativi della polizia giudiziaria ne evidenziassero un possibile coinvolgimento.

L’udienza di ieri ha visto il pubblico ministero Colascilla Narducci accogliere le argomentazioni presentate dagli avvocati Attavilla e Marseglia. Di conseguenza, il PM ha disposto la trasmissione degli atti al proprio ufficio per un’analisi approfondita del ruolo svolto dall’ex senatore Loreto e per valutare eventuali responsabilità penali a suo carico. Il GUP ha fatto proprie le istanze della Procura e delle parti civili, ordinando la trasmissione degli atti anche in relazione agli altri imputati, con l’obiettivo di accertare la sussistenza di ulteriori condotte illecite rispetto a quelle inizialmente contestate.

Particolarmente rilevante è stata la memoria difensiva presentata dall’avvocato di Di Giorgio, nella quale si denunciavano presunte omissioni e carenze nelle indagini preliminari. Tra queste, la mancata iscrizione di Loreto nel registro degli indagati e l’emersione di episodi inquietanti, come le minacce che sarebbero state rivolte a Gugliotti da Pontassuglia e Perrone, presumibilmente su istigazione dello stesso Loreto. La ricostruzione dei fatti suggerisce che tali pressioni avrebbero avuto lo scopo di ottenere false dichiarazioni in un altro procedimento penale in cui Di Giorgio figurava come imputato.

Ulteriori elementi significativi sono emersi grazie alla segnalazione dell’avvocato Marseglia, riguardante un presunto episodio di porto illegale di arma da fuoco attribuito a Pontassuglia. Nonostante fosse menzionato negli atti, tale episodio non sarebbe stato adeguatamente approfondito dagli investigatori.

Il giudice ha inoltre disposto l’integrazione di alcuni capi di imputazione. In particolare, dovranno essere specificati in dettaglio tutti gli episodi diffamatori contestati ai danni di Gugliotti e Di Giorgio. Accogliendo la richiesta dell’avvocato Attavilla, è stata anche ordinata la correzione dell’imputazione relativa alla violenza privata, includendo tra le vittime anche l’avvocata Terrusi, ritenuta oggetto di minacce volte a ostacolare la sua candidatura a sindaco di Castellaneta nelle elezioni del 2022, poi vinte da Gianni Di Pippa.

L’udienza è stata infine rinviata al prossimo 26 maggio, concedendo al pubblico ministero il tempo necessario per effettuare le integrazioni richieste, tenendo conto anche delle modifiche procedurali introdotte dalla recente riforma Cartabia.

Nel collegio difensivo figurano gli avvocati Egidio Albanese, Domenico Cantore, Giovanni Fistetti, Francesco Paolo Garzone, Michele Lucarelli, Vincenzo Monteforte, Leonardo Pugliese e Giovanni Vinci.

Al termine dell’udienza, abbiamo raccolto le dichiarazioni dell’avvocata Maria Terrusi in merito agli sviluppi processuali:

Avvocato Terrusi, quali sono le sue considerazioni a seguito degli sviluppi processuali emersi all’udienza del 14 aprile?

“Provo molto rammarico per quanto emerso dallo studio degli atti di indagine. Le ipotesi di reato che la Procura della Repubblica di Taranto ha già formulato e quelle ulteriori che potrebbe formulare a carico degli imputati e di nuovi indagati rappresentano una pagina triste per Castellaneta e per le istituzioni delle quali, come consigliere comunale, faccio parte.”

Sembra, infatti, che più persone avrebbero posto in essere delle condotte criminose per impedire la candidatura sua e del Dott. Walter Rochira come Sindaco di Castellaneta. Lei nel 2022 ha percepito un clima “ostile” rispetto a questa possibilità?

“Guardi, ricordo benissimo che sui social da tempo erano in atto, attraverso profili falsi i cui utilizzatori sono però oggi noti, attacchi offensivi non solo sull’operato dell’amministrazione comunale di cui facevo parte ma, soprattutto, nei confronti di alcune persone, me compresa, ‘colpevoli’ di rappresentare un ostacolo alla realizzazione di aspirazioni politiche di qualcuno.”

Lei si sentiva favorita per la candidatura a Sindaco di Castellaneta?

“Chi mi conosce sa che sono sempre stata una persona umile e politicamente ho sempre anteposto il bene del mio paese e lo spirito di squadra ad ambizioni personali. Non posso però nascondere che sentivo che la mia candidatura o quella del consigliere Walter Rochira fossero per i cittadini e gli elettori quelle più naturali e gradite per il percorso politico fatto, per i risultati raggiunti, ma soprattutto per la disponibilità e capacità di dialogo verso le categorie sociali e produttive del paese.”

Si sente derubata della possibilità di fare il Sindaco?

“Più che Maria Terrusi, ad essere privati della possibilità di poter esprimere liberamente il proprio voto per la scelta del Primo cittadino, sono stati i cittadini di Castellaneta.”

Crede che sarebbe stata eletta come Sindaco?

“Se ben ricorda, il candidato del centrodestra del 2022 non riuscì a centrare l’obiettivo della elezione al primo turno per una manciata di voti e successivamente in consiglio comunale si creò la cosiddetta ‘anatra zoppa’. Credo francamente che votare in un clima più democratico e senza alterazione degli equilibri politici ed elettorali per via di presunte condotte illecite avrebbe permesso al centrodestra di continuare ad amministrare Castellaneta.”

Cosa succederà ora secondo lei nel panorama politico della città di Rodolfo Valentino?

“Nel 2023 Gianni Di Pippa ha vinto le elezioni ed ha il diritto/dovere di amministrare Castellaneta con la sua maggioranza. I risvolti processuali della vicenda che mi vede persona offesa insieme a Giovanni Gugliotti e Walter Rochira e che presto potrebbe avere ulteriori sviluppi non credo possa avere ricadute sull’amministrazione comunale che comunque non gode di ottima salute, come dimostrato dalle continue frizioni tra il Sindaco e parte della sua maggioranza. Tuttavia, mi auguro che qualcuno ora sia più prudente nei toni e nelle affermazioni, prendendo atto che, forse, senza le condotte al vaglio della magistratura, la storia politica di Castellaneta sarebbe potuta essere ben diversa da quella attuale.”

Si proporrà come candidato Sindaco alle prossime amministrative?

“Le candidature sono la sintesi di confronto tra i partiti ed i movimenti che costituiscono le alleanze elettorali e soprattutto devono tenere conto della volontà dei cittadini attraverso un dialogo continuo con gli stessi. Le dico soltanto che non mi dispiacerebbe se il prossimo Sindaco di Castellaneta fosse una donna.”

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