Decreto salva casa, da lunedì partono le sanatorie: vetrate, sottotetti e micro appartamenti, cosa si potrà fare

Le novità del decreto «salva casa», approvato definitivamente: le norme sull’agibilità di sottotetti, sui micro appartamenti da 20 metri quadrati e sui soffitti con un’altezza minima di 2,40 metri. Sarà anche più semplice ottenere il cambio di destinazione d’uso

di Gino Pagliuca e Claudia Voltattorni

Salva casa, il voto di fiducia del Senato

Con la fiducia posta dal governo, 106 sì, un’astensione e 68 no, il Senato dà il via libera al decreto «salva casa» che da mercoledì 24 luglio è stato definitivamente approvato e ora attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per diventare legge. Il provvedimento, promosso dal vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, è stato già approvato alla Camera e doveva essere convertito entro domenica 28 luglio. Le sanatorie, di fatto, diventeranno operative da lunedì 29 luglio. Approvate dunque le norme sull’agibilità di sottotettimicro appartamenti da 20 metri quadrati e soffitti con un’altezza minima di 2,40 metri. Sarà anche più semplice ottenere il cambio di destinazione d’uso.
Passa la sanatoria di piccoli interventi realizzati fino al 24 maggio scorso e con scostamenti autorizzati fino al 6 per cento (per appartamenti entro i 60 metri quadrati). Aumentano poi i lavori di edilizia libera che possono essere realizzati senza bisogno di autorizzazioni o titoli abilitativi, dalle vetrate alle pergole bioclimatiche. Sale a 240 giorni (da 90) il termine massimo di proroga per la rimozione o la demolizione di interventi abusivi a opera del Comune: verranno considerate esigenze di salute o gravi situazioni socioeconomiche.
(Claudia Voltattorni)

Salva casa, il voto di fiducia del Senato

No alla norma Salva Milano

Confermata l’esclusione delle norme per regolarizzare i grattacieli di Milano, rimaste fuori dal decreto già durante la discussione alla Camera. Sulla nuova legge, il sottosegretario al Mit Tullio Ferrante (Forza Italia) parla di «prima, importante risposta alle esigenze di semplificazione edilizia ed urbanistica per i cittadini». Il decreto contiene anche una norma «sblocca incompiute» che, spiega Ferrante, «consente ai Comuni di utilizzare una parte delle entrate derivanti dalle regolarizzazioni per il completamento o la demolizione di opere incompiute sui territori: i Comuni avranno i fondi per rigenerare il tessuto urbano». Ma le opposizioni bocciano il salva casa definendolo «l’ennesimo condono». È «una vera e propria deregulation che non contiene norme per una politica sulla casa» dice il dem Francesco Boccia. I Cinque Stelle attaccano il governo che «sana tutto ma dimentica l’emergenza abitativa». E Avs prevede: «Si avrà una moltiplicazione di case vacanze e b&b».
​(Claudia Voltattorni)

Edilizia libera

Si amplia il perimetro dell’“edilizia libera”, ovvero dei lavori che non richiedono alcun titolo abilitativo o permesso. Sarà possibile realizzare in edilizia libera interventi di manutenzione ordinaria, l’installazione di pompe di calore fino a 12 kw, l’eliminazione delle barriere architettoniche. Superati i dubbi interpretativi presenti nella legislazione precedente vengono liberalizzate le Vepa (Vetrate panoramiche amovibili e trasparenti) e l’installazione di tende a pergola o bioclimatiche.
​(Gino Pagliuca)

Ridotte superfici e altezze minime

Saranno considerati abitabili i monolocali di 20 metri quadrati (ora la misura minima è 28) purché occupati da una sola persona; per due abitanti il minimo scende dagli attuali 38 a 28 metri. Non solo. Diminuisce anche l’altezza minima consentita, che passa dagli attuali 270 a 240 centimetri. Sarà comunque necessario ristrutturare le unità immobiliari in modo che rispettino gli altri requisiti di igiene, come il rapporto aeroilluminante (rapporto tra superficie vetrata e superficie di pavimento).
​(Gino Pagliuca)

Più tolleranza

Aumentano le tolleranze sulle difformità edilizie. Per gli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024, il mancato rispetto dell’altezza, dei distacchi, della cubatura, della superficie coperta e di ogni altro parametro delle singole unità immobiliari non costituisce violazione edilizia se non supera il 6% per abitazioni fino a 60 metri quadrati. Si scende al 5% per superfici da 60 a 100 metri, al 4% tra 100 e 300 metri, al 3% tra i 300 e i 500 metri quadrati, al 2% per le superfici superiori.
​(Gino Pagliuca)

Parti comuni e proprietà esclusive

Si introduce il principio dell’autonomia delle parti comuni rispetto alle proprietà esclusive. Eventuali difformità edilizie delle prime non incidono sullo stato legittimo (e quindi sulla possibilità di effettuare modifiche e riqualificazione degli spazi) delle seconde e viceversa. Se ad esempio il locale portineria di un condominio non è norma un condòmino potrà ristrutturare casa sua. Se una unità immobiliare ha una veranda abusiva il condominio potrà ristrutturare il locale portineria.
​(Gino Pagliuca)

Stop alla doppia conforme

Per sanare gli abusi minori, compiuti in parziale difformità rispetto a quanto previsto dalle autorizzazioni edilizie, non servirà la “doppia conforme”, cioè il rispetto delle regole edilizie e urbanistiche di quando sono stati effettuati sia di quelle vigenti adesso. Con la nuova legge basta che l’intervento sia in linea con la disciplina urbanistica vigente al momento della domanda e la disciplina edilizia in vigore quando l’abuso è stato compiuto. Per gli abusi gravi restano le vecchie regole.
​(Gino Pagliuca)

I sottotetti

Più facile rendere abitabili i sottotetti. Il recupero è possibile, rispettando le procedure previste dalle leggi regionali, anche quando l’intervento non consenta di rispettare le distanze minime tra gli edifici e dai confini. Però è necessario che siano rispettati i limiti di distanza vigenti all’epoca della realizzazione dell’edificio; l’altezza massima dell’edificio prevista dal permesso di costruzione, la forma, la superficie e l’area del sottotetto come delimitata dalle pareti perimetrali.
​(Gino Pagliuca)

 

 

FONTE: CORRIERE DELLA SERA

 

 

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