La mega imbarcazione è lunga 400 metri, larga 60 e contiene fino a 20mila container. Il 23 marzo scorso la MV Ever Given si è incagliata a sud dello stretto e potrebbero servire “settimane” per rimuoverla. Nell’area circola il 12% del commercio mondiale e la circumnavigazione dell’Africa richiede 12 giorni e 2500 miglia in più rispetto alla rotta tradizionale
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) – L’incidente nel Canale di Suez (Egitto) del 23 marzo scorso, quando una enorme nave da cargo si è arenata bloccando il traffico marittimo nello stretto, rischia di provocare danni per quasi 10 miliardi di dollari al giorno al commercio internazionale. La “MV Ever Given”, una mega-imbarcazione lunga 400 metri e larga quasi 60, si è incagliata durante una tempesta di sabbia con forte vento nella zona sud, mettendosi di traverso e ostruendo in modo quasi completo la navigazione.
La nave trasportava merci dall’Asia all’Europa, lungo una delle vie commerciali più utilizzate al mondo, verso il porto di Rotterdam. Numerose imbarcazioni si sono mobilitate nelle ultime 72 ore nel tentativo di disincagliare l’imbarcazione, operata dalla compagnia taiwanese Evergreen Marine, ma gli sforzi sono risultati sinora vani. Secondo gli esperti potrebbero trascorrere “settimane” nelle operazioni di disincastro e di recupero dell’imponente mezzo.
Costruita nel 2018, la MV Ever Given è una delle navi da carico più grandi al mondo e può trasportare sino a 20mila container alla volta. Nessuno di quelli contenuti a bordo al momento dell’incidente è andato perduto, ma le ripercussioni a livello economico sui commerci internazionali rischiano di avere effetti devastanti, mentre la navigazione resta “temporaneamente sospesa”.
Intanto l’agenzia Bloomberg, utilizzando dati pubblicati da Lloyd’s List, stima in 9,6 miliardi di dollari al giorno i danni provocati dall’incidente al canale di Suez, sebbene gli esperti chiariscono che si tratta di calcoli “rozzi” e l’ammontare potrebbe essere anche maggiore. Questo collegamento vitale fra est e ovest può vantare un volume commerciale di circa 400 milioni di dollari ogni ora: la cifra combina il valore del traffico diretto al Mediterraneo (5,1 miliardi al giorno) e di quello destinato all’Asia (4,5 miliardi) ovvero circa il 12% del commercio globale.
Secondo i dati di tracciamento diffusi da Lloyd’s List, al momento vi sono più di 160 navi in attesa alle due estremità del canale di Suez, fra le quali vi sono 41 navi portarinfuse e 24 petroliere. Interpellato dalla Bbc Guy Platten, segretario generale della International Chamber of Shipping, riferisce che “stiamo ascoltando rapporti secondo cui le compagnie di navigazione stanno iniziando a deviare la rotta delle imbarcazioni, dirette verso la punta meridionale dell’Africa, il campo di Buona Speranza, che aggiunge però 2500 miglia al viaggio per una durata maggiore di 12 giorni”.
Alcune aziende prenderanno in considerazione la possibilità di usare gli aerei per merci di valore superiore o treni per quelli più comuni. Due importanti compagnie di navigazione, la Maersk e la Hapag-Lloyd, hanno detto che stanno esaminando altre opzioni per evitare il Canale di Suez.
Nel frattempo l’autorità egiziana del canale di Suez (Sca) ha assicurato il massimo impegno per la rimozione dell’imbarcazione, con draghe e attrezzature pesanti per il movimento terra.
fonte: AsiaNews
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